"Non è finito un bel niente, quella è solo una parte della storia. La meno grave, per giunta!"
Da un lato, la rabbia di Claudio;
Dall'altra, la richiesta di aiuto di Giacomo;
Nel mezzo io, che sento che, in fondo, nessuno dei due mi sta dicendo la verità.
"Claudio, di che stai parlando?"
Preso dalla concitazione ha fatto chilometri, terminando la sua corsa appoggiato allo schienale del divano.
"E certo, non te l'ha detto!"
"Dirmi cosa?" alzo la voce, esasperata.
Pessima mossa, Alice. Sai che si irrita ancora di più.
"Che è un padre di merda che è scappato abbandonando suo figlio, ecco cosa ti doveva dire"
"Giacomo ha un figlio?"
"Si!"
"Ok, ma cosa c'entra questo con la storia di Beatrice?"
Sta per dire qualcosa, ma si ferma. Tira un sospiro, credo stia riordinando le idee e i pensieri, annebbiati dalla rabbia. Stessa rabbia che lo porta a serrare i pugni cosi forte che le nocche delle sue mani sono diventate bianche.
"È una storia.. complessa"
Mi avvicino a lui, facendomi spazio tra le sue gambe. Gli accarezzo dolcemente il viso, percependo la contrazione della mascella.
"Raccontamela, non chiuderti di nuovo"
Sollevo il suo viso, costringendolo a guardarmi.
"Non chiuderti, non con me" ripeto.
Lui afferra la mia mano intrappolandola tra le sue e punta lo sguardo in basso, prima di iniziare a raccontare.
"Giacomo ti ha detto che, quando anche lui partì per il Canada, ebbe una storia con Beatrice, giusto?"
Annuisco, aspettando che prosegua.
"Lui poi tornò in Italia e continuò la sua vita. Dopo quel convegno, o qualunque cosa fosse, la carriera di Giacomo esplose. Non so dirti come, non conosco il loro mondo, ma passò davanti a colleghi ben più anziani e con molta più esperienza. Perchè lui è furbo, e nel loro campo conta parecchio. Qualche mese dopo, arrivò la proposta: un gemellaggio, a Vienna"
"Mi ha detto che vive ancora lì, giusto?"
"Giusto" conferma "Non è mai tornato dall'Austria, se non per le feste. Partì ancor prima che Bea tornasse in Italia, quindi non si incrociarono nemmeno. Noi continuammo l'università e ci laureammo, come da programmi"
"E poi?"
"Poi, Beatrice partì per fare la specializzazione all'estero"
"E dove?"
"In Austria"
"Stai scherzando? E lei sapeva che lui vivesse lì?"
Urlo, senza rendermene conto. Questa storia mi sta intrigando più del necessario, e lo sguardo di Claudio conferma che sta venendo fuori la detective che in me, come dice sempre lui. Ma è tutto così assurdo.
"No, non lo sapeva. Avevano perso completamente i contatti. Andò a studiare in un posto vicino Vienna, una piccola cittadina ma con una scuola di specializzazione molto prestigiosa. E poi, come accade in tutti quei ridicoli romanzi follemente surreali che piacciono tanto a te, si sono rincontrati per caso"
Se il momento non fosse delicato, potrei quasi offendermi.
"Dal quel momento" prosegue "iniziarono una relazione che sembrava quasi seria. Non che io possa giudicare, perchè.. lo sai il perchè."
"Va bene, ma come siamo arrivati ad ora?"
"Beatrice aveva appena completato la specializzazione quando scoprì di essere incinta. Giacomo non ne volle sapere nonostante, tra alti e bassi, le cose andassero avanti da un po', così lei decise di tornare in Italia, dove avrebbe avuto il supporto della sua famiglia.. ed il mio"
"Aspetta, il figlio di Beatrice è tuo nipote?"
Claudio si limita ad annuire.
Ecco perchè si è sempre prodigato così tanto per lui, anche quando ci fu l'incidente del suo compagno di classe.
Ricordo la preoccupazione che mostrò nei suoi confronti, ma anche la strigliata che gli fece. Come uno di famiglia.
"E Giacomo non ne ha mai voluto sapere niente?"
"Mai. Ho l'impressione che lui sia qui per questo. Non voglio che si avvicini a nessuno, Alice. Tanto meno a te, lo capisci?"
Ora ha tutto senso. La rabbia di Claudio, il rapporto con Beatrice.
È il tassello mancante del puzzle.
Le difficoltà dei genitori sono mille, ma abbandonare un figlio che non ha nessuna colpa è troppo.
E poi perchè mentirmi, dicendo di voler recuperare il rapporto con Claudio? Non immaginava che sarei venuta a sapere la verità?
"Magari ha capito di aver perso troppo tempo e vuole recuperare i rapporti" ipotizzo, parlando più a me stessa che a lui.
Claudio rivolge il suo sguardo verso di me, per la prima volta da quando ha iniziato il racconto.
Non riesco a decifrarlo, sembra quasi.. intenerito.
"Ti invidio, sai?"
Sorride amaramente.
"Me?"
"Si. Il tuo modo di cercare sempre il lato positivo nelle persone. Da un lato mi sembra stupido, ma dall'altro vorrei saperlo fare anch'io" confessa, accarezzandomi la guancia.
"Ad ogni modo, è meglio che lui stia lontano da Rodrigo"
"Magari toccherebbe a lui scegliere" obietto.
"Non può. Crede che suo padre sia morto"
"Che cosa? Come ha potuto?"
Oh Madonnina, se raccontassi una cosa del genere a nonna Amalia le verrebbe un coccolone, come dice lei.
"Non sa nemmeno che io sia suo zio. Ma cosa avrebbe dovuto fare? Dirgli che suo padre non l'ha mai amato, abbracciato, protetto perchè non ha voluto saperne di lui? Avresti avuto il coraggio di dire una cosa del genere ad un bambino?"
"Ora non lo è più, però. E, se fossi in lui, vorrei sapere la verità. Sono sicura che se Beatrice gli spiegasse le sue motivazioni, lui capirebbe"
"E se andasse di nuovo via? Chi ci garantisce che sia qui per restare? O, peggio, che sia qui per lui?"
Già, chissà quali sono le sue intenzioni.
Ammiro la forza di Beatrice, che nonostante tutto è riuscita a costruirsi una carriera e a fare la madre. A crescere un figlio che ha tentato di proteggere da tutti i mali, soprattutto il più grande: il padre.
E tutto questo, come se ce ne fosse bisogno poi, mi fa innamorare un po' di più di Claudio, che ha fatto da angelo silenzioso a questo ragazzino, che ormai così piccolo non è più.
"Alice, promettimi che si dovesse fare di nuovo vivo non gli darai corda. Per favore"
È quasi una supplica, la sua. Come se potesse farmi del male, come se dovesse proteggermi.
Ed ora come glielo dico che mi ha chiesto proprio di aiutarlo a farli riavvicinare?
