<<Film?>>
<<IT!>> Urla qualcuno nella stanza.
E quel qualcuno lo vorrei prendere a bastonate sui denti.
Penso di aver perso il poco colorito che avevo in volto, credo di assomigliare a un fantasma.
<<Che c'è? Hai paura?>> Il nero si avvicina a me e mi guarda dall'alto con un sorrisetto divertito da prendere veramente a schiaffi, mentre simula un ben poco realistico mostro con tanto di "Buuh" e braccia allargate.
<<Quanto sei divertente Jaden>> esclamo ironicamente mentre mi metto seduta tra Cynthia e Nessa.<<Ma porca di quella puttana!>> Urlo all'ennesimo spavento che mi fanno prendere a causa del film scelto
I ragazzi e le ragazze si girano verso di me e mi lanciano sguardi incuriositi e confusi.
Ah, dimenticavo...
Non possono capire l'italiano
<<Che hai detto Simo?>> Si incuriosisce Addison
<<Oh, niente, niente...>>
<<Ma porca di quella puttana>> sento una voce robotica ripetere la stessa cosa ma in inglese.
Mi giro in direzione del suono, come tutti e vedo Jaden con il telefono in mano, e una scheda aperta su Google traduttore
<<È quello che hai detto, giusto?>> Mi chiede il ragazzo in questione con un sorriso divertito stampato sul volto.
E io annuisco
<<Ma... Ma... Ma... Ma Simone! Non si dicono queste cose!!>> Urla Jaden imitando un tono di voce femminile e portandosi una mano davanti alla bocca, come scioccato dal mio comportamento.
Insopportabile.
Dio, ditemi se si può essere così cretini.
In tutta risposta alzo gli occhi al cielo.
<<Eh no signorina! Prima quella brutta parola, e ora questo!? Eh no, non andiamo proprio bene qui eh!>> Continua mentre si avvicina a me, impersonando una tipica madre, provocando risate da parte di tutti
<<No, a parte gli scherzi, io vorrei imparare un po' di italiano eh!>> Si avvicina Bryce cingendomi le spalle con le sue braccia.
<<Si, beh, non sarebbe una cattiva idea, almeno potrei insultare persone senza che loro sappiano quello che ho appena detto>> esclama eccitato in tutta risposta Josh
Uno peggio dell'altro.
<<Concordo!>> Esclamano i ragazzi e Nessa.
<<Io non lo userei per questo scopo però... Mi piacerebbe imparare una nuova lingua>> Addison si siede accanto a Bryce, alla mia destra, e io non posso fare a meno di ripensare a quella sera e a quel piccolo nomignolo
<<La penso allo stesso modo>> replica Cynthia
<<Simo, ora ci insegnerai l'italiano!>> Bryce spegne la TV, finalmente, mentre si mettono tutti in cerchio.
Sembrano dei bambini dell'asilo in cerchio attorno alla maestra... Che cariniii.
Sbuffo
<<ehm... Ok....>><<*Buonanotte*>> dico alle ragazze
<<*Buonanotte*>> dicono loro di rimando.
Devo dire che sono bravi, stanno imparando in fretta, nonostante prima Bryce volesse dire Addison che le piace la sua gonna, e invece ha detto che le mangiava l'erba della pasta, ma per il resto bene.Sbuffo
Non riesco a dormire e ho la gola più secca del deserto.
Con tutta la mia forza di volontà mi alzo dal letto, uscendo dal calduccio invitante delle coperte e scendo lentamente le scale.
Varco la soglia della cucina mi riempio un bicchiere d'acqua.
Dopodiché lo appoggio sul lavandino e mi dirigo verso la porta, sognando già quello stesso calduccio e la morbidezza del materasso.
<<Che ci fai qui?>> Ora che IT mi perseguita nei miei sogni, ci si mette anche lui.
Mi giro e vedo sulla soglia della porta Jaden, o almeno, credo, mi baso sulla sua inconfondibile voce e i suoi capelli.
