capitolo tre: I KNOW YOU WERE TROUBLE

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Quando entrarono a scuola Alex rimase indietro per salutare i 'ragazzi' della squadra di basket, Sam e Maria, invece, si avviarono verso l'aula di letteratura americana.

"Beh, la mattinata si è rivelata piena di sorprese alla fine" Maria le lanciò uno sguardo di sbieco mentre la prendeva sottobraccio, trattenendo a stento un sorriso "alcune brutte, alcune incredibilmente piacevoli..."

Sam alzò gli occhi al cielo, esasperata, non riuscendo a soffocare una risata imbarazzata "OK. Ok. Mi hai beccata a sbirciare il nuovo arrivato, sono umana anche io, va bene? Possiamo cambiare argomento ora?"

"Oh sì, tipo la festa di Tina?" Maria finse di apparire sorpresa, battendo il pugno sul palmo della mano come se il soggetto le fosse tornato alla mente solo in quel momento.

"È un bel problema, non so se riuscirò a preparare qualcosa intempo..." mormorò Sam, mordendosi distrattamente l'unghia del pollice. La sua mente continuava a rivedere gli abiti nel suo armadio, ma nessuno sembrava in grado di apparire lontanamente come un costume di Halloween degno di essere chiamato tale. Probabilmente tutti gli altri avevano lavorato ai loro travestimenti da giorni.

"Oh no, tu DEVI preparare qualcosa, dobbiamo dimostrare a quella smorfiosa che le sue cretinate non ci metteranno in difficoltà" affermò Maria guardandola indignata.

"L'hai presa a cuore questa cosa della gara di popolarità, non è vero?" Samantha la derise, dandole uno sguardo obliquo.

"Ci puoi scommettere le tue belle chiappe" l'espressione di Maria si indurì, le sue sopracciglia si corrugarono e gli occhi scintillarono di determinazione. Quella reazione fece sospettare Sam che ci fosse qualcosa di più sotto che una semplice disputa fra liceali, ma lasciò correre "magari più tardi andiamo a cercare qualcosa per negozi" continuò la riccia, speranzosa.

Sam mugolò, abbassando le spalle "Non posso, oggi pomeriggio sono al lavoro... che ne dici di stasera?"

"Stasera sono di turno all'Arcade... sapevo che non dovevo accettare quel cambio con quel lombricone di Keith... oh no" Maria si fermò sulla soglia dell'aula e per poco Sam non le finì addosso. La bocca di Maria rimase semiaperta e gli angoli delle sue labbra si sollevarono in totale stupore.

"Ma che ti prende?" Sam le grugnì, fissandola confusa da sopra la spalla.

Maria sollevò il mento, facendole segno in direzione del banco di Samantha "Guarda chi c'è seduto al tuo posto"

Sam si sollevò sulle punte dei piedi, sbirciando da sopra la spalla dell'amica, e lì, con le gambe allungate sotto al tavolino e il braccio appoggiato sullo schienale della sedia, c'era il tanto chiacchierato nuovo arrivato.

"Oh no! No, assolutamente no" esclamò Sam, scuotendo la testa. Le sue mani strinsero il braccio della Sinclair per un momento, scuotendolo come se ciò potesse farla svegliare da quell'incubo.

"Questa non voglio perdermela" mormorò Maria quasi saltellando sul posto mentre si faceva da parte per lasciare il campo libero. Con un movimento felino, prese posto in silenzio nel banco a fianco a quello del biondo, senza distaccare gli occhi da Sam.

Mentre avanzava nell'aula Samantha poteva quasi sentire il resto dei suoi compagni trattenere il fiato, in attesa. Non era una santa. Probabilmente sarebbe stata a malapena considerata una persona decente, non tanto perché non fosse gentile o buona, ma odiava venire sfidata ed era una testa calda.

Aveva fatto piangere qualche povera sfortunata proprio lì, a scuola, quando qualcuno credeva di poterle mettere i piedi in testa. Samantha rispondeva al fuoco solo se provocata, per questo aveva deciso, che ci sarebbe andata piano con quello nuovo: era evidente che ancora non sapeva come funzionavano le cose lì.

𝕥𝕙𝕦𝕟𝕕𝕖𝕣𝕤𝕥𝕣𝕦𝕔𝕜 ꡶꡶ ʙɪʟʟʏ ʜᴀʀɢʀᴏᴠᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora