Un amico

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Lucius guidava con un diavolo per capello verso casa di Severus mentre addentava un involtino primavera, l'unica cosa che era riuscito a prendere dalla busta con la cena cinese che lui e suo figlio avevano scelto con tanta cura.
Era incazzato nero, aveva fame, non sarebbe potuto partire con la sua amata Ginevra e tutto per colpa di quella testa dura di Severus, parcheggio' davanti casa del suo amico e scese come una furia, si attacco' al campanello ma solo dopo pochi secondi una cameriera gli aprì la porta

-Buonasera, desidera?

-Cerco il signor Prince

-È nel suo studio ma non sta tanto bene...

-Non mi importa devo vederlo

-Ma...

Lo sguardo furente di Lucius fece spostare la donna mentre l'uomo entrava

-Dov'è lo studio?

-Secondo piano, terza porta sulla destra

-Grazie

Lucius prese le scale salendo i gradini a due a due con la rabbia che aumentava di secondo in secondo, arrivò davanti alla porta e la spalanco' senza alcun riguardo, solo che si immobilizzo'.
Severus era mezzo steso su una poltrona con una bottiglia vuota vicino ed era decisamente svenuto

-Cazzo

Si avvicinò al suo amico e cercò di svegliarlo scuotendolo

-Severus...Severus...oh per la miseria

Uscì dallo studio scendendo rapidamente le scale e trovò la cameriera

-Ho bisogno di una caraffa d'acqua grazie

-Subito

Dopo poco la donna tornò con l'acqua e Lucius tornò nello studio del suo amico, senza pensarci troppo gli versò la caraffa in faccia, Severus aprì gli occhi e cadde dalla poltrona

-Ma che diamine!!!

-Buongiorno

-Lucius?

-In tutto il mio splendore, noi...

L'uomo non riuscì a finire la frase che Severus si alzò di scatto e si infilò in una porta che era nel suo studio che evidentemente era il bagno dato che Lucius sentì chiaramente che si stava vomitando pure l'anima

-Andiamo bene...scendo a prenderti caffè, aspirine e il rimedio mondiale post sbornia..pane e formaggio...tu vedi di non svenire

Scuotendo la testa e imprecando Lucius scese di nuovo le scale a prendere tutto quello che aveva detto e lo poggio' sulla scrivania, Severus era di nuovo sulla poltrona con gli occhi chiusi

-Stai ridotto uno straccio, neanche uno sbarbatello di diciassette anni si riduce così

-Zitto...mi scoppia la testa

-Butta giù queste

Gli passò due aspirine e una tazza di caffè

-Grazie

-Tieni

-Non mi va

-Mangia o tra cinque minuti sei di nuovo con la testa nel water

Severus prese il panino, il primo morso gli diede una terribile nausea ma il secondo incredibilmente lo fece sentire meglio 

-Sei un esperto del post sbronza Lucius

-Modestamente

-Che è successo con la Granger, perché te sei qui a bere come una spugna e lei è stesa al letto a piangere come una disperata?

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