capitolo sette: BLEEPS-BLOOPS

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"NON CI CREDO!" esclamò Maria, la bocca ancora semiaperta dalla sorpresa, mentre batteva le mani sul bancone per dare maggiore enfasi alle sue parole. I suoi occhi nocciola brillavano di curiosità all'idea di un nuovo succoso gossip.

La voce della ragazza, nonostante non si stesse minimamente preoccupando di essere discreta, era appena udibile sopra i forti scoppi di bombe e gli spari che eruttavano dai giochi sparatutto nelle vicinanze.

Sam si sistemò meglio sullo sgabello su cui era seduta, la pelle rossa del sedile le si era appiccicata ai jeans. Probabilmente qualcuno aveva versato qualche liquido non bene identificato e non era stato pulito bene. Guardò in basso rassegnata, sentendo le dita appiccicose di zucchero e gomma quando le posò di nuovo sul bancone degli snack.

L'interno dell'Arcade era scuro e la maggior parte della luce proveniva dai neon, gialli e blu, che correvano lungo alle pareti. Di tanto in tanto, qualche schermo delle macchinette alle spalle di Sam lampeggiava segnalando un nuovo record o una rovinosa sconfitta. Ogni flebile lampo di luce era accompagnato dai gemiti frustati di  qualche ragazzino e il tintinnare delle monetine mentre frugavano nelle tasche.

Non era da molto che era lì, ma aveva già il mal di testa.

Ammirava come Maria riuscisse a stare lì dentro interi pomeriggi senza impazzire completamente.

L'aria era stantia, calda ed immobile, viziata di puzza di sudore e tappezzeria vecchia. Un vero inferno di luci al neon.

Maria,invece, era imperturbabile. E persino indossando quella ridicola maglietta azzurra, di una taglia più grande, con il logo dell'Arcade appariva fiera e sicura di sé.

Sam tirò svogliatamente una sorsata dalla cannuccia del milkshake che stringeva fra le mani, annuendo con una smorfia. "Ma non sono riuscita a leggere molto altro, Hopper mi ha beccata" ammise giocherellando con il piccolo tubo di plastica rosso fra le dita.

"Sam, hai qualche altro quarto didollaro?" domandò Joshua comparendo improvvisamente al suo fianco.Le dita di suo fratello battevano impazienti sul bancone, tradendouna certa urgenza nonostante la sua voce fosse piatta edisinteressata, come suo solito.

Sam sbuffò, sbattendo il contenitore ormai quasi completamente vuoto della bibita sul bancone dell'arcade "Ti ho dato quasi cinque dollari! Come hai fatto ad averli già spesi tutti?" lo rimproverò voltandosi di scatto verso di lui.

Joshua alzò gli occhi al cielo,scrollando le spalle con una smorfia "Che ti devo dire, evidentemente faccio schifo e perdo sempre" Sam lo fissò serrando le palpebre ma Joshua non parve minimamente toccato da quel silenzioso rimprovero.

Maria si sporse di lato, pescando una manciata di monete da un barattolo quasi semivuoto sul cui vetro era attaccata un'etichetta che riportava la scritta 'Mance di Keith' "Ehi campione, tieni, offre la casa" gli lanciò le monetine, facendogli l' occhiolino.

Il broncio di Joshua si trasformò in una smorfia che a Sam ricordò molto un sorriso soddisfatto quando se ne andò con il suo piccolo bottino, spargendo qualche monetina sul pavimento nel suo tragitto verso una delle macchinette.

"Ehi!" lo richiamò la sorella, spingendosi indietro dal bancone per sporgersi nella direzione in cui era sparito il tredicenne "Come si dice?!" ma le sue urla furono soffocate dal 'bleeps' di una macchinetta dietro di lei.

Maria rise "Non preoccuparti. Adoro tuo fratello e non sopporto più Keith" ammise corrucciando le sopracciglia ed abbassando improvvisamente la voce, come se fosse un segreto.

Sam scoppiò a ridere, agitando il barattolo delle mance di Keith, ormai completamente vuoto "Non che se le meritasse, comunque" osservò Sam posando di nuovo il contenitore sul bancone. Gli ultimi due dollari risuonarono al suo interno.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 10, 2020 ⏰

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𝕥𝕙𝕦𝕟𝕕𝕖𝕣𝕤𝕥𝕣𝕦𝕔𝕜 ꡶꡶ ʙɪʟʟʏ ʜᴀʀɢʀᴏᴠᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora