-Sebastian!-
Cosa migliore é che non dovette nemmeno sforzarsi più di tanto nell'invocare aiuto;
Sebastian, avvertito già dal richiamo precedente del suo nome, si era già precipitato nella stanza e ora si trovava sopra l'essere errante che quel giorno aveva evidentemente deciso di morire.
Con un movimento che lasciava trasparire qualsiasi cosa, tranne che delicatezza, Sebastian strappò, letteralmente, il nemico dalla sua cena e, come se questo fosse un cencio, lo lanciò in un punto indefinito della stanza, tutto sotto gli occhi sbarrati del suo padroncino.Quest'ultimo, dal canto suo, non la finiva di tremare. Il dolore che stava provando in quel momento era pari, se non superiore, a quello che gli avrebbe provocato una pugnalata dritta al cuore, con tanto di rigirata nella piega.
Già immaginava, anche se si ostinava a tenere gli occhi chiusi, tutte le lenzuola bianche e i cuscini macchiati di rosso, percepiva infatti il suo sangue caldo scorrere giù dalle ferite senza una fine accennata.Pertanto, in maniera convulsiva, strinse nel pugno sinistro alcuni lembi di stoffa della camicia e premette con forza sul petto, cercando di tamponare e di limitare la perdita, divenuta oramai eccessiva, di sangue.
Poi decise di tirarsi a sedere sul letto con il braccio destro libero, strizzando un occhio, segno chiaro che il dolore lo stesse uccidendo o quasi.Con voce tremante chiamò ancora il nome di Sebastian, il quale in tutto quell' amplesso stava ancora calpestando elegantemente la faccia del demone sotto le sue scarpe.
Vedendo lo sguardo del suo padroncino e udendo ancora una volta il suo richiamo, non poté far altro che sorridere e rassicurarlo con testuali parole: -Non preoccupatevi, signorino. La situazione é sotto il mio controllo.-
Sentendo ciò, Ciel non poté fare altro che stendersi ancora sul letto ed iniziare a divenire un tutt'uno con le coperte.
Cominciò con il tirarsi sopra il corpo innumerevoli strati di lenzuola, aggrovigliandosi con le coperte stesse e continuando a tenere premuta la stoffa contro il suo petto, ormai pregna di sangue.Aveva iniziato a contorcersi dal dolore, a scalciare e a mordere tutte le coperte che gli capitavano sotto mano, ad affondare nei morbidi cuscini, e a scatti anche sul materasso, le corte unghie della mano libera, in un vano e misero tentativo di reprimere quel diamine di dolore che lo stava tormentando già da troppo.
La camera da letto, dunque, si colmò di una macabra sinfonia, composta dalle urla disumane e straziate del demone, che per mano di Sebastian stava morendo, e dai piccoli rantoli ovattati di Ciel che si contorceva da solo nelle sue stesse coltri.
Quest'ultimo, pur di non sentire quelle grida che si propagandavano nel luogo in cui solo fino a pochi anni prima egli giocava con tutti i tipi assortiti di intrattenimento infantile, iniziò a muoversi e ad agitarsi ancora di più, procurandosi ulteriore dolore, speranzoso che il rumore che invadeva le sue orecchie non fosse altroché quello delle coperte quando vengono mosse.
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【𝕭𝖑𝖆𝖈𝖐 𝕭𝖚𝖙𝖑𝖊𝖗 : 𝕭𝖔𝖔𝖐 𝖔𝖋 𝕿𝖍𝖔𝖚𝖌𝖍𝖙𝖘】
Fanfic『 Era davvero possibile tutto quello? Eppure gli sembrava solo ieri, di quando fermamente credeva a Babbo Natale o di quando si nascondeva negli armadi per vincere a tutti i costi le partite di nascondino. Perché era accaduto tutto così in fretta...