El pov:
È passata una settimana, Max mi manca tantissimo, oggi rimedierò le cose tra noi.
Decido di vestirmi normalmente, non mi aspetto che succeda chissà che.
Mi pettino i capelli e esco.
Poco prima di mettere piede fuori casa mi sento il braccio tirato.
Hopper, non lo chiamo più papà, mi tira in casa con forza.
Mi gira verso di lui, mi guarda e inizia a tirarmi schiaffi.
Inizia ad uscirci sangue.
BASTA NON ROUSCIVO A SOPPORTARE QUELL'INFERNO.
HO I POTERI CACCHIO.
Inizio ad urlare, con i miei poteri faccio volare Hopper dall'altro lato della stanza.
Lui si tira su e corre verso di me.
Mi prende il collo con le mani.
Cerca di strozzarmi ma io lo faccio volare dall'altro lato della stanza di nuovo.
Ormai la casa era tutta cosparsa di sangue.
Il sangue mi usciva dal naso, come ogni volta che usavo i miei poteri.
Io: NON TI PERMETTERE DI TOCCARMI PIÙ BASTARDO!
E lo faccio volare fuori dalla finestra.
Non mi importava se lo avevo ucciso o no.
Mi lavo la faccia per togliermi il sangue ed esco.
Corro verso casa di Max.
Busso alla porta e me la ritrovo davanti.
Come al solito, anche se ci eravamo lasciate si morde il labbro.
Io: ti faccio ancora questo effetto Max?
Max: forse.
Io:dobbiamo parlare.
Mi fa entrare in casa e ci sediamo sul divano.
Le prendo le mani
Io: Max io ti amo alla follia.
Max: anche io El, so di avere fatto una stupidata, ma non posso farci niente, temevo che tu mi avessi tradita el, mentre tu invece volevi farmi solo una sorpresa.
El: è stata anche colpa mia che ti ho ignorata.
Le sorrido e lei fa lo stesso.
Io mi mordo il labbro istantaneamente.
Lei si mette a ridere.
Mi prende le guance e mi bacia, un bacio dolce che però io volevo rendere passionale.
Iniziamo a baciarci alla francese.
Cacchio mi ero dimenticata del mio intimo per farla impazzire!
Fa niente si farà senza.
Comdandavo io, la presi e la portai in bagno.
Le sbottonai la camicia e lei fece lo stesso.
Iniziai a baciarle il collo.
Lei mi prese la testa e mi fece andare più forte.
Le tolsi il reggiseno e iniziai a baciarle il seno.
Lei iniziò ad urlare il mio nome.
Le tolsi i pantaloni e le mutande e lei fece lo stesso.
Sempre continuando a baciarci entrammo in doccia.
Aprii il getto e la sbattei al muro.
Lei continuava a gemere.
Io: ti ero mancata eh piccola..
Glielo sussurro all'orecchio e lei inizia a gemere più forte.
Mi stava tirando ormai i capelli.
Ribalta la situazione, ora ero io incollata al muro.
Mi iniziò a baciare il collo.
Io le tenevo la testa.
Io: mhh max dio se mi eri mancata...
Scese fino al mio seno e iniziò a baciarlo facendomi gemere più forte.
Andiamo avanti così per due ore.
Usciamo dalla doccia sfinite.
Ci buttiamo sul divano.
Io: amore, ti volevo dire un'altra cosa...
Max: dimmi tutto amore
Io: oggi Hopper mi ha picchiata.
Max: COSA?! TI SEI DIFESA VERO?!
Io: certo, solo che forse l'ho ucciso.
Max: in che senso UCCISO?!
Io: l'ho fatto volare fuori dalla finestra, forse è morto sull'impatto.
Max: cacchio
Io: vieni a casa mia, dobbiamo vedere se è morto, e se è così dobbiamo nascondere le prove.
Max: Certo, fammi vestire.
Mi ero dimenticata che eravamo nude.
Mi vesto pure io e andiamo a casa.
Andiamo nel bosco dove doveva essere volato Hopper.
Non lo troviamo, molto probabilmente non era morto.
Mi incammino di più nel bosco, dico a Max di aspettarmi lì sul ciglio.
Non trovo niente.
Ad un tratto sento un urlo.
Era Max.
Corro verso casa e vedo Hopper davanti a lei.
Io: MAX!
Hopper: Guarda guarda chi si rivede.
Io: LASCIALA STARE!
Hopper: o se no? Mi fai volare fuori dalla finestra?
Io: esattamente, e sta volta cercherò di ucciderti.
Hopper prende Max e le tira un ceffone.
Lei lo prende con le braccia e gli tira un calcio nelle parti basse.
Era la sua specialità ormai.
Io con i miei poteri faccio volare Hopper lontano da noi e gli faccio sbattere la testa su un albero.
Se non è morto ora vuol dire che è immortale.
Mi avvicino al suo corpo.
Con le dita tocco il collo per sentire la temperatura corporea, fredda, era morto.
Io abbraccio Max felice.
Mi ero liberata di quel mostro.
Max: da adesso in poi vieni a vivere da me amore.
Io: e i tuoi genitori?
Max: si sono trasferiti a Miami per lavoro. Mi hanno lasciato la casa tutta per me.
Io: uhuhuh
Mi mordo il labbro.
La prendo in braccio e, cercando di fare attenzione ai frammenti di vetro la porto in camera mia.
Io: due volte in un giorno baby
Lo sussurro all'orecchio per farla eccitare.
Infatti la sento gemere.
La sbatto all'armadio sbottonandole la camicia.
Lei ribalta la situazione e mi toglie la maglia.
Stavolta mi ero ricordata il reggiseno, infatti la vedo mordersi il labbro.
Cosa che mi fece impazzire.
Ribaltai di nuovo la situazione e iniziai a baciarle il collo.
La sentii fare: mhh
Mi prese la testa per farmi andare più forte.
Max: El...mhh si così...mhh
Io: eccitata Mayfield?
Max: mhh
Le tolgo il reggiseno e le bacio il seno con avidità.
La sento urlare il mio nome.
Ribalta la situazione.
Mi prende in braccio e mi butta sul letto.
Mi toglie subito il reggiseno, senza partire dal collo.
Mi bacia il seno con foga facendomi urlare.
Andiamo avanti così per due ore.
Ci vestiamo ed andiamo a casa di Max.
Vediamo una macchina parcheggiata davanti a casa, chi potrà mai essere, mi chiedo.
Entriamo un casa e vedo un ragazzo, sui 20 anni.
Max: Billy?
Billy: si sono proprio io, e lei chi è la tua ragazza? Che è sei lesbica? Che schifo.
Io: si sono la sua ragazza, PROBLEMI?!
Billy: si, siete contro natura e perciò dovete bruciare all'inferno.
Io: contro natura sarà la tua nascita stronzo.
Max: el usa i tuoi poteri, ti do il permesso.
Io: uhuh perfetto, così la paga sto bastardo.
Lo lancio dall'altro lato della stanza e gli faccio sbattere la testa per terra.
Era svenuto.
Lo faccio volare fuori casa, ma non dalla finestra se no sarebbe morto.
Mi asciugo la goccia di sangue e cado sul divano stremata.
Max si siede di fianco a me
Max: amore sei stata fantastica. Ti amo
Io: ti amo anche io max.
Rimaniamo abbracciate guardandoci e sorridendoci.
Dio se ci amavamo.
Spazio autrice;
Capitolo più lungo del solito guyssss.
Spero vi piaccia <3
Ari
🐍💚🖤
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Una Ragione Per Vivere || ~Elmax~ TERMINATA
FanfictionEleven Hopper, una ragazzina di Hawkins, Indiana con un padre violento e una figura materna mancante era alla ricerca della felicità Aveva bisogno di una ragione per sorridere. una ragione per vivere. e l'aveva trovata, Max Mayfield. solo che lei no...