Heather

X-mas

Come dicevamo, da quando Bakugo prestò la sua felpa alla sua nuova ragazza, i due non si erano più parlati.

Il biondo davvero non capiva perché la reazione dell'altro era stata così esagerata, ma vederlo correre via piangendo non lo aveva fatto stare tranquillo.
Voleva vedere come stava, aiutarlo, abbracciarlo, andare a giocare alla sala giochi dopo essersi strafogati di gelato alla stracciatella nella camera del più grande come era loro solito fare dopo che accadeva qualcosa di brutto, dalle litigate con i genitori ai cuori infranti o fallimenti in qualche verifica.
E invece era rimasto fermo, troppo orgoglioso e stupido per corrergli dietro e chiedergli spiegazioni, e magari, chissà, riuscire a rafforzare ancora di più il loro rapporto, se fosse stato possibile.

Passarono alcune settimane, le vacanze di natale erano alle porte e i ragazzi si preparavano a fare bagagli e valige per tornare a casa.
Le opzioni erano due: tornare dai propri cari o familiari, oppure rimanere un mese e mezzo in dormitorio. Tutti gli studenti scelsero la prima.
Tutti tranne Eijirou.
Il rapporto tra lui e il padre non era dei migliori, magari avrebbe fatto una veloce visita alla madre che si era trasferita dalla zia per evitare che accadesse qualche scontro con il marito violento, ma niente di più.
Nonostante fosse un ragazzo solare e socievole, le cene di Natale lo mettevamo molto a disagio: nella sua famiglia un buon 50% erano omofobi, il che rendeva quel pasto un inferno per lui.

Bakugo Katsuki, sorprendendo i genitori, decise di rimanere in dormitorio.
Voleva schiarirsi le idee sulla sua relazione con Heather.
Il "problema" non era lei, ma bensì un strano senso di vuoto che gli causava vedere Kirishima soffrire.
Lo aveva visto spesso star male, ma paragonato a come era ora non c'era niente.
A pensarci meglio, non conosceva la ragione per cui quelle volte il rosso stava male; sapeva che erano problemi di famiglia, era meglio non impicciarsi.

Salutò la sua ragazza con un bacio casto sulla guancia all'uscita della scuola e poi si diresse in camera sua, si sdraiò sul letto e fissò il vuoto per tutto il resto del pomeriggio.
La sera scese in sala pranzo per cucinarsi qualcosa.
Non si era minimamente preoccupato di chi fosse rimasto a scuola e chi invece fosse andato a casa, pensava di essere solo, ma vedere Denki Kaminari, uno dei ragazzi che faceva parte della loro "squadra", baciare avidamente un giovane dai capelli violetti appoggiati al pianale posizionato sotto alla credenza, non lo mise esattamente a suo agio.
Non che ci fosse niente di sbagliato, erano semplicemente due ragazzi che si amavano, e lui era completamente d'accordo con ciò, era più che altro il senso di vuoto alla bocca dello stomaco che gli si creò pensando a lui e a quella che si baciavano così.
Vedeva già la scenetta: il classico marito biondo e sottopagato che tornava a casa per cena e dava un bacio alla moglie che stava lavando a mano della fragili e orrende tazze di porcellana (probabilmente utilizzate per il té delle cinque, e probabilmente regalate da qualche lontana zia o cugina di nome Clara) per poi sedersi sulla sua poltrona di pelle rossa davanti al falò a leggere il giornale mattutino mentre dei piccoli e noiosi mocciosi stavano seduti sul tappeto regalatogli dai genitori della ragazza al loro matrimonio.

BLEAH!
NO GRAZIE!
Lui non voleva quella vita, lui voleva vivere, non abbassarsi a dover compiacere la vecchia e decrepita suocera che era un bravo ragazzo accettato dalla società.
NO!
Lo aveva capito: doveva lasciare Heather.
Era la cosa più giusta da fare.
Doveva trovare la persona giusta, e lei, non lo era.

Nel frattempo, un piano sopra la testa dei ragazzi colti in flagrante che si scusavano incessantemente per aver messo a disagio il biondo, un pianto doloroso, di quelli che fanno venire i brividi e voler semplicemente scappare, si dispargeva per la camera di Kirishima.
Doveva allontanarsi da Bakugo.
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ANGOLO AUTRICE
Meh, poteva venire meglio.
Non ho niente da dirvi oggi, quindi ciaoooo.
Un abbraccio 💖

-Daisy🌼