Tony sapeva che il suo pupillo, nonché Spider-Man, aveva poche opportunità di socializzazione e fare nuove amicizie al di fuori della scuola e del lavoro come Avengers, quindi quando gli chiese il permesso di ospitare un nuovo amico per una notte nella sua stanza, non fece obiezione.
Certo, gli aveva dato l'approvazione a condividere una stanza con un ragazzo che sembrava piacere a Peter, ma si era assicurato che i cassetti fossero pieni di profilattici e lubrificante e che li usasse, parlando dei rischi delle malattie sessualmente trasmissibili, e della pericolosità di zia May se avesse fatto qualcosa di incauto. Peter gli aveva assicurato che non era quel tipo di rapporto, anche se erano molto, ma molto, intimi.
Il giorno dopo aveva trovato Peter di spalle sul divano che parla da solo. Per un attimo ha ricordato che doveva avere un ospite ed era rimasto lì incerto con il dubbio che l'amico fosse inginocchiato tra le sue gambe dove non poteva vederlo.
"Possiamo fare quello che vuoi stasera e domani torni da lui."
Tony trasalì, aveva pensato che i due potessero fare sesso, ma non credeva che Peter fosse davvero pronto per farlo. Rimase lì qualche altro secondo ad ascoltare, convinto che l'amico fosse disteso sulle cosce di Peter, voleva sentire la risposta.
Nessuna risposta giunse.
Peter continuò "No, quello non mi piace farlo. È un po' schifoso e macabro, credevo l'avessi già fatto con lui prima di venire qui?"
Nessuna voce venne dal divano. Possibile che Peter stesse parlando al telefono con l'uso degli auricolari?
Stark iniziava a pensare che ci fosse qualcosa di sbagliato nel rapporto che questo ragazzo sembrava avere con Peter e un altro tizio. Decise di intervenire.
"Ehi Pete, come va?"
Peter si voltò con un sorriso genuino.
"Tutto bene signor Stark."
"Il tuo amico non è venuto?"
"Certo che c'è."
Tony si accigliò. "Scusa, ma non l'ho visto in giro. Dov'è?"
Un'ombra nera liquida come il petrolio si materializzò sul collo di Peter per poi trasformarsi in un'appendice con occhi bianchi e denti aguzzi, una lingua lunga e inquietante che si leccava i denti.
"Eccolo qui signor Stark, lui è Venom."
"CAZZO È QUEL COSO!?" Fece sconvolto saltellando indietro e preparandosi a colpire l'alloggio per nanoparticelle sul suo petto.
Peter rimase tranquillo. "Lui è un caro amico, è del tutto innocuo. Ehm... no, Venom non puoi mangiare il signor Stark." Sembrò rispondere ad una domanda telepatica dell'essere.
Tony ritrovò un briciolo di controllo, restando lontano. "Cos'è di preciso?"
"Un alieno, è più simile ad un parassita. Scusa, non volevo dire quella parola Venom." Si rivolse alla faccia dell'essere, "È buono. Mi ha aiutato tante volte."
"Lo hai sempre tenuto addosso?"
"No, no, lui vive nel corpo di un giornalista, solo che non poteva portarlo con sé oggi, per via di alcune scansioni che lo metterebbero in pericolo e l'ha lasciato con me. Sono uno dei pochi che possono ospitarlo senza risentirne."
"Quindi resterà con te?" L'idea di averlo in giro per la torre non gli piaceva.
"Sì, è un amico, pensavo andasse bene per lei."
"Non era l'amico che immaginavo."
"Più tardi usciamo di pattuglia, se vuole restiamo fuori tutta la notte, basta che non lo dica a zia May. Venom è fortissimo quando si comporta come Spider-Man."
"Non mi convince. Meglio se torni qui. Forse, Bruce vorrebbe dargli un'occhiata."
"Non gli farà male?"
"Non credo lo farebbe. E sono quasi sicuro che non subirebbe danni anche se facesse qualche esame invasivo."
"Ok, ci stai Venom? Bruce e simpatico... No, non puoi mangiare neanche lui."
Stark si passò una mano sul viso, sperando che tutto andasse bene. Venom è un amico di Peter, e gli amici di Peter sono buoni amici... se non hanno fame a quanto pare.
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Posso invitare un amico signor Stark?
FanfictionPeter Parker è un ragazzo ben voluto da tutti, e quando chiede a Tony Stark se può ospitare un amico nella sua camera alla torre degli Avengers, l'uomo è felicissimo di vedere che il giovane ha amici fidati. Scopre, solo dopo, il tipo di amicizie ch...