2 | la mia maschera

2.3K 153 66
                                    

Ho lasciato troppi segni sulla mia pelle già strappata.

Il Diario degli Errori - Michele Bravi

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Esco dalla doccia e avvolgo il mio corpo bagnato con una accappatoio. Preparo la borsa per stasera: scarpe, maschera, vestito, trucchi e qualsiasi altra cosa che so che mi servirà.

Il logo del posto in cui lavoro è sul borsone, le piume nere che ne fanno parte mi hanno sempre incantata.

Mi vesto mettendo qualcosa di comodo, prendo le chiavi della mia macchina e parto. Destinazione, beh...

Pensate che stia andando in palestra? Sbagliato.

Arrivo nei parcheggi e scendo per andare nell'entrata principale.

Appena entro vedo una figura snella al bancone.

《Hey Lili.》

Saluto la donna con la sigaretta lunga nelle sue labbra rosse. Alza appena lo sguardo per farmi un cenno per dirmi che mi ha vista.

È intenta a contare un mazzetto di soldi nelle sue mani. Il solito.
Tiro il borsone più in su sulle spalle mentre entro nello spogliatoio.

Saluto le ragazze che erano già arrivate. Una ragazza in particolare mi saluta allegramente appena mi vede, Nayeon.
Nome d'arte: Bad Bunny.

《Hey, lavori anche oggi?》

《Sì, ho bisogno di soldi.》mento. Non lo faccio per soldi, non solo per quello.

Apro il borsone e tiro fuori tutto quello che ho preparato prima. Mi metto davanti lo specchio grande che è a nostra disposizione e inizio a prepararmi per stasera, mi faccio una piccola coda, metà li lascio giù. Per ultimo, metto la mia fidata maschera. Una volta finito mi guardo allo specchio.

La maschera copriva la parte dei miei occhi, la parte di su del viso insomma, compreso il naso; è difficile riconoscermi così.

Il mio sguardo è incorniciato alla perfezione, mi dà un qualcosa di misterioso ed è apprezzato dalle persone che vengono qui.

Il vestito nero mi calzava a pennello, delineava perfettamente le mie curve, stretto attorno il mio seno e la mia vita. I tacchi slanciavano le mie gambe, seppur non fossi altissima.

Aspetto un po' e chiacchero con le altre ragazze. Mi avvicino al palco, tra un po' toccava a me.

《E ora signori e signore...》rullo di tamburi.

《La nostra fantastica, Chérie!》

Sento un paio di fischi provenire dal pubblico.

Il battito del mio cuore sta accelerando. È un eccitamento di cui non mi stancherò mai.

Esco da dietro le quinte e cammino lentamente verso il palco. Gli sguardi sono tutti su di me.

Le mie dita avvolgono il palo di ferro che luccica sotto tutte le luci colorate. Prendo un grosso respiro e aspetto che la musica parta.

Che lo spettacolo abbia inizio.

Inizio sempre a ondeggiare i fianchi lentamente, girando attorno il palo. La musica lenta e sensuale mi accompagnava ad ogni movimento, aiutando a scioglermi completamente. Gli occhi sono puntati su di me, li vedo da sopra il palco. Tutti uomini. La maggior parte uomini d'affari, padri di famiglia. Ci sono solo un paio di donne.

Sono felici, guardano ogni movimento senza perderne un secondo. Stanno sbavando.

Faccio passare il palo in mezzo il mio sedere, scendo giù piegando le ginocchia. Il ferro freddo passa lungo la mia spina d'orsale. La mia pelle esposta viene ricoperta dai brividi. Ma non era per il freddo.

𝒏𝒐𝒕 𝐣𝐮𝐬𝐭 𝐬𝐞𝐱, 𝐫𝐢𝐠𝐡𝐭? 🔞 [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora