Tony non si fidava più a lasciare che Peter invitasse qualcuno senza controllare. Dopo Deadpool, era quasi sicuro che le cose potessero solo peggiorare. Ovviamente, il fatto che l'uomo mascherato non avesse ceduto e si fosse appostato ad attendere Peter ovunque persino nei bagni della scuola, gli faceva temere che il giovane non fosse bravo a tenere a distanza gente molesta e strana... Soprattutto strana.
Clint gli aveva fatto notare che era leggermente ossessivo o più precisamente geloso nei confronti di chi girava intorno a Peter. Tony aveva ribadito che non era vero, mentre si assicurava che JARVIS facesse sparire il numero di telefono del pupillo della Oscorp dal cellulare di Peter. I due si erano conosciuti ad una festa in cui Tony aveva presentato Peter come suo stagista ad un po' di gente. Era stato fiero del giovane, visto come tutti pendevano dalle sue labbra quando parlava di biochimica e fisica quantistica in un abito Armani scelto da lui.
No, Tony non era geloso, ma preoccupato perché sulla faccia del figlio della Oscorp c'era scritto "lussuria". Li conosceva bene i ricchi adolescenti viziati, lo era stato anche lui. Meglio sbarazzarsi del giovane, Peter non se ne sarebbe ricordato."Signor Stark, ha il numero di Harry Osborn?" Domandò Peter, entrando nella stanza.
"Non te l'aveva dato?" Rispose vago.
"Sì, ma si è cancellato, credo." Si grattò la testa confuso.
"Te lo cercherò?"
"Posso chiedere a JARVIS."
"Non credo..."
"Numero di cellulare non pervenuto signor Parker." Rispose JARVIS.
"Che peccato." Sospirò falsamente affranto.
"Peccato davvero." Fece il giovane. "Vorrà dire che lo rivedrò a qualche altra festa dell'azienda... sempre se sarò invitato signor Stark."
"Tu sei sempre sulla lista degli invitati alle mie feste."
"Ok, vado. May mi aspetta. Ciao signor Stark, ciao Clint."
"Ciao Spider." Fece Clint, guardando Tony con un cipiglio divertito sul viso.
"Non dire niente!"
"Non ho detto niente." Sbuffò.
Peter tornò pochi secondi dopo. Tony sperò vivamente che non avesse trovato il numero di cellulare di Harry scritto da qualche parte.
Non era così. "Stavo dimenticando. Domani studio con un'amica che sa chi sono. È un problema se viene qui?"
Tony si assicurò che non fosse un altro randagio come Deadpool. "Una compagna di scuola?"
"Sì."
"Ok. Non ho niente in contrario."
"Neanche io." Aggiunse Clint, come a voler sottolineare qualcosa che Peter non aveva afferrato.
"Ok. Ci vediamo domani."
Clint, aspetto che uscisse prima di chiedere "Davvero lascerai due adolescenti soli soletti in una stanza e te ne starai buono a non fare il geloso?"
"Io non sono geloso!" Ribadì Tony. "Peter può fare quello che vuole, con chi vuole e quante volte vuole."
"Ammetti che vorresti essere al posto della fortunata?"
"Va al diavolo Barton!"
Clint se la rise, pregustando lo spettacolo che ci sarebbe stato la sera dopo.Quando Tony incontrò MJ il primo pensiero fu non è umana. Di solito le diciottenni appena lo vedevano si scioglievano in un atteggiamento docile e incantato, era pur sempre al primo posto delle riviste come scapolo più appetibile del mondo, invece l'amica di Peter era irremovibile e scettica. L'aveva guardato da cima a fondo come a volerlo studiare e aveva semplicemente detto "Salve", neanche un "Piacere, è un emozione conoscere Iron-Man!" o "Sono davvero felice di conoscere il creatore di così tante invenzioni innovative!"
La ragazza era inquietante.
"Sei una compagna di classe di Peter, giusto? Cosa studiate?"
"Ripassiamo per il compito di spagnolo."
"Peter parla fluentemente spagnolo." Aggiunse Clint che stava con Nat sul bancone della cucina a mangiare pop corn. Tony si chiese, come mai la serata cinema fosse stata anticipata e perché i pop corn erano già pronti a quell'ora come se i due avessero bisogno di una scusa per gironzolare tra la cucina e l'aria relax.
"Meglio se iniziamo a studiare." fece Peter.
"Non vi ci vorrà molto." aggiunse Clint. "Potete venire a vedere il secondo film in programmazione quando avete finito. Se non avete di meglio da fare."
MJ diede uno sguardo a Clint come se avesse capito cosa intendesse, ma ciò non l'aveva messa a disagio di una virgola. Peter era rosso sulle guance.
"Dobbiamo studiare." Ripeté, come un codice di sicurezza.Un'ora dopo, Tony si agitava sul divano poco interessato a vedere il pessimo film horror scelto da Clint. Tutti avevano notato l'atteggiamento dell'uomo che sembrava più interessato alla direzione della camera di Peter, ma nessuno voleva fare la fatidica domanda. Nessuno tranne Clint. "Perché non vai a controllare se sei tanto preoccupato?"
"Eh... cosa?!"
"Non fare il vago. Se temi che possa riprodursi in tanti piccoli spiderini, va' a vedere cosa stanno facendo."
"Non sono cose che mi riguardano."
"Certo, come no." Commentò Natasha.
"Cosa significa?" Chiese Tony.
"L'abbiamo capito tutti che il piccolo ti piace. Gli concedi ogni cosa e non dici nulla anche se in questo momento è chiaro che vorresti essere tu al posto di quella tipa, che tra l'altro mi ricorda te." Chiarì Natasha.
"Solo perché tengo a lui..."
Persino Steve sbuffò a quella frase. "Tony, per favore. Il ragazzo stravede per te e tu sei completamente perso quando ti rivolge la parola. Hai accettato di tenere Venom qui, solo perché Peter ti ha fatto gli occhioni da cucciolo."
"Non l'ha fatto! Magari solo un po', ma non lo fa con l'intenzione di ottenere qualcosa da me."
"È chiaro a tutti cosa vorrebbe da te." Intervenne Clint divertito.
"Peter non è così. Ha solo sedici anni..."
"Diciassette!" risposero tutti.
"Gli abbiamo organizzato la festa qui con la zia. E presto ne compirà diciotto e inviterà tutti i suoi amici ora che sanno dello stage."
Tony rimase perplesso, voleva festeggiare Peter, ma era chiaro che con una ragazza, non sarebbe stato divertente come l'anno prima.
All'improvviso Peter e MJ raggiunsero gli altri. "Possiamo unirci?" Domandò Peter con l'aria allegra e il volto arrossato.
Tony lo guardo consapevole del motivo per cui appariva euforico.
"Sì, stavamo per cambiare film. Non possiamo rischiare che Bruce si trasformi per via di questi pessimi jumpscare." Commentò Rodney, mentre Bruce dormiva beato.
"Bene, possiamo mettere qualche vecchio film."
"Quanto vecchio?" domandò Clint, "E attento che potresti offendere molta gente in questa stanza."
Alla fine optarono per una vecchia commedia assurda. Quasi tutti erano poco interessanti al film, lo spettacolo erano Peter e Tony che dormivano con le teste appoggiate l'una all'altra, mentre MJ mangiava popcorn e commentava il film con Clint.La mattina dopo, MJ ritrovò i due accoccolati sul divano ancora addormentati e preferì andare via senza svegliare Peter. Era certa che l'amico avrebbe apprezzato e le sarebbe stato grato.
Clint era meno delicato.
"SVEGLIA! LA TORRE È SOTTO ATTACCO!"
I due balzarono, guardandosi intorno.
"Chi?! Cosa?!" Riuscì a chiedere Peter, mentre Tony chiedeva a JARVIS.
"Signore, non c'è nessun attacco in corso."
Clint sorrideva divertito.
"Non mi sembrano scherzi da fare." Dichiarò Peter.
"Eravate così carini e aggrovigliati che non ho resistito."
"Non eravamo aggrovigliati..." stava per affermare Peter per poi notare le gambe incastrate sotto a quelle di Tony.
Arrossì, ma Tony non disse nulla, mentre cercava di allontanarsi senza inciampare a terra. Si chiese solo se la ragazza di Peter non fosse delusa dal fatto che si era tenuto per sé, tutta la notte, il giovane. Sicuramente, dopo l'accaduto, avrebbero trovato un nuovo nido dove passare le serate.
STAI LEGGENDO
Posso invitare un amico signor Stark?
FanfictionPeter Parker è un ragazzo ben voluto da tutti, e quando chiede a Tony Stark se può ospitare un amico nella sua camera alla torre degli Avengers, l'uomo è felicissimo di vedere che il giovane ha amici fidati. Scopre, solo dopo, il tipo di amicizie ch...