16- Maybe A-hole Isn't An A-hole... Maybe.

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 16- Forse Lo Stronzo Non E' Uno Stronzo... Forse.

Mi sedetti, furiosa, sul sedile del passeggero proprio accanto a Taehyung mentre ci dirigevamo in un gelido silenzio verso il suo attico. Ogni edificio che ci sfrecciava accanto attraverso il finestrino si guadagnava un'occhiataccia, mentre la mia mente malediceva il Custode del Quartier Generale nel tentativo di farmi assegnare nuovamente ad una persona diversa- o qualcosa del genere.

Perché non potevo essere il custode di- non so- un piccolo e dolce bimbo di cinque anni?

Perché invece uno stronzo ventiduenne?

"Y/N."

"Non parlarmi." sbottai senza nemmeno distogliere lo sguardo dalla finestra.

"Ma ne ho bisogno."

"Sta' zitto."

"Io-"

"Solo- Falla finita!" alla fine mi voltai verso di lui furente. Non appena vidi la sua faccia, però, le parole mi morirono in gola.

Stava ancora guardando la strada mentre guidava, quindi potevo soltanto ammirare il suo profilo, ma ero ancor in grado di captarne l'espressione. La sua espressione.

Tormento.

Quell'espressione che aveva trasformato i suoi lineamenti eterei in un disastro divinamente impeccabile. Quando i suoi occhi viaggiarono lungo l'auto per incontrare i miei, mi resi conto di come apparivano anneriti dalla battaglia che stava avvenendo nel suo bel corpo.

Il mio cuore saltò un battito notando i lineamenti una volta rigidi ammorbidirsi in qualcosa che mai prima d'ora avevo visto.

"Mi dispiace." iniziò piano, la sua presa sul volante che si stringeva convulsamente "C'è solo questa rabbia repressa in me, specialmente quando si tratta della mia famiglia, che non so spiegarmi."

Non sapevo cosa dire, optai quindi per il silenzio.

Non continuò, però. Al contrario, rimasi a fissarlo osservare attentamente la strada, una vena che sporgeva al lato del suo collo e lo sguardo sempre più angosciato.

Quando finalmente entrammo nel parcheggio dell'edificio, era come se fosse una bomba ad orologeria pronta ad esplodere da un momento all'altro.

Eravamo seduti in macchina in silenzio all'interno del garage altrettanto quieto.

Una certa tensione si stava pian piano accumulando all'interno dell'automobile, sembrava anche placare il continuo pulsare della caviglia.

"Taehyung." non ne potevo più.

Le sue mani si mossero come saette, slittarono verso le mie, afferrandole nella sua stretta.

"Ehi, cosa-?" i miei occhi si spalancarono, stupiti, osservando le sue lunghe dita abbracciare ed inghiottire le mie.

"Solo un minuto." sussurrò chinandosi a poggiare la sua fronte sull'intreccio di mani e di dita che ci univa, le sue labbra che sfioravano la mia pelle inconsapevolmente causandomi un milione di brividi lungo il corpo.

Anche se lo avessi voluto, non avrei mai trovato la forza di tirarle via.

Non fraintendetemi, ero incazzata con lui quasi più di un'orsa alla quale era appena stato portato via il cucciolo... Ma c'era altro. Un legame. Qualcosa che in quel momento ci stava unendo- e non mi riferisco alle nostre mani, ovviamente.

Era qualcosa di più profondo.

Forse era l'angelo custode che era in me che stava iniziando a mostrarsi. Oppure no.

Worst Guardian Angel Ever | K.TH (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora