Ventuno.

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La guerra era finita,Voldemort era caduto.
Il mondo magico era tornato finalmente alla pace,ognuno aveva ripreso la propria vita in mano ed era andato avanti.
Chi con qualche ferita superficiale da battaglia; chi con qualche ferita più profonda,data dalla perdita di una persona cara o magari di un conoscente.
In quella battaglia in fondo erano stati un po' tutti amici. Chi più chi meno,avevano combattuto sullo stesso fronte.

Hermione aveva combattuto accanto ad Harry,il suo migliore amico,e a Ron,che adesso era tornato ad essere il suo fidanzato.
Erano passati poco più di due mesi dalla fine della guerra e gli alunni del settimo anno si erano finalmente diplomati in una Hogwarts ancora diroccata.
Non sarebbe stato possibile fare altrimenti,di certo non avrebbero aspettato un altro anno per potersi diplomare.

Hermione adesso si trovava a casa dei suoi genitori,cercando di fare i conti con il casino che aveva combinato.
Prima della guerra,infatti,aveva deciso di cancellare la memoria dei suoi genitori.
Voleva semplicemente proteggerli e,se non fosse uscita viva dalla guerra,avrebbe risparmiato loro un grandissimo dolore. Pensava di aver fatto la cosa giusto fino a che la madre non si era resa conto di ciò che aveva fatto sua figlia.
E quindi le aveva urlato contro,arrabbiata per lo spavento che Hermione le aveva fatto avere.

«No Hermione,spiegami nuovamente. Tu ci hai cancellato la memoria,hai combattuto una guerra e ti sei diplomata?» domandò la madre con sguardo sconcertato.
«Si,i-io vi chiedo scusa...ma era la cosa migliore per voi» Hermione sospirò.
Non aveva idea di che cosa sarebbe successo nel momento in cui aveva deciso di cancellare la memoria dei suoi genitori.
Ci avrebbe pensato poi,se fosse tornata viva dalla battaglia,dalla guerra.
E così era stato,adesso però avrebbe dovuto fare i conti con il casino che aveva fatto e cercare di rimettere ogni cosa al suo posto.

«Sei stata molto coraggiosa figlia mia. Ma non farlo mai più» disse suo padre e la abbracciò.
«Scusatemi. Adesso devo andare in camera a preparare delle cose,più tardi devo vedere Harry e Ron. Ci vediamo più tardi» disse Hermione e si alzò dal divano,salendo le scale e andando in camera sua.
Si sedette sul letto,con le mani tra i capelli,pensando e ripensando alla sua situazione con Ron.
Era un ragazzo bellissimo,in ogni senso: era alto,muscoloso,gentile e simpatico.
Hermione gli voleva certamente un gran bene ma non era amore quello che provava nei suoi confronti. E lei lo sapeva benissimo,ma non era riuscita a dirgli di no,aveva troppa paura di fargli male.

Poi c'era qualcosa.
Si sentiva come se qualcuno le avesse portato via una parte importante della sua vita,come se le avessero strappato l'amore dal petto.
Come se non avesse mai più potuto provare amore per qualcuno. Come se ci fosse un vuoto che nessuno sarebbe più riuscito a colmare.
E questo si rifletteva anche sulla sua relazione con Ron.
Avrebbe voluto davvero tanto innamorarsi di Ron,ma non ci riusciva. Non ci riusciva perché quel vuoto che aveva nel petto Ron non poteva colmarlo.
Non ci riusciva perché Ron non le faceva perdere la testa.

Si sentiva come se fosse già innamorata di qualcuno,ma non si capacitava di chi o di come fosse stato possibile: nell'ultimo anno e mezzo era stata impegnata ad aiutare Harry a sconfiggere il più grande mago oscuro di tutti i tempi e non aveva avuto bisogno o il tempo materiale per potersi innamorare di qualcuno.
Sconfiggere il male era stata la sua missione.
Davvero non capiva come potesse provare queste sensazioni.
Sperava in un miracolo,in un qualcosa che la aiutasse a sentirsi meglio,a mettersi l'anima in pace.

La ferita sul braccio era ancora visibile a distanza di mesi. La scritta le ricordava tutte le torture che aveva subito e tutto ciò che non avrebbe mai più voluto vedere nel mondo.
Adesso si sarebbe cercata o un lavoro o una scuola specializzata. Avrebbe davvero voluto continuare a studiare,ma se non le fosse piaciuta una scuola,avrebbe cercato lavoro.
Anche qualche lavoretto d'ufficio,giusto per imparare a fare qualcosa che non fossero stupidi incantesimi di difesa o pozioni polisucco.
Ne aveva abbastanza di avventure,aveva bisogno di una pausa e possibilmente anche di mettere via qualche risparmio.

Si rialzò dal letto dopo alcuni minuti,iniziando a sistemare la camera,nella quale sembrava esplosa una bomba.
I vestiti erano sparsi su tutto il letto e i libri erano su tutta la scrivania.
Non era assolutamente da lei.
Che cosa le stava succedendo? Non era da lei lasciare tutto così in disordine.
Con un colpo di bacchetta rimise tutto al suo posto.
Adesso che finalmente era maggiorenne e diplomata,poteva fare magie tranquillamente fuori da Hogwarts.
Non le sarebbe nemmeno dispiaciuto andare ad insegnare,ma di certo non le sarebbe bastato un diploma.

Andò a farsi una doccia,sentendosi molto meglio e più fresca.
Ma qualcosa sul fondo del cuore le pesava ancora.
Scacciò dalla mente tutti i pensieri,concentrandosi sul da farsi.
Dopo essersi vista con Ron e Harry avrebbe potuto leggere un libro,o ripassare qualche incantesimo.
Qualcosa doveva inventarsi pur di non pensare.
Pensare la faceva impazzire a volte: la divorava dentro come un virus. La distruggeva prima dentro e poi fuori,riducendola ad un essere senza forze.

Si vestì e sentì bussare.
«Si?» andò ad aprire vedendo la madre davanti a lei.
«Hermione c'è un tuo amico al piano di sotto che vorrebbe vederti» disse la madre guardandola con lo sguardo di chi la sa lunga e facendole l'occhiolino.
Come minimo quel cretino di Ronald le aveva fatto una sorpresa e si era presentato con un mazzo di fiori.
Lo avrebbe ucciso con le sue mani,se solo avesse provato a farlo. Lo apprezzava davvero tanto per quei gesti che faceva nei suoi confronti,erano adorabili e molto romantici ma...non voleva quei pensieri da Ron. Li voleva da qualcun altro,un qualcuno misterioso che la tormentava.

Hermione mise la prima cosa decente che trovò,un paio di jeans e una maglietta. Sistemò i capelli in una coda alta e scese le scale.
Ma davanti non trovò Ron,o Harry.
Davanti a lei c'era Malfoy. Quegli occhi color del ghiaccio che l'avevano fatta impazzire per anni.
Hermione sentì il cuore in gola notando che il ragazzo teneva in mano un mazzo di gigli bianchi.
I suoi preferiti. Come diamine faceva Malfoy a sapere che quelli erano i suoi fiori preferiti?
Magari aveva scelto a caso.

«Malfoy» disse lei guardandolo.
«Granger,ne è passato di tempo» rispose lui sorridendo.
Quando Malfoy sorrideva si illuminava tutto,era bellissimo.
I sorrisi che faceva erano rari e per questo durante gli anni Hermione aveva imparato ad apprezzarli in silenzio,da lontano,godendosi quei suoi brevi sprazzi di felicità anche se erano sempre stati senza di lei.
E sempre sarebbero stati.
Hermione non rispose,guardò la madre,che se ne andò,lasciando i due ragazzi nel salone.
«Ehm,questi sono per te» disse lui porgendole il mazzo di fiori.
Hermione lo prese e lo mise in un vaso,cercando di non sciuparli.

«Cosa vuoi Malfoy?» domandò una volta seduta sul divano davanti a lui,guardandolo con sguardo freddo,quasi infastidito.
Draco la guardò come la guardava quando stavano insieme. Era sempre stato innamorato di lei e cancellarle la memoria di quello che erano stati loro era stata la scelta più dura che avesse mai dovuto prendere.
Era grato di esserne uscito vivo da quella situazione: essere Mangiamorte non era di certo stata una scelta sua,ma se voleva proteggere Hermione avrebbe dovuto farla. Avrebbe anche dovuto prendere una decisione difficile,e così le cancellò la memoria,per proteggere lei e anche i loro ricordi,potendoli così conservare in una cassaforte chiusa a chiave,la mente di Hermione.

Ma adesso si trovava davanti a lei,pronto ad affrontare la ragazza. Pronto a riconquistarla.
Weasley avrebbe aspettato il suo turno,lei non era innamorata di lui,Draco ne era certo.
No non è vero,non era affatto pronto.
Sapere di doverla affrontare le faceva paura. Poteva andare in due modi: o bene o male.
Non c'era una via di mezzo.
E Draco desiderava con tutto il suo cuore che andasse bene.

Draco si alzò,la guardò negli occhi e le puntò la bacchetta contro,sotto lo sguardo terrorizzato di Hermione che era scattata in piedi.
«Malfoy che diamine stai facendo..?» sussurrò guardandolo.
«Scusami Hermione ma io non posso più continuare a stare così,senza di te. Finite incantatem» sussurrò Draco con le lacrime che gli velavano quei meravigliosi occhi grigi che aveva.
Lo sguardo di Hermione cambiò in mezzo secondo.
Gli occhi le si riempirono di lacrime.
«D-Draco..»
«Ciao Mione»

*spazio autrice*
Ciao a tutti!
Eccomi tornata con il sequel di Little Black Dress!
Come state? Io sono un sacco contenta in questo periodo,ho iniziato l'università,sono andata a vivere da sola e ho un po di tempo libero.
Sono molto tranquilla e rilassata.
Finalmente sono riuscita a pubblicare questo sequel,sono un sacco eccitata perché credo che vi piacerà.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti!
A presto❤️
-Carli

Haunted ||DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora