Amici alieni

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Peter trovava Thor affascinante e rude quanto bastava per smuovere gli ormoni di qualsiasi giovane, ma Loki era su altri livelli. Magnetico e intrigante, sapeva come ottenere le attenzioni di tutti, soprattutto del suo ragazzo/fratellastro. Aveva assistito al tentativo di Loki di fargli fare una cosa, non era chiaro cosa, ma sperava vivamente che non fosse la conquista del mondo, ed era stato interessante. Loki sapeva usare trucchi e frasi che lui non avrebbe mai potuto imparare in un milione di anni.
Era sovrappensiero quando il dio dell'inganno gli si avvicinò.
"A cosa pensi signor Parker?"
"Nulla di particolare."
"Sembravi interessato al mio spettacolino."
"Io... io..."
"Hai bisogno che ti insegni qualche trucco?" Sorrise.
"A dire la verità signor Loki, mi chiedevo come si fa a ottenere l'attenzione di qualcuno importante come Thor? No, che tu non sia altrettanto importante," si affretto a precisare, "ma uno comune come me, cosa dovrebbe fare?"
"Nel tuo caso, sospettando chi sia la persona in questione e dando per scontato che conosca già il tuo quoziente intellettivo e la tua bellezza, non resta altro che farlo ingelosire."
"Oh, ma io non sono capace e non ho modo di far ingelosire questa persona. Dovrei chiedere aiuto..."
In quel momento Loki si voltò verso Bucky che stava entrando nella stanza, ignorando ciò che diceva Peter. "Signor Barnes aiuteresti un amico in difficoltà."
"Buongiorno a te Loki, e no, non ti aiuto a dominare il mondo." affermò coinciso. 
"Uffa! Siete ossessionati con questa storia."
"Sai, non si dimenticano certe cose."
"Comunque, mi riferivo al signor Parker qui. Ha bisogno di far ingelosire un idiota."
"Chiaro." Rispose con il sorriso di chi aveva capito tutto. "Cosa dovrei fare?"
Peter assisteva impotente e nervoso ai discorsi dei due. Aveva il sospetto che il piano prevedesse una situazione inopportuna per lui.
"Baciare il ragazzino..."
"NO!" esplose Peter. "Non voglio fare una cosa del genere solo per ingelosire To... qualcuno."
"Allora dovrai solo fargli credere che sta per perderti per un altro."
"Come?" Domandò più calmo.
"Portati Bucky in camera. Stark vedrà e ne sarà geloso."
"Non credo... no, non è il signor Stark..." cercò di sviare Loki dalla sua infatuazione per Tony.
"Ragazzino, sono io che ho inventato il concetto di menzogna. Davvero credevi che non sapessi di chi stavi parlando? E comunque il piano è ottimo. Ha sempre funzionato con quel idiota di Thor e qualche sera fa funzionava benissimo anche con qualcun altro se non l'hai notato."
Bucky sorrise. "A volte mi chiedo se ami davvero Thor per usare questi appellativi."
"È un idiota, non è un appellativo e solo un dato di fatto." affermò sorridendo soddisfatto.
Peter riottenne l'attenzione. "Non è giusto per il signor Stark."
"Ha solo bisogno di una spinta nella direzione giusta. Ti vede ancora come un moccioso, se capisce che sei un adulto, si farà avanti."
Peter non era certo del piano, ma si lasciò convincere.

Il giorno dopo tentò di attirare l'attenzione di Tony, mentre erano nell'aria relax. Come al solito, l'uomo rispondeva alle sue domande, ma sembrava sempre concentrato su altro, quindi decise di fare la sua mossa. Senza troppi giri di parole andò in direzione di Bucky che leggeva sul divano consapevole di ciò che stava facendo il giovane, e gli si sedette a fianco. L'uomo lo osservò e sorrise, mentre metteva il suo braccio di metallo intorno alle spalle di Peter. Tony non vide la scena, ma qualcun altro sì. Steve era seduto in un angolo della vetrata della torre e guardò accigliato i due. Peter non lo notò, troppo concentrato ad osservare le reazioni di Tony al gesto.
Bucky non perse tempo e iniziò a sussurrare in modo complice all'orecchio di Peter facendolo arrossire divertito.
Solo alla risata di Peter, Tony alzò la testa dal suo tablet e notò i due in atteggiamenti intimi. Peter accarezzava la mano metallica dell'uomo cercando di esaminarla, mentre l'altro poggiava con nonchalance la sua mano vera sul ginocchio del giovane.
Tony rimase allibito alla scena. Sapeva che il nuovo braccio costruito da Shuri faceva impazzire Peter, ma non che il resto del suo proprietario lo interessasse. Ad un certo punto, Bucky si alzò e porse la mano a Peter, che la prese e lo condusse verso le stanze dei vendicatori. Sia Steve che Tony sentirono Peter, "Andiamo nella mia stanza." ed entrambi sbiancarono.
Tony vide la porta chiudersi dietro i due e decise che non poteva restare lì. Si diresse in laboratorio.
Mezz'ora dopo era ancora a fare su e giù nel laboratorio a rimpiangere di non essere stato più avventato.
Un'ora dopo JARVIS gli aveva ripetuto per l'ennesima volta che i due erano ancora chiusi in camera di Peter, mentre Steve stava andando in laboratorio. Giuntò sulla porta i due si guardarono con aria infastidita, ma alla fine presero una sedia e si sedettero al tavolo da lavoro.
"Allora, quei due stanno insieme." Mise in chiaro il dato di fatto. "Il tuo amico si sta approfittando di lui."
"Non è così." Cercò di giustificarlo.
"Non lo difendere."
"Non lo sto difendendo. Semplicemente non è quel tipo di persona. Peter ha preso la sua decisione da solo e ora sta facendo quello che desidera."
"Peter è troppo giovane e ingenuo per fare certe cose con un vecchio di cento anni."
"Non essere ridicolo. Dovevi immaginare che se non fossi stato tu, avrebbe ripiegato su un altro."
"Co...cosa significa?! Ora sarebbe colpa mia?" fece accigliato, "Potevi portarti a letto Bucky invece di girarci intorno perché è il tuo migliore amico."
"E tu?! Peter è il tuo adorato allievo?!"
"Non dare la colpa a lui, è solo guidato dai suoi ormoni."
"Ne sei sicuro? Non hai visto come accarezzava il braccio di Bucky, forse è quello che lo eccita. Per questo ti veniva dietro, lo eccitava la meccanica e ciò che fai."
"No. Lui non è così."
"Allora vai a tirarlo fuori dalla stanza e digli quello che provi."
Tony si accigliò. "Stai cercando di convincermi a fare quello che potresti fare benissimo tu?"
"Beh, forse." ammise.
"Ok" si arrese, "Andiamo a stanarli."
Quando bussarono alla porta della camera di Peter e ricevettero subito risposta, i due non si aspettavano di trovare Peter e Bucky a giocare a carte sul letto.
"C'è qualcosa che non va?" chiese Peter con aria innocente.
"No, non proprio."
Steve non perse l'occasione. "Bucky, ti voglio parlare."
"Finisco la partita e..."
"No. Ora!"
I due si allontanarono, non prima che Bucky facesse l'occhiolino a Peter.
Peter rimase fermo incerto su cosa fare. "A cosa giocavate?"
"A poker."
"Mai giocato a strip poker."
Peter arrossì. "No. vorrei provarlo."
"Allora dai le carte, ma tieni presente che sono un genio anche nel poker."

Un'ora dopo Tony uscì dalla stanza di Peter in boxer. Tutti i vendicatori, tranne Steve e Bucky che si erano chiusi in camera, erano in salotto e lui non poteva evitare di passare di là petto in fuori e spalle dritte per raggiungere la sua stanza, con un minimo di contegno.
Loki sorrise raggiante. "Qualcuno si è divertito."
Tony sbuffò afflitto e cercando di mantenere un atteggiamento goliardico, mentre Clint scattava foto di lui in mutande. "Non io. Vi sconsiglio di giocare a poker col ragnetto, è un fenomeno."
"Con i suoi sensi super acuti, era facile che vincesse."
Solo in quel preciso momento Tony immaginò che Peter avesse usato il super udito per sentire il battito del suo cuore. Peccato, voleva vederlo con meno vestiti addosso.
Peter nel frattempo cercava di controllare la sua eccitazione, nascosto in camera, dopo aver praticamente denudato l'uomo. Il fatto che Tony avesse flirtato mentre si spogliava, lo faceva sperare per qualcosa di più in futuro tra loro.

NOTE DELL'AUTRICE

Non sono sicura di ciò che sto scrivendo, ma lo faccio solo per distrarmi in questo periodo. Spero di non diventare troppo malinconica, quindi avvertitemi se accade.

Grazie, a presto





Posso invitare un amico signor Stark?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora