RISVEGLIO

7. Chi sei tu?

Era privo di sensi, disteso con la faccia appoggiata sull'erba e le braccia rivolte verso il basso. Si sentiva come se avesse usato tutta la sua forza vitale per fermare un asteroide, cadendo successivamente in un sonno profondo. Dentro di sé, continuava a sentire una voce buia che lo incitava ripetutamente a svegliarsi chiamandolo con il suo nome completo. Ad un certo punto, Kobi riprese i sensi.

"Dove mi trovo? Chi mi sta chiamando? Sarà forse Inu?", si domandò del tutto disorientato. Sopra di lui vi era un cielo cupo formato da nuvole con sfumature rosse ed intorno non intravedeva altro che vuoto. Era all'interno del suo subconscio, dimora delle sue emozioni negative. Davanti a lui aleggiava una strana figura oscura, dai contorni non ben definiti.

"Inu? Oh-oh-oh. Non vorrai per caso paragonarmi ad un ragazzino?", chiese la misteriosa sagoma con una bizzarra risata divertita.
Si avvicinò a Kobi il quale cominciò ad intravederne i particolari. Aveva delle notevoli corna come quelle di un cervo che spuntavano dalla testa coperta di lunghi capelli che scendevano fino alla zona dorsale, un naso leggermente schiacciato ed una barba non troppo lunga che gli nascondeva la parte bassa del volto. Era molto alto, con un fisico possente e stagionato, un misto tra uomo ed animale, ricoperto di peluria lungo il corpo. Le gambe ricordavano anch'esse quelle di un cervo.
Kobi capì subito che qualcosa non andava quando vide le iridi rosse degli occhi dello strano essere e ripensò alla conversazione avuta poco prima con il cane-lupo.

"Dunque, sei tu il misterioso Lui?", domandò deciso.

"Sei perspicace ragazzo, non che ci volesse molto per capirlo".

"Sei tu che mi hai fatto questo? Come è possibile una cosa del genere? Quel bagliore, quel calore che sentivo intorno a me, quella forza vitale che mi scorreva dentro. E quell'animaletto che si è trasformato in qualcosa di inverosimile. Penserei che si tratti solo di un sogno, per quanto possa sembrare strano, ma c'è una parte di me che sente che tutto questo è reale. E quel bruciore che provavo nel palmo della mia mano, così intenso...".

"Domande, che richiedono innumerevoli risposte caro Koibito...".

"Chi sei tu? E come fai a conoscere il mio nome?".

"Oh-oh-oh, quanta curiosità ragazzo. Vuoi sapere chi sono? Io sono Cernunnos, od almeno qualcuno così mi chiamava. Diversi nomi mi sono stati attribuiti nel tempo dalle diverse civiltà: da Fauno a Dionisio nelle culture occidentali fino ad arrivare a Shika in quelle più orientali. Qualcuno, a volte, mi attribuiva anche strambi soprannomi come 'Il Cornuto' a causa delle mie lunghe corna. Ma ciò che dovrebbe davvero interessarti è che io sono colui che ti ha scelto".

"Scelto per cosa? E perché proprio io?".

"Tu porti dentro di te un profondo sentimento di amore per le creature animali presenti su questa Terra e per la natura in tutte le sue sfumature proprio come me, ed io come te desidero un mondo privo di soprusi ed ingiustizie degli uomini sugli animali, in cui questi ultimi siano messi sullo stesso piano. Per tale ragione ho deciso di farti questo dono".

"Lo consideri un dono? Stavo quasi per uccidere un uomo. Gli ho fatto del male e questo non è da me, non sono io. Per quanto io odi coloro che maltrattano gli animali, non sono una persona violenta, né tanto meno un carnefice".

"Vuoi dire che non ti è piaciuto nemmeno un po' avere il potere di vendicare una povera creatura? Di poter intervenire personalmente per fermare l'ennesimo atto di crudeltà compiuto da un uomo?".

"Beh, ecco...io...".

"Io posso leggere la tua anima, posso vedere dentro di te e noto chiaramente che hai provato piacere nel fare quello che hai fatto a quell'uomo, nell'infliggergli una tale sofferenza e nel vedere la mortificazione nei suoi occhi. Puoi forse mentire a te stesso, ma non a me Koibito".