1. Sogno avverato o infranto?

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Quel giorno che tanto aspettava era finalmente arrivato, tra poche ore si sarebbe deciso il suo destino.
Giada salì in macchina e accompagnata dai suoi genitori si diresse a Roma, per fare l'ultimo provino per entrare nella scuola d'arte in cui aveva sempre sognato di entrare. Lei non abitava molto lontano da Roma, ma quel tempo che trascorse in macchina le sembrava non passare mai.
Quel giorno lo aveva aspettato a lungo ma ora aveva paura perché stava andando nella scuola in cui il suo sogno avrebbe potuto realizzarsi ma avrebbe anche potuto terminare prima ancora di iniziare.
Il canto era la sua vita, cantava da quando era piccolissima, e la sua prima esibizione su un palco non la avrebbe mai potuta dimenticare; aveva solo sette anni ma quando si trovò lì, a cantare con il microfono in mano, capì che quello era il suo sogno ed era ciò che voleva continuare a fare in futuro.
«Siamo arrivati» disse il padre di Giada.
«Sei pronta amore?» le chiese sua madre facendole un sorriso.
Lei fece cenno di sì con la testa mentre prendeva la borsa.
«Comunque vada noi saremo orgogliosi di te» la rassicurò il padre dopo aver notato il suo sguardo preoccupato.
«E sarai sempre la nostra cantante preferita, per noi hai già vinto» aggiunse la madre.
«Lo so. Vi voglio bene» disse Giada uscendo dalla macchina.

Giada entrò e si guardò attorno, pensò alla prima volta che era entrata lì, per fare il primo provino, e si ricordò di come le sembrava lontano l'ultimo in quel momento.
Pensava di non farcela ad arrivare fino a lì e invece ce l'aveva fatta, aveva passato un provino dopo l'altro ed ora era lì, per l'ennesima volta scuola, per affrontare il provino che forse avrebbe cambiato il suo futuro.
Giada guardò l'ora e si accorse che era tardi, attraversò il corridoio ed entrò nell'aula in cui c'erano tutti gli altri ragazzi.
Alcuni le erano famigliari, altri non li aveva mai visti. C'era chi provava le proprie canzoni o le proprie coreografie, chi ascoltava musica, chi rileggeva i testi, chi parlava e chi camminava per la stanza ansioso.
Giada si diresse verso una sedia libera per ripassare ma qualcuno la spinse da dietro facendola cadere.
«Scusami, non volevo, ti ho fatto male?» le disse un ragazzo alto, con un ciuffo castano, due orecchini e un piercing sul labbro; poi le tese una mano per aiutarla a rialzarsi.
«No no, sto bene» disse lei timidamente.
«Io sono Alessio, piacere» si presentò lui.
«Io sono Giada, il piacere è mio» rispose lei.
In quel momento un professore entrò nella sala per accompagnare i ragazzi in studio.

Poco dopo il provino iniziò.
Uno dopo l'altro i cantanti si esibivano davanti ai professori e alla fine dell'esame sullo schermo appariva un semaforo: verde se erano entrati nella scuola, o rosso se non erano entrati.
«Ora tocca ad Alessio e la sua band» disse la preside.
Nel palco scesero cinque ragazzi e subito Giada riconobbe quel ragazzo che aveva conosciuto prima nell'aula.
«Quindi ha una band» pensò tra lei e lei osservandolo.
L'esame iniziò e la band cantò una loro canzone, scritta da Alessio, il cantante.
«Non sono niente male, mi piacciono» pensò mentre continuava a guardare incantata Alessio.
Quando l'esame terminò apparve il semaforo e pochi secondi dopo tutta la stanza si illuminò di verde.
I cinque ragazzi presero la maglia e si andarono a sedere nei banchi.
«Ora è il turno di Giada»disse la preside mentre Giada stava ancora guardando Alessio che riceveva i complimenti dagli altri concorrenti per essere entrato nella scuola.
Il cuore le cominciò a battere forte, scese dalle gradinate e si diresse verso il centro del palco.
«Ciao, cosa canti?» Le chiese la preside.
«Nothing's real but love di Rebecca Ferguson» rispose lei prendendo il microfono dall'asta.
Quando finì di cantare tutto lo studio applaudì, compresi i professori. Lei cercò lo sguardo di Alessio e lui le fece l'occhiolino.
«Ora vediamo il tuo semaforo» le annunciò la preside.
Mancavano pochi secondi e avrebbe saputo se il suo sogno si sarebbe avverato o infranto.
Rosso, verde, rosso, verde, rosso....VERDE!!!
Tutto la stanza diventò verde e all'improvviso le sembrò il colore più bello del mondo.
Corse a prendere la sua maglia nera, poi andò verso i banchi e si sedette vicino a Miriam, una cantante.
Alessio era nel banco davanti al suo, si girò e le disse: «complimenti, sei stata bravissima».
«Grazie, anche voi siete stati bravi» disse lei sorridendo.
«Questa è la nuova classe» disse la preside. Giada non poteva credere di aver appena ascoltato quelle parole e che lei facesse parte di quella classe.

Siamo Amore (Giada Agasucci e Alessio Bernabei ~ Dear Jack)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora