capitolo quattro: JOANNA

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La campanella risuonò fra le pareti dell' Hawkins High School e Sam fu fra le prime a scattare in piedi, con ancora i quaderni stretti fra le braccia, ma quando raggiunse Alex, lui era già quasi alla porta dell'aula.

" Alex, per favore, ascoltami..." lo pregò lei, lui la guardò a malapena da sopra la spalla, infilandosi le mani nel giacchetto dei Tigers, la squadra di basket della scuola.

"Non ora, non ho tempo, e non sono dell'umore giusto" mormorò lui, senza provare a nascondere l'irritazione e quasi facendo sbattere la porta contro la parete quando l'aprì. Sam si fermò, sbuffando la sua frustrazione, sapeva che sarebbe stata una perdita di tempo provare a farlo ragionare quando nemmeno riusciva a guardarla in faccia.Figurarsi ascoltare le sue ragioni.

"Nessuna fortuna, eh?" si intromise Maria, piegandosi per sussurrarle all'orecchio. Sam sobbalzò, troppo occupata a osservare la schiena del suo fidanzato sparire lungo il corridoio per accorgersi della sua presenza.

"Un giorno di questi mi farai prendere un infarto" l'avvertì, ricomponendosi "e comunque no, ha il 'suo momento'. Riproverò quando si sarà calmato un po'"

Maria annuì contro la sua spalla, posandovi il mento, prima di tirarle una gomitata sulle costole

"Che cavolo Maria..." sibilò Samantha, portandosi le mani al fianco colpito. Se avesse continuato così, alla fine, si sarebbe ritrovata con una bella collezione di lividi.

"Non guardare. Sta arrivando chiappette d'oro" l'avvertì l'amica ed ovviamente, Sam ignorò il suo avvertimento.

Quandosi voltò, Billy Hargrove la stava fissando. Sam corrucciò le sopracciglia, alzando il mento, se voleva il secondo round era pronta e stavolta, Alex non si sarebbe intromesso. Ma il biondo la superò, senza distogliere gli occhi dai suoi. Quando le passò vicino si piegò verso di lei masticandole in faccia la gomma "A presto stronzetta"

La mascella di Sam si serrò e le nocche le sbiancarono contro le costole dei libri che teneva ancora in braccio per la furia di rincorrere il suo fidanzato "Che cazzo di problema hai Hargrove?!" gli urlò dietro lei in risposta, mentre lui superava la porta. 

Lui nemmeno diede segno di averla sentita, ma Sam poteva quasi immaginarsi quel sorriso strafottente stampato in quella sua faccia da...

"Beh, non si può dire che non sia stata una mattinata intensa" osservò Maria, scrollando le spalle.

"Si fotta quello stronzo, non ha ancora capito con chi ha a che fare"ribatté Sam, riprendendo a camminare, Maria la seguì, pochi passi dietro di lei.

Stavano per uscire dall'aula quando qualcuno le diede una spallata, facendole perdere quasi l'equilibrio e cadere i quaderni a terra con un tonfo.Maria fu veloce ad afferrarle il braccio ed evitarle di fare la stessa fine, aiutandola a rimettersi in piedi, e Sam alzò lo sguardo sul colpevole come una furia.

Riconobbe i riccioli rossi di Carol prima ancora della sua faccia e della sua fastidiosa voce nasale "Ops, che distratta, non ti avevo visto" la rossa si portò una mano alla bocca, fingendosi dispiaciuta, per poi scoppiare a ridere e sparire dall'aula trascinandosi dietro Susie per una mano.

"Fantastico!Quelle due hanno visto tutta la scena. È solo questione di tempo prima che Tina sappia che ho litigato con Alex. Per quel demente, tra l'altro" sospirò Samantha, piegandosi a raccogliere la sua roba, ancora sparsa per terra.

Maria non sembrò disturbata dall'accaduto "Penso che sarebbe venuta a saperlo comunque" ammise, inginocchiandosi per aiutarla "Non siete stati esattamente... discreti"

Sam le lanciò un'occhiataccia, afferrando con rabbia un foglio "Grazie sei molto utile" la sua ironia era spessa come la sua frangia.

"Sempre felice di dare una mano," Maria la fissò lanciandole uno sguardo impassibile."E l'hai sentito ?!" chiese Sam con voce irritata.

𝕥𝕙𝕦𝕟𝕕𝕖𝕣𝕤𝕥𝕣𝕦𝕔𝕜 ꡶꡶ ʙɪʟʟʏ ʜᴀʀɢʀᴏᴠᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora