◈Fuck Off| K.Tyh pt.3

3.2K 132 51
                                    

Taehyung spalancò la porta dello spogliatoio stanco e sfinito, si passò un asciugamano di spugna dietro il collo e lo lanciò nella panchina affianco a Jimin

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.



Taehyung spalancò la porta dello spogliatoio stanco e sfinito, si passò un asciugamano di spugna dietro il collo e lo lanciò nella panchina affianco a Jimin. Quest'ultimo guardò l'oggetto con disgusto e lo spostò verso il proprietario «Tae porta la tua merda lontano da me» si alzò aprendo lo sportello dell'amardietto in vernice rossa.

Tae lo fissò torvo «Hai voglia di rompere i coglioni anche oggi con le tue fisse sul pulito? È sudore Jimin» disse togliendosi la maglietta zuppa e usata. Ogni muscolo gli doleva e non era una caso, voleva che fosse così. Appena arrivato si era buttato sul primo sacco disponibile completando ogni singola sequenza delle arti marziali miste. Non voleva pensare, Taehyung voleva che quel fastidioso ronzio in testa sparisse per sempre lasciandolo in pace.

«Ma tu tendi a sudare parecchio» lo ribeccò l'amico prendendo l'accappatoio pulito per dirigersi alle docce. «Questo perché io lavoro a differenza tua, tieni allenato solo quel culo da principessa. Ci credo che non sudi» lo schernì spogliandosi completamente di ogni vestito, agguantò anche lui il suo asciugamano e seguì l'amico.

«Ma che stronzo» si sentì l'eco di Jimin dal suo cunicolo semi aperto della doccia. Taehyung alzò le spalle e aprí l'acqua trovandosi davanti a Jimin. Si girò esausto massaggiando a malapena i capelli con lo sciampo alle mandorle. Appoggiò la fronte contro il muro e sospirò.

Mana.

Mana Jaa, c'è l'aveva in testa e non voleva uscire. Dopo l'intensa nottata di sesso avvenuta domenica sera i due non si erano più sentiti. Appena si furono rivestiti, Taehyung l'accompagnò a casa nel religioso silenzio notturno. Non si salutarono, si guardarono per pochi minuti e la mora, con le gambe ancora tremanti, entrò in casa accasciandosi sulla porta. Mentre il ragazzo tornò alla sua moto e vagò per quartieri e mete sconosciute di Seoul fino alle prime luci dell'alba, il cuore pesava.

E si dovette sforzare per non pensare a quanto gli fosse piaciuto quel sesso liberatorio e selvaggio praticato contro la prete di legno. L'aveva posseduta, aveva sentito le sue carni stringersi contro di lui fino a farla bagnare completamente. Mana Jaa l'aveva fatto sentire un uomo, l'aveva presa con irruenza mischiata alla dolcezza del miele.

Dava le spalle verso Jimin ma sfortunatamente le docce erano aperte, ma al ricordo della voce graffiante da stratega che gli sussurrava di avere il totale controllo su di lui, mentre afferrava con irruenza il suo cazzo nei pantaloni, gli fece venire voglia di toccarsi. Mai una donna aveva sussurrato tali parole durante il sesso con lui, lui se le scopava e basta. Così forte e possessivo da non lasciare a loro nemmeno il tempo di aprire bocca.

Portò la mano destra sul petto, all'altezza del cuore dove era stato tatuato la data di nascita di suo fratello Song, in caratteri romani, poi scese sull'addome scolpito e chiuse gli occhi immaginando la lingua umida della Potenza leccargli e succhiare ogni lembo di pelle fino a sopra la cintura. Strinse le nocche sentendo i capelli fini e scuri raccolti in una coda alta, a Taehyung piacevano da impazzire i capelli legati di Mana. Tirò i suoi capelli come corde di violino pronto per risuonare gli stessi gemiti della notte passata.

𝐵.𝑇.𝑆 | 𝑩𝑶𝑿 𝑶𝑭 𝑺𝑻𝑶𝑹𝑰𝑬𝑺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora