Capitolo 7 "They don't know about us"

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"Guarda guarda come si stuzzicano. Li adoro. Quando la smetteranno di essere così stupidi e cechi" sussurra Niall facendo alzare gli occhi al cielo a Liam.

"Ti pare normale il fatto che io debba spiare il mio migliore amico con suo marito, vicino un cuoco impiccione?"

"Beh mi scusi tanto contraddirla, signor migliore amico di Louis ma ha baciato più e più volte questo cuoco impiccione" risponde Niall quasi offeso.

Con Liam non si sa mai se sta scherzando o sta dicendo sul serio.

"Beh quelli sono stati gli attimi più belli della mia vita" disse Liam posando gli occhi sul biondo, che sorride alle sue parole.

"Ma poi sei dovuto tornare a lavoro quindi non abbiamo potuto finire la nostra "pratica romantica" in camera tua" continua il moro avvicinandosi a Niall.

"A proposito. La prossima volta vengo io a casa tua. Qui dentro non si sa mai se c'è qualche pericolo"

"Pericolo di cosa, Nì?"

"Pericolo Louis per esempio! Se scopre che il suo migliore amico se la fa di nascosto con il sottoscritto da ben tre mesi, ci uccide" sussurra al suo orecchio per non farsi sentire da nessuno.

"Anche gli altri servi e Harry! Loro non sanno di noi!"

"Louis ha altro a cui pensare.
Come stare con Harry in pace, senza te che li spii" lo rimprovera Liam.

Niall lo guarda e alza gli occhi al cielo quando Liam fa quel sorriso.

"Non possiamo ora. Devo lavorare, Liam. Domani ho il giorno libero. Vengo a casa tua dicendo che-" ma viene interrotto dalle labbra di Liam.

Le loro lingue si rincorrono e si cercano affamate.

Lingue vogliose di assaporarsi a vicenda.

Le mani di Liam finiscono subito sul morbido culo del biondo, strizzandolo, facendo ansimare Niall sulla bocca del moro che sorride soddisfatto.

"Lì, non qui..." prova a protestare il biondo, con una convizione pari a zero.

Lo vuole. E subito.

"Portami in camera tua, Niall"

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"Ehi! Basta! Lasciami i capelli!"

"Smetterò solo quando dirai ad alta voce che non mi sfiderai più" disse Louis finto annoiato. Ma in realtà è felicissimo.

Si stanno punzecchiando da più di venti minuti.

All'inizio sembrava una rissa fatta di schiaffi sulle braccia. Anche se sembravano quasi delle carezze.

Poi sono passati alle spinte.

Poi alle tirate di capelli.

"Si si, sei il capo signore, non lo farò più. Vuoi anche che mi inchino?" disse Harry ironico.

"Si voglio che ti inchini ai miei piedi, Styles" disse Louis con un pizzico di malizia. Ma proprio poca. Pochissima.

Harry dopo un'attimo di sorpresa, sorride e si inginocchia ai piedi del liscio, senza mai staccare lo sguardo da lui.

Cominciano a comunicare anche senza parlare.

L'elettricità tra i due è palpabile.

In un'attimo Harry spinge Louis e riesce a scappare dentro la sua stanza che subito chiude a chiave.

"Maledetto! Me la pagherai!" urla Louis davanti la porta di Harry.

I due non si sono nemmeno accorti che stavano sorridendo.

Felici. Spensierati. Liberi.

Come quei due bambini che giocavano alla lotta nei parchi vicino la scuola. Che dicevano di odiarsi a morte quando poco dopo ridevano e si abbracciavano.

Quei due bambini non sono mai cresciuti.

Quei due bambini sono i nostri due protagonisti.

Harry e Louis.

Husbands || Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora