E chissà su quante auto
sei salita
da quel lunedì in cui
per l'ultima volta
sei scesa dalla mia
di cui conoscevi tutti i graffi
di cui avevi percorso tutti i chilometri.
E chissà poi quanti baci
hai dato
di nascosto dai lampioni
coperta dai sedili
da quel lunedì in cui
alle tre di notte
sei per sempre andata via.
E chissà su quante auto
hai poi fatto l'amore
nei vicoli più morti
rendendoli più vivi
con ogni tuo sospiro.
E chissà se ti ricordi
com'era la mia auto
su cui abbiamo imparato
tutte le parole
con cui si può giurare amore.
E forse la ricordi
quella prima volta
che accendendo la radio
abbiamo trovato Battisti
e mi hai detto che non si può
fare l'amore
con "I giardini di marzo"
in sottofondo.
E forse ti ricordi
che la radio poi si è rotta
perché non c'entravamo
in quella vecchia auto
e con un calcio
l'abbiamo zittita per sempre.
Ma forse ti ricordi
tutte le canzoni
che abbiamo poi inventato
con il solo suono delle "m"
mentre ci stringevamo forte
perché c'erano gli spifferi.
Però forse ti ricordi
che pur senza vestiti
insieme tra i sedili
non abbiamo mai
avuto freddo.