- Non posso. - sussurrò lui piano, abbassando poi lo sguardo sulla mano di Tony, che era ancora pressata sul suo petto.
Lui la ritrasse di scatto, resosi conto di essere rimasto chino in quel contatto per troppo tempo.
- Come prego? -
- Non posso, ho detto. -
- La mia non era una richiesta, se non si fosse capito. -
- Lo so come tu sai di non potermelo chiedere. Sai che non ne sono in grado, Tony. -
- Non ti azzardare. Non provarci nemmeno Rogers. -
Lui non rispose. Rimase a fissarlo e basta, con i piedi inchiodati al pavimento, con la certezza che niente al mondo sarebbe riuscito a schiodarlo dalla stanza nella quale si trovava adesso.
- Non ci cascherò un altra volta! Tu e la tua faccia da cazzo con i tuoi denti perfetti e-e i tuoi occhi da angelo- e le tue labbra... -
Il moro aveva iniziato a sudare freddo, mentre era scosso da tremori che arrivavano dalla punta dei piedi fino a trafiggergli il cuore, mentre nella sua mente balenava l'idea che no, non sarebbe mai stato in grado di allontanarlo. E non poteva accettarlo. Lo avrebbe odiato con ogni fibra del suo corpo, e se non ci fosse riuscito, avrebbe finto di farlo. Lo avrebbe repulso come la peste, finché non si sarebbe deciso a lasciarlo andare, a farlo divincolare dalla presa dei suoi occhi, nei quali una volta non si era perso come dicono tutti, ma si era trovato.
Steve era visilmente preoccupato, lo conosceva abbastanza da poter decifrare l'arrivo di un attacco di panico.- Tony, ora devi calmarti sennò-
- NO! Non mi calmo! Non fingere che ti interessi! Non fingere di non essere in grado di lasciarmi andare! Perché l'hai già fatto! Lì in Siberia, dopo avermi spezzato il reattore a metà e dopo essertela svignata con il tuo amichetto di Brooklyn. Tu mi hai lasciato lì! Solo, con il cuore che letteralmente mi si spegneva in petto e-e la tuta distrutta- che tu hai- tu mi hai... -
Aveva iniziato a farneticare parole indefinite, i tremori erano prepotenti come dei pugni ben assestati sul viso. La testa gli girava mentre gli si appannava la vista: Non vide più nulla, l'oscurità prese il possesso di tutto.- TONY! -
In lontananza poteva udire la voce di Steve che lo chiamava, mentre il buio lo stava inghiottendo in un pozzo senza fine. Lo vedeva, mentre cercava di tendergli un braccio per tirarlo fuori da quel liquame che avvolgeva tutto intorno ai suoi occhi. Lo vedeva, mentre si sporgeva per raggiungerlo e lo chiamava disperato.
Lo vedeva, mentre le loro mani si sfioravano appena, mentre la sua unica ancora di salvezza gli scivolava tra le dita.
Rimase solo, mentre continuava a cadere nel buio, quando un pensiero che riempì di terrore il suo cuore fece capolino nella sua mente: Non ce l'avrebbe fatta. Avrebbe preferito una morte folgorante piuttosto che vivere un'intera vita cadendo nel vuoto. Un vuoto profondo che lo stava divorando da dentro, dal quale non esisteva nessun appiglio se non quelle mani, le sue mani.
No non ce l'avrebbe fatta; non senza Steven.
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Forgive me || Stony
FanfictionWhat if? Due uomini, due supereroi. Un dolore che li unisce e li dividerà per sempre. Da una parte abbiamo un profondo disprezzo: un tradimento. Dall'altra un profondo senso di colpa per averlo commesso. Una promessa è stata spezzata. Una promessa...