È un nuovo giorno quando Light sente la sveglia suonare.
Apre gli occhi e trova L già in piedi, intento a impilare i cioccolatini superstiti uno sull'altro. Si porta una mano alla fronte, ancora frastornato dalla sera prima.«Ho bisogno di riposare» è la sua richiesta.
«Tuo padre e il resto della squadra ci aspettano, Light. Non vorrai farli aspettare?»
«Il sonno è fondamentale per me, lo sai.»
Stavolta L si volta verso di lui. Sta sorridendo, anche se Light non riesce a capire che tipo di sorriso sia. Non sa se sia sincero o se, semplicemente, lo stia provocando.
Ma quelle parole gli suscitano un brivido lungo la schiena, tanto che deve chiudere gli occhi per dominarsi.«Avresti dovuto pensarci stanotte, Light Yagami.»
***
Misa si chiuse nella sua stanza senza troppe cerimonie.
L cercò qualche reazione nel volto e nel corpo di Light, senza trovarne. Non gli importava, di questo era sicuro. Anzi, si poteva dire che Light non sopportasse Misa.
E quel dettaglio era fondamentale nell'associarlo a Kira. Perché solo se Misa fosse stata il secondo Kira e Light il primo, avrebbero avuto motivo di stare insieme.
Eppure i sentimenti di Misa per Light sembravano così sinceri... No, erano sinceri.
L era certo anche di questo.«Che fine hanno fatto i tuoi ragazzini?» domandò Light, mentre prendeva una tazza di tè dal vassoio di Watari. Poi l'uomo lasciò la stanza e chiuse la porta.
«Come li hai chiamati?» L sorrise. «I miei ragazzini?»«Li avevi sempre intorno.» Poi lo guardò in viso, soffermandosi sulla sua bocca. «Pendevano dalle tue labbra, Ryuzaki.»
L cominciò a infilare cubetti di zucchero nel tè senza rispondere.«Che c'è?» riprese Light, sorseggiando il suo. «È un altro segreto?»
«Credi che abbia tutti questi segreti, Light?»
«Non lo credo. Lo so.»
L sorrise, mentre l'ultimo cubetto traballava pericolante sopra gli altri.«Da quando siamo tornati non li ho più visti. Non hanno detto niente sull'elicottero... come se fossero tristi.»
«Ti stai forse preoccupando per loro, Light?»Lui scrollò le spalle, finendo il suo tè. «Ero solo curioso, tutto qui. Quello più grande, Mello, ha parlato di Near come del tuo erede.»
L leccò il cucchiaino pieno di zucchero, concentrando tutte le attenzioni sulla sua tazza.«Che significa?» aggiunse Light.
L iniziò a bere il tè – o meglio: lo zucchero con il tè – senza degnarlo di uno sguardo.
«Allora?» Poi Light sbuffò, alzandosi in piedi. «Sono stufo di tutto questo, Ryuzaki! Credi che io sia Kira, ma vuoi anche il mio aiuto per le indagini... e allo stesso tempo mi tieni all'oscuro di tutto.»«Non di tutto...»
«Quasi!» Light colpì il tavolo con un pugno, facendo schizzare fuori un po' di tè dalla tazza di L. «Che pericolo potrei mai essere per quei ragazzini? Non so nemmeno chi siano! Non conosco nemmeno i loro nomi.»
«Ma ora conosci i loro volti, e se la memoria di quando sei stato Kira dovesse tornare...»
«Basta con questa storia! Io non sono Kira. Non sono Kira! Va bene?»
Posò entrambe le mani aperte sul tavolo, chinandosi su di lui. Aveva gli occhi incatenati ai suoi, e nemmeno una volta batté le palpebre.L si tirò indietro sulla sedia. «Va bene...» sussurrò. «Kira.»
Light colpì con un altro pugno il ripiano, e la tazza di tè si rovesciò nel piattino, lasciando scivolare fuori tutto il liquido rimasto. Lo zucchero avrebbe formato una colla difficile da grattare via.
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FanficNon riusciva a staccare gli occhi dal modo in cui le palpebre tremavano a ogni suo movimento. Dalle sue labbra schiuse. Poi L spostò la testa, puntandola contro il soffitto. Contro Light... E contro le sue previsioni, gli occhi di L si spalancarono...