Se fosse stato per Claudio, a questa festa non saremmo mai arrivati. Prima in Istituto, poi a casa - dove siamo tornati per una doccia al volo -, la tentazione di cedere alla filosofia epicurea c'è stata, anche parecchio, ma sono riuscita a resistergli e a trascinarlo alla festa.
Non saremo mai i tipi da entrare in un locale mano della mano, ma già fare il nostro ingresso come una coppia normale per me è il più grande dei traguardi.
Sembrano così lontani i tempi in cui mi restituiva lo spazzolino lasciato a casa sua. Adesso? Ha voluto persino avermi tra i piedi tutti i giorni. Ho dovuto lasciare il mio amato appartamento ma, soprattutto, la mia amatissima coinquilina. All'inizio non l'ha presa benissimo, abbandonandosi ad una tragedia che mi hai riportata ai tempi della sua carriera di attrice: oggi realizzo che aveva decisamente del potenziale. Ho passato circa mezz'ora ad asciugare le sue lacrime, rassicurandola del fatto che non ci saremmo perse e che non sarebbe mai stata sola. Ho addirittura azzardato un'accoglienza h24 in casa Conforti, cosa della quale Claudio ha inizialmente avuto molto timore. Ha ancora qualche remora nei confronti di baby Malcomess perchè gli ricorda il mio ex, ormai disperso in chissà quale parte del mondo e quindi non più fonte di preoccupazioni. E se da un lato la reazione di Cordelia è stata esilarante, la proposta di Claudio è stata invece disarmante: il weekend dopo la mia specializzazione mi ha portata fuori, in Toscana. Sono stati tre giorni soltanto nostri, isolati dal mondo, dallo studio, dal lavoro. Quando siamo tornati, ha preso la strada diretta a casa sua e, una volta parcheggiato, mi ha guardata e mi ha semplicemente detto 'Ti ho portata in quella che vorrei fosse la tua casa, ogni giorno. Vieni a vivere con me.' E, benché Claudio Conforti non abbia mai bisogno di chiedere, ho letto nei suoi occhi tutta la paura di un mio rifiuto. Ma come avrei potuto farlo, se ho avuto il magone per tutto il viaggio di ritorno al pensiero di non passare la notte con lui?
"Non sei vestita un po' troppo leggera?" mi chiede, una volta scesi dalla macchina.
Per fortuna ha parcheggiato nelle vicinanze, ho un'idea molto chiara del gonfiore dei miei piedi a fine serata e non sarà di certo piacevole.
"Leggera o scollata, Conforti?"
"Non volevo porla in questi termini, ma si"
"È un'occasione speciale, ci tenevo ad essere presentabile"
Occasione speciale, come speciale è stato il prezzo a cui ho acquistato questo vestito. Cifre a due zeri, per intenderci. Ma va bene così, ci si specializza una volta sola nella vita. E poi, se non avessi preso io questo meraviglioso tubino blu notte, lungo fino alle ginocchia, svasato sul torace, stretto in vita da una cintura e con uno scollo che, beh, forse è più audace del solito, l'avrebbe fatto qualcun altro. Tanto vale. E poi le mie bellissime e nuovissime décolleté color nude avevano bisogno di essere abbinate a qualcosa.
"Non sei affatto presentabile" afferma, bloccandomi per un braccio prima che possa mettere piede dentro al locale "sei.. stupenda, Alice. E lo sai"
Potranno passare anche dei decenni, ma CC che mi fa complimenti con questa fermezza e con questa intensità dello sguardo saranno sempre il mio punto debole. Ma posso mai arrossire come una quindicenne alla sua prima cotta? A giudicare da come il cuore mi batte in petto, direi proprio di si. Sono irrecuperabile.
Ci decidiamo ad entrare, intravedendo già Lara, accompagnata da mio fratello. Almeno per una volta non sono io la ritardataria.
"Ciao sorella, ciao cognatino" ci accoglie Marco, ben consapevole della refrattarietà di Claudio ai nomignoli, in particolare quelli che possano indicare un legame di parentela.