<<Avevo sete, e non riesco proprio a prendere sonno>> annuisce mentre esce dal suo stato di ombra in cui si trovava.
<<E tu? Perché sei qui?>> Chiedo di rimando
<<Anche io non riuscivo a dormire>> e con questo incrocia le braccia al petto appoggiandosi all'intelatura della porta.
Annuisco pure io e nel mentre mi accorgo che indossa solo un paio di pantaloncini arancioni, e nient'altro.
Ma non ha freddo questo ragazzo?
Faccio per ritornare in camera ma vengo bloccata dalla sua voce.
<<Simo>> Perdo un battito
Non mi ha mai chiamato Simo
Da quando siamo usciti dalla mia stanza ha conrinuato a chiamarmi con il mio nome intero.
È strano.
Ma pronunciato dalla sua voce, sentito pronunciare da lui è... Bello
No ma che dico, è meraviglioso.
Credo di amare la sua voce.
Quella stessa voce che fino a poco fa odiavo a morte e che non faceva altro che sparare cazzate e veleno
<<Mm>> mi giro e vedo il ragazzo, illuminato dalla fievole luce della luna, non ancora piena, che filtra dalle finestre in cucina.
I suoi occhi mi scurano al buio, si soffermano sul mio viso, e cercano un contatto visivo
<<Non sanno niente loro>> dice quasi sottovoce, come se avesse paura che tutti gli altri lo sentissero, nonostante la distanza.
Ha un tono triste, e ora il suo sguardo è perso, so a cosa sta pensando.
So che sta rivivendo tutto nella sua mente, come se tutto gli spezzoni di quei momenti della sua vita gli stessero passando davanti agli occhi a una velocità incredibile, come è capitato a me, tanto che non ha nemmeno il tempo di realizzare tutto.
Alla fine di ciò viene poi travolto dal peso dei problemi, dei pensieri e delle paure.
Lo capisco.
Sì avvicina lentamente, arrivando a lasciare mezzo metro di distanza tra i nostri corpi.
<<Dovrei farla uscire tra poco...>> Abbassa lo sguardo
<<Quando?>> Chiedo sempre a bassa voce
<<Venerdì sera...>> Lascia in sospeso la frase, facendomi capire che ha altro da dire.
<<Ecco... Quindi mi chiedevo se...>> Avvicina la sua mano impressa d'inchiostro alla mia, sulla quale inizia a disegnare dei cerchi e delle figure immaginarie.
Non credo si renda conto di ciò che sta facendo
È qualcosa di naturale, alla quale non si dà molto peso, o forse lo si crede semplicemente banale.
Ma a volte sono proprio le cose banali a fare la differenza.
<<Mi chiedevo se ti andasse di accompagnarmi in studio...>> Dice ora con tono più calmo e sicuro, lasciandomi ammirare i suoi occhi azzurri, vividi anche con la poca luce.
Rimango un attimo spiazzata... Insomma, fino a qualche settimana fa non mi voleva nemmeno vedere, era pure scocciato dalla mia presenza, mentre ora mi chiede di accompagnarlo...
Ma credo lo faccia per il fatto che si tratti di un argomento delicato, un argomento in cui sono stata, e sono tutt'ora, immersa.
<<Cioè... Non me la sento di parlarne con i ragazzi... Insomma è...>> Inizia a parlare imbarazzato ma io lo blocco
<<Va bene>> rispondo al ragazzo, sul cui volto compare prima un'espressione confusa, che lascia poi spazio ad un leggero sorriso, un sorriso che non vorrei sparisse mai più dal suo viso.
STAI LEGGENDO
Il Passato Che Ci Perseguita// Jaden Hossler
SonstigesSimone Wills, troppi problemi, troppi tentativi e troppa poca voglia di fidarsi, Jaden Hossler, troppo chiuso, troppo distaccato, troppa poca fiducia nelle persone, cosa accadrà quando le loro vite, nelle quali si strascicano e sperano in un punto a...