Racconta One Shot
BTS x Reader
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«Niente serata noodles»
«Stai scherzando? Ho saltato il pranzo per riempirmi di noodles porca puttana»
Gridò lanciando lo zaino per terra, esasperata e affamata. Elia raccolse lo zaino della sua migliore amica per riporlo decentemente sul divano. «Certo che diventi proprio un animale quando sei affamata Iris»
Iris gonfiò le guance infastidita. «Fingerò di non aver sentito questa cazzata uscire dalla tua bocca. Ma ora spiegami perché non mangeremo i noodles!»
«È semplice» appoggiò le mani sui fianchi platealmente. «Non mangeremo noodles perché non ci sono i noodles cretina»
Il venerdì sera era sacro per Iris Vatti e Elia Rigore, nessuno poteva permettersi di sconsacrare questa tradizione secolare fra i migliori amici più strambi di questo mondo. Una serata passata fra peccati di gola piccanti e speziati orientali davanti ad un bel film con pessime recensioni con effetti speciali allucinanti.
Iris adorava ogni tipo di cibo proveniente da un qualsiasi ristorante con lanterne rosse e scritte fatiscenti davanti alla porta. Aveva persino comprato uno di quei gatti oro della fortuna che solitamente venivano piazzati vicino alla cassa dei ristoranti. Ma c'era una cosa che le faceva ruotare gli occhi dal troppo piacere sulle papille gustative.
I noodles.
Al manzo, con verdure, maiale e infinti brodi. Tutto le poteva essere tolto a Iris, ma non i noodles. E non solo la castana dai riflessi rossi non pranzò per godersi al meglio quei filetti gialli nel suo brodo caldo, ma ora il suo migliore amico Elia, amici dagli anni dell'asilo, le stava dicendo che erano finiti. Terminati.
Niente noodles.
«Perché diavolo non sei andato a comprarli?» lo indicò con l'indice mettendolo sotto accusa. Ma Elia, fece ribaltare la luce dell'interrogatorio verso di lei. «Perché era la tua settimana, dovevi fare tu la spesa perché io avevo la chiusura al negozio»
Iris restò ferma con la bocca aperta e un occhio leggermente socchiuso come un clown. Era la sua settimana e neanche se n'era ricordata. Elia gongolò buttandosi sul suo divano di pelle. «Quindi se li vuoi mangiare dovrai andare a comprarli da sola» la ribeccò.
Vide la castana sbattere un piede a terra come una bambina «Ma perché io? Non puoi andarci tu?» disse piagnucolando. Elia la ignorò accendendo la televisione intento a fare zapping. «Ah! Non ci provare a fare la vocina da bambina. Ci andrai tu e ti conviene sbrigarti prima che il negozio chiuda» si grattò il petto afflosciandosi sul cuscino.
«Ma-ma io non conosco questa zona...Dove dovrei prenderli a quest'ora?» chiese guardando l'ora ormai tarda. «A due vie da qui c'è il Kore Shop, vai lì e prendili. Restano aperti fino alle nove, e ora sbrigati che ho fame» allungò una banconota senza guardarla.