Capitolo 3

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Da quando è arrivata, ho avuto pochi contatti con la Suprema. Naturalmente, lei sta ai piani alti - insieme a Claudio, la Wally ed Anceschi - e, almeno finora, si dice sia stata molto, molto impegnata a sistemare dei "problemucci" ereditati da Malcomess. Ha voluto conoscere tutti, convocandoci nel suo ufficio uno ad uno, ma credo che la vera valutazione debba ancora arrivare.

Appena saputo il nome del nuovo direttore - ma non prima di aver recuperato in extremis Claudio all'aeroporto, s'intende - ho provato a spulciare il suo curriculum, ma mi sono arresa alla quinta pagina. Nata in Italia, più precisamente a Pavia, Andrea Manes è volata in America appena preso diploma, dove ha conseguito la laurea in medicina e la specializzazione in medicina legale. Non contenta, si è subito dopo trasferita in Olanda per il dottorato, ed è lì che ha mosso i suoi primi passi da medico legale, prima, e consolidato la sua carriera, poi. Per qualche assurdo motivo, ha deciso di mollare tutto e rientrare in Italia, sfruttando il pensionamento del Supremo. Della sua vita privata non si sa nulla.

Ed ora, eccola falcare l'atrio in direzione di noi nullità, non più studenti, non ancora strutturati affermati. Niente di niente.

Con la leggiadria e la determinazione che la distinguono, bussa alla porta della nostra stanza chiedendo permesso, come se ne avesse bisogno.

"Dottoressa Allevi, buongiorno"

"Buongiorno, Professoressa" scatto in piedi, tentando di allisciarmi il camice e facendo quasi cadere la sedia all'indietro, che riesco a recuperare all'ultimo istante.

"È presente solo lei?"

"La Dottoressa Proietti e il Dottor Macrì sono fuori per dei sopralluoghi, io stavo ultimando una perizia"

"Non so se ha saputo, ma è arrivato alla nostra attenzione un caso particolare, anche un po' complesso. Nella mia carriera ne ho visti pochi così. Pensavo potesse essere formativo far assistere soprattuto voi, appena specializzati, che vi state affacciando sempre più concretamente al mondo della medicina legale. Ma se è impegnata in altro, non voglio distoglierla dai suoi doveri.."

"No, assolutamente!" affermo, con forse un po' troppa enfasi. Ma, infondo, quando mi ricapita? "Posso terminare la perizia dopo, tanto la devo solo ridefinire nella forma"

"La forma di una perizia è molto importante. È il nostro biglietto da visita, ancor prima del contenuto. La aspetto in sala autoptica, allora"


Il caso complesso di cui parlava la Manes risponde al nome di dissecazione dell'arco aortico. Nella maggior parte dei casi è spontaneo, derivante da fattori primitivi.

"Mai dare nulla per scontato, però, Dottoressa Allevi"

Ha fatto condurre principalmente a me l'autopsia, a suon di "cosa vede?", "cosa ne pensa?", "quali potrebbero esserne i fattori scatenanti?".

Devo dire che negli anni Claudio mi ha ben abituata a tutto ciò, ma la Suprema ha un modo di fare che mette estremamente a proprio agio, al contrario di quanto accadeva con le interrogazioni del mio mentore.

Un'ora dopo la conclusione dell'esame necroscopico mi ha fatta convocare nel suo ufficio. Arrovellata nei miei pensieri autodistruttivi, mi sorprendo positivamente nel ritrovare una Suprema che.. si complimenta con me! Più precisamente, per "il talento rilevato, nonostante le voci sul mio conto da specializzanda". Bene, vedo che la mia fama mi precede. Però la Suprema ha detto che ho talento!

"Credo che da una nostra collaborazione potrebbero nascere belle cose. Mi riservo di avvalermi di lei per i prossimi casi, se per lei va bene"

Fumo e AlibiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora