Misa fa sedere tutti intorno al tavolino basso, a gambe incrociate sul bel tappeto rosso. Ha un'aria natalizia: il caminetto acceso, i colori, loro intenti a giocare...
«Le regole sono semplici» dice Misa, posando la bottiglia in orizzontale sul ripiano di legno. «A turno gireremo la bottiglia, mentre gli altri decideranno l'obbligo. I baci sono solo per noi più grandi, capito?» Ridacchia, e Light solleva gli occhi al cielo.
«E noi cosa dovremmo fare?» domanda Matt, giocando con il cellulare.
Misa alza una mano. «Lo vedremo ogni volta, okay?»Near e Mello sono seduti vicini, e Light li coglie a spintonarsi a vicenda. Ogni volta che L distoglie lo sguardo, uno colpisce l'altro con una gomitata. È soprattutto Mello il più violento.
«Prima i più piccoli!» esulta Misa, indicando Near. «Gira la bottiglia. E con chi uscirà dovrete solo stringervi la mano.»Near sgrana gli occhi. Guarda L come a chiedergli se davvero deve fare una cosa tanto ridicola.
Light vorrebbe dirgli di no, di tirarsi indietro e tornare ai suoi castelli di carta. Ma L fa solo un cenno con la testa, e Near fa girare la bottiglia, il pollice in bocca.«Mello!» strilla Misa, battendo le mani. «Avanti, stringetevi la mano.»
Mello lancia uno sguardo di puro odio verso Misa, poi verso Near.
«Io non intendo farlo.» Incrocia le braccia al petto.
L, nota Light, si lascia sfuggire un lungo sospiro, si gratta la testa e si abbraccia una gamba.«Avanti, Mello!» Misa si china verso il ragazzino sopra il tavolo, sfiorandogli una spalla. «È questo lo scopo del gioco... È solo per ridere.»
«Lo scopo del gioco sarebbe quello di arrabbiarsi?» domanda Mello, sarcastico. «Perché è solo questo l'effetto che mi fa pensare di toccare qualcosa di... suo.» Indica Near con aria stizzita.
Near ha gli occhi puntati su L, aspettando che dica qualcosa.
«Non essere crudele, Mello» lo ammonisce Misa. «È solo una stretta di mano...»«Non sono venuto qui per far divertire te» sibila Mello, stringendo gli occhi. «Sono qui perché...»
Light alza la testa, aspettando di sentire il resto.
Ma L si batte le mani sulle cosce. «Mello» dice.Non ha urlato, non ha aggiunto altro, eppure Mello si zittisce di colpo. Abbassa il mento, poi si volta a dare le spalle a Near, facendo spuntare una mano da sotto il gomito. Gliela sta offrendo, e Light si chiede come sia possibile.
Come possa L avere tanto potere su dei ragazzini. Su quel ragazzino in particolare.Near cerca gli occhi di L e, quando lo vede annuire, tocca le dita di Mello con le sue. Percorre il palmo con l'indice, fino a stringergli la mano.
Mello stringe forte gli occhi e scopre i denti.«Bravi!» Misa applaude.
Quel suono è come il gong che li divide. Mello interrompe quel contatto di colpo, asciugandosi la mano nel maglione, mentre Near si racchiude in sé stesso, appoggiando il mento sulle ginocchia.«Tocca a te, Mello!»
«A me? Ma se l'ho appena fatto!»«Andiamo in ordine...» ribatte Misa, muovendo l'indice avanti e indietro come una maestrina. «Ora tocca a te, poi a Matt, poi a Ryuzaki, e infine a me e a Light.»
Ride e gli afferra nuovamente il braccio, facendogli sollevare gli occhi al cielo.«Non voglio farlo» dice Mello, deciso. Guarda anche L, come se volesse sfidarlo. «E non lo farò.»
Misa mette su un finto broncio, ed è pronta a parlare, quando interviene Light.
«Va bene, dai... perché non scombiniamo un po' il gioco? Andiamo a caso. Ora tocca a Matt.»Sente gli occhi di L su di sé e, quando si volta, li trova pieni di gratitudine.
Matt non fa storie. Dà un bel colpo alla bottiglia con la mano sinistra, poi riabbassa gli occhi sul cellulare.
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FanfictionNon riusciva a staccare gli occhi dal modo in cui le palpebre tremavano a ogni suo movimento. Dalle sue labbra schiuse. Poi L spostò la testa, puntandola contro il soffitto. Contro Light... E contro le sue previsioni, gli occhi di L si spalancarono...