Capitolo 1

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Ebbene si, mi sono imbarcata in questa nuova avventura. 

Qualcosa dentro di me si è mosso, forse immaginazione, forse emozione. Ho deciso di impegnarmi in qualcosa di più grande, provando a scrivere una FF.

Sarà difficile, non sono nemmeno sicura di poter realizzare un progetto del genere, ma fin tanto che la voglia di scrivere mi seguirà, ci proverò.

I capitoli verranno, forse non in maniera costante, ma non voglio forzarmi nella scrittura con il pericolo di produrre qualcosa di bassa qualità. Vi chiedo di tenerlo a mente, così come farò io.

"Fumo e alibi" è come la mia mente ha immaginato uno storyline della terza stagione. Non so se si sovrapporrà alla serie o se se ne discosterà totalmente. 

In attesa di scoprirlo, vi lascio al primo capitolo.

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Sono le otto meno dieci del primo lunedì di settembre, ovvero del mio primo giorno di lavoro.

Si, sono un medico. Si, sono un medico legale dallo scorso luglio. E si, mi tremano le gambe al pensiero di dover condurre la mia prima autopsia totalmente da sola.

Tante volte ho salito queste scale bianche che mi ritrovo a fissare da almeno dieci minuti, ma forse mai come ora ne ho colto la sacralità. È davvero il tempio della medicina legale ed oggi inizia la mia scalata verso l'olimpo.

Inspiro profondamente, beandomi ad occhi chiusi del calore del sole che riscalda la mia pelle. Espiro, aprendoli lentamente.

Benvenuta, Dottoressa Allevi.


Il mio ingresso nella sala autoptica è accompagnato da Mezzasalma, che mi comunica di aver già disposto il cadavere e che rimarrà a disposizione per qualunque evenienza. Lo congedo rapidamente, ringraziandolo e lasciandolo alle sue faccende, mentre i miei occhi stanno già analizzando la sala, per raccogliere tutti i particolari. Un lungo telo azzurro in nylon copre il corpo della vittima. Lo tiro via ed accendo il registratore.

Uomo, razza caucasica, età presumibile 45 anni.

Inizio con l'esame esterno, che rivela un foro dovuto all'ingresso di un proiettile in area precordiale, a livello del quarto spazio intercostale sinistro lungo la linea parasternale. Con buon margine di sicurezza, posso dedurre rappresenti la causa della morte. Sul corpo sono presenti delle ecchimosi diffuse tra il fianco e la fossa iliaca sinistra.

Reperto il materiale organico rinvenuto sotto le unghie, scatto le foto da allegare al referto e passo all'esame degli organi interni.

Conduco l'autopsia con calma, senza tralasciare alcun particolare. Annoto alcuni elementi che mi saranno utili durante la stesura della perizia e, dopo circa un'ora e mezza, spengo il registratore.

Un po' lenta, ma comunque soddisfatta del mio lavoro. Cerco di non tralasciare nulla, analizzando ogni dettaglio con estrema precisione. La velocità verrà con l'esperienza.

"Dottorè, ci penso io a chiudere"

"Grazie Mezzasalma, buona giornata"

Esco alla velocità della luce dalla sala autoptica, dopo aver gettato il camice ed aver raccolto tutti i documenti. Per la prima volta in non so quanti anni, sono fiera di me. Fiera di aver sudato, di aver creduto, di aver pianto. Fiera di chi mi ha teso la mano negli ultimi cinque anni e non l'ha mai lasciata. Ed è proprio da lui che mi dirigo, spalancando la porta del suo studio incurante delle buone maniere.

Fumo e AlibiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora