03

793 35 4
                                    

Ed eccomi qui, davanti alla porta di un appartamento a Los Angeles.

Per evitare che combinassi casini, durante tutto il viaggio mi hanno affidato a un'hostess, che devo dire, era anche davvero gentile, però... non di fidavano.

E ora non so che fare.

Mi hanno detto che avrò anche una coinquilina, spero solo di non essere trattata come hanno fatto fino ad ora.

Come una pazza scatenata da mettere in catene.

Suono il campanello e dopo circa 10 minuti mi apre un tizio, con i capelli quasi neri e gli occhi marroni, alto, davvero alto.

La cosa che mi colpisce di più di lui sono i suoi pantaloncini ghepardati bianchi e neri, che lasciano scoperto un tatuaggio sulla coscia, abbinati ad una felpa rosa.

Che strano tipo.

Ok.... Avevano parlato di una coinquilina. A. A. Non O.

Non può essere lui il mio coinquilino, giusto?

<<Ehmm... Questo è il numero 20?>>

<<Sí>> risponde il tizio. Vedo benissimo che sta cercando di trattenere una risata, e già partiamo con il piede sbgaliato

<<E tu devi essere Simone, giusto?>>

Mi chiede di nuovo.

Ok, inizio a credere che i miei genitori non sappiamo più distinguere un ragazzo da una ragazza.

<<Ehm... Esatto. Scusa la domanda, ma tu sei ehm..>> mi interrompe scoppiando in una fragorosa risata.

Ma che ha da ridere? Sicuramente se fa così non andremo d'accordo, e l'utlima cosa che voglio sono altri litigi e altre persone che mi odiano anche qui a Los Angeles.

<<Dovesti vedere la tua faccia! Hahahahha. Tranquilla, io non abito qui. Sono solo un amico della tua coinquilina>> si spiega il ragazzo

<<Ah>>

<<Entra pure, io me ne stavo giusto andando>> Mifa segno di entrare mentre lui esce dopo di me chiudendosi la porta alle spalle urlando un "CIAO BELLE!".

<<Bryce! To avevo detto che andavo io ad aprir->> una voce femminile interrompe il silenzio e appena sbuca dall'angolo e mi vede si blocca.

Ah

<<Simone!>> Riconosco subito la ragazza. La ragazza della stazione

<<Addison?>> domando incredula. Mi scende una lacrima. Non avrei mai pensato ad un nostro incontro. Soprattutto di questo tipo. In questa situazione.

<<Sì! Sono io tesoro!>> Corre ad abbracciarmi ed io stranamente ricambio.

Non so perché con lei mi lascio andare di più. Forse perché ha visto il mio lato debole e nonostante questo è stata con me, anche quando non era presente fisicamente lei c'era, me lo sentivo.

E soprattutto non ha iniziato a giudicarmi, è rimasta semplicemente ad ascoltarmi e.mi ha aiutato, senza pretendere nulla in cambio.

<<Scommetto che Bryce avrà fatto il cretino, giusto?>> Mi limito a ridere e così da anche lei.

È così bella.

<<I miei genitori erano d'accordo con te, giusto?>>

<<Esatto! E ora vieni! Ti aiuto a sistemare tutte le tua cose!>>

Il Passato Che Ci Perseguita// Jaden HosslerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora