Il cameriere dovette aspettare almeno cinque minuti di fronte alla porta della stanza 250, prima che qualcuno si degnasse ad aprigli, a fianco a sé teneva un carrellino su cui era stata sistemata la colazione degli ospiti che alloggiavano in quella camera.
Dall'uscio fece capolino la testa di un ragazzino coi capelli castani in disordine, dall'altezza pareva avere circa dieci o undici anni. A causa degli occhialini che indossava, il colore degli occhi era di difficile interpretazione ma non parevano possedere un pigmento scuro.
Il ragazzino sollevò la testa guardando il cameriere con aria assonnata, come se fosse appena sceso dal letto. Dal segno del cuscino che aveva sulla guancia doveva essere proprio così.
«La colazione» disse il cameriere facendo cenno al carrellino che aveva trasportato fino a quel piano. L'uomo fece per entrare in camera ma il piccoletto lo fermò.
«Ci penso io, grazie» lo assicurò senza riuscire a trattenere un enorme sbadiglio «Mi dispiace se l'abbiamo fatta aspettare molto, ci siamo appena svegliati.»
«Non fa niente» fece con professionalità il cameriere facendo breve inchino per poi rimettersi dritto e andarsene, mentre scendeva le scale parve scuotere con disappunto la testa.
Intanto Nick, tra uno sbadiglio e l'altro, era appena rientrato in camera con il carrellino, mollando la colazione in mezzo alla stanza si buttò sul suo letto a faccia in giù.
Senza guardare prese uno dei due cuscini che si trovavano sul suo letto e lo lanciò dietro di sé.
«Ehi!» protestò Gabri che si trovava ancora sotto le coperte a pancia in giù con addosso il pigiama. I capelli corvini erano ancora più spettinati del solito e teneva un libro di chimica aperto sopra il cuscino e Bobby sopra la spalla, come sempre.
Per via dei continui allenamenti che stava facendo sotto il sole nell'ultimo periodo, le lentiggini che aveva sul viso era aumentate, arrivando alcune addirittura sulle spalle, risaltando maggiormente gli occhi color ocra dell'orfano.
Gab raccolse il cuscino tirato e lo rispedì al mittente, il quale mugugnò stanco. Paulo e Fahed stavano ancora dormendo profondamente, così sicuramente anche le ragazze che si trovavano nella stanza adiacente alla loro.
«Perché mi hai svegliato?» mugugnò il piccoletto alzando svogliatamente il viso.
«Non avevo idea di dove fossero i tuoi occhialini e io ci avrei messo troppo tempo a vestirmi» rispose Gabriele tornando a studiare sul libro scrivendo qualche appunto con una penna.
«E tu perché sei già sveglio?» chiese Nick con la voce impastata dal sonno.
Gabriele girò la pagina e continuò a leggere. «Incubi» rispose Bobby al posto suo.
L'australiano si girò lentamente con la stessa grazia di una balena spiaggiata, mettendosi a pancia in sù. «Devi fare qualcosa per questi incubi. Stanno peggiorando.»
«Avrei bisogno di qualche tisana particolare ma non sono molto esperto in medicina e Adunbi non mi vuole aiutare.» le sopracciglia di Gabri si aggrottarono «Interessante...» mormorò a bassa voce e scribacchiò sopra ad una pagina.
«Hai provato con la camomilla?» propose Nick.
«Tutta la scorsa settimana» Gab passò di nuovo la penna sul libro, l'espressione attenta su quanto stava studiando.
«Allora non so che altro dirti»
«Ti ringrazio, sei di grande aiuto»
«Prego» fece Nick fissando intensamente le assi del letto sopra il suo «Ho sonnoooo...» si lagnò tirando sù di poco la testa. «Che ore sono?»
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The Child - Compagni d'Infanzia
FantasySiamo abituati a leggere o ad ascoltare storie dal punto di vista dei buoni, di come questi abbiano sofferto a causa della malvagità delle persone corrotte dal potere, qualunque esso sia. Pochi però sono i racconti che ti spiegano perchè si siano l...