Capitolo 40

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.Metto tutto in borsa ho deciso di andare nell'appartamento di mia madre ,ancora non so cosa io 
possa trovare lo dentro non so cosa aspettarmi ma so che voglio sapere qualsiasi cosa la 
riguardi.
Ho deciso che resterò li a dormire può sembrare folle ma mi serve per sentirla vicina ,io non so 
nulla ,non so se mi abbia mai voluta se mi ha mai pensata ,se ha mia pensato come chiamarmi 
,come sarei stata ...A chi assomigliassi ..Metto anche un cambio per il giorno seguente prendo il 
telefono e spontaneamente mi viene in mente di chiamare Tay ,poi ad un tratto spaccio via 
questo pensiero so benissimo che ora lui ha fatto la sua decisione e io dovrò prendere la mia .
Ma il destino vuole che prenda una decisione ora visto che mi sta chiamando ...
«pronto ?»
Faccio finta di non aver letto il suo nome sul display Non so perché lo faccio almeno così 
guadagno tempo per elaborare la prossima domanda
«lo so che sai che sono io ...Mi stai evitando ?»mi dice ormai mi conosce bene è anch'io
«io...Ma no!»
Sono nervosa in questa situazione mi ci sono messa da sola e non so come uscirne se non 
devastata
«certo fingersi il contrario ...senti dovremmo parlare ...di noi.»il cuore perde un battito sapevo 
che prima o poi avremmo dovuto ma è troppo presto
«dovremmo rimandare , sono impegnata »sto per riattaccare quando lo sento dire
«non possiamo sempre rimandare Hope, quello che sentiamo non si può rimandare »stringo il 
telefono talmente tanto che se fosse fatto di un altro materiale già si sarebbe rotto
«io non l'ho mai fatto , sono le tue decisioni insensate che mi fa rimandare tutto »lo so non ha 
senso ,almeno per me c è l'ha ...Se lui non avesse questa fissa di fare il padre a un bambino 
che non è suo noi potremmo stare insieme tranquillamente ...o quasi . Ancora non sappiamo se 
siamo cugini o meno.
«sono decisioni importanti Hope! E poi cosa c'entra questo con noi?» me lo chiede pure ?
«c'entra Tay ! Stai per diventare padre di un bambino che non è tuo , ti sposerai con Sharon 
cosa altro farai ?» urlo in preda alla disperazione lui non risponde
« era questo che volevi dirmi le hai chiesto di sposarti ? Non è così !» trattengo le lacrime a 
stento mentre cerco di non darlo a vedere .
« stai dicendo tutto tu , volevo dirti che dovevamo parlare » ribadisce quello che già mi ha detto 
ma non risponde alla mia domanda «perché non rispondi , è facile glielo hai chiesto o glielo dirai ?»lo sento sbuffare prendo il mio 
borsone e me lo metto in spalla esco dalla stanza e mi scontro con Damian che esce dalla sua 
stanza mi vede con le lacrime agli occhi non mi dice nulla sono ancora con il telefono attaccato 
all'orecchio .
«non lo so , è complicato !»sorrido amaramente è sempre complicato .
«è sempre complicato ...soprattutto tra noi . Forse noi...»mi interrompo quando passo davanti 
alla sua stanza mi soffermo sulla porta a guardarla
«non lo dire , tutto quello che abbiamo fatto e detto era dettato dall'amore »mi dice attacco 
senza rispondere l'amore certo ormai non ci credo più .
Esco di casa prendo le chiavi dell'auto dalla tasca sto per entrare quando vedo Damian venire 
verso la mia auto con una borsa
«non posso darti un passaggio scusa »
Gli dico lui non risponde ,lo guardo confusa soprattutto quando sale nella mia auto senza 
fiatare.
« allora andiamo o no?»
Salgo in auto lo guardo esterrefatta da quando viviamo insieme nella stessa casa non abbiamo 
mai condivisi nulla quindi mi sento a disagio ora .
« tu vuoi venire con me ?»
Domando confusa lui ride e scuote la testa
«sei per caso ottusa ? Certo metti in moto forza » sorrido e senza rispondere alla sua 
provocazione metto in moto e partiamo per Boston ,tutto avrei pensato ma non avrei mai 
immaginato che sarei andata nella vecchia casa di mai madre con lui ...Il mio peggior nemico , 
se lo direi ad alta voce nessuno mi crederebbe.
«perché mi hai accompagnata?»
La domanda mi esce spontanea non condividiamo niente nemmeno un pezzo di pane .
« avevi bisogno di un accompagnatore , quindi mi so o offerto »fa spalluccie mentre si accende 
una sigaretta .
« quindi non è vero che in fondo ci tieni a me vero ?» si gira di scatto con gli occhi spalancati e 
la sigaretta in bocca
«io tenerci a te ? Mi facevi pena per questo ti ho accompagnata ,poi dopo quello che è 
successo con mio fratello avevo paura che ti saresti suicidata »sorride faccio una smorfia 
mentre imbocchiamo l'autostrada
<ci sto credendo »
Riporto la mia attenzione sulla strada e con la coda dell'occhio lo vedo sorridere mentre caccia 
fuori il fumo.
« c è troppo silenzio , accendi la radio » dopo mezz'ora sbotta sbuffando accendo la radio e 
metto RTL e nell'abitacolo si sente la voce dei miseria e nobiltà .
« senti sempre la radio in auto ?»
Mi giro il suo modo di fare conversazione è davvero pessimo ma apprezzo il fatto che ci stai 
provando
«non sempre di solito ascolto la musica , Maluma, Louis Fonzi, Gente de zona» fa una smorfia 
e collega il suo telefono alla radio
«i migliori sono i the chainsmokers , the kolors , Ghali , Lil Pump.» e mettere una canzone di 
Ghali che sinceramente io non so come si chiama .
« Ti senti davvero a Ghali , come fai le sue canzoni non hanno senso » ride alla mia 
espressione contrariata
« questa canzone ha un senso , prima di tutto si chiama cara Italia e poi parla dei migranti che 
per loro non c è mai un posto ..scappano da un posto e vanno in un altro ma anche lì nessuno li 
vuole » si incupisce ad un tratto .
« ma uno per sentirsi a casa non deve per forza esser accettato basta che è vicino alle persone 
che lo amano poi il resto non conta» mi guarda e mi sembra che la sua affermazione sua rivolta
a me piuttosto che alla canzone .
«siamo quasi arrivati »
Gli annuncio tornando a guardare la strada da lì in poi non parliamo più di nulla .
Benvenuti a Boston
Finalmente passiamo il cartello , lo vedo arricchirsi ad un tratto il silenzio è stato spezzato dal 
suono del suo russare .
«certo che sei proprio un ottima compagnia» sorrido ci fermiamo alla solita tavola calda 
scendiamo e entriamo
« meno male ho una gran fame »
Strega le mani e sinceramente non sono mai stata così contenta di averlo tra i piedi .
« cosa vuoi prendere ?»
Mi domanda mi siedo al bancone e ordino un panino ,lui fa lo stesso ma ordina anche un frappè
«frappè e panino ?»
Gli faccio notare stiamo parlando con e se fossimo fratelli e non due nemici che hanno una cosa 
in comune .
«si , a me piacciono le cose strane »
Sorride mentre addentra il suo panino io faccio lo stesso e la proprietaria fissarsi con e ogni 
volta 
« quella donna forse è Lesbica »
Dice con la bocca piena mi indica la cameriera
«non credo , ma è strana ogni volta che vengo qui mi fissa sempre »lui alza un sopracciglio 
come per dire" hai visto ?"
« ora lo scopriamo »si pulisce il labbro e ai alza cerco di fermarlo ma mi sorpassa e va verso la 
donna lo vedo parlare con lei è indicarmi la donna diventa rossa non so se per rabbia o per 
vergogna.
«non ci credo »
Mormorò tra me e me quando lo vedo venire verso di me a passo veloce
«non è Lesbica , peccato ne ero sicuro »si siede come se nulla fosse e finisce di bere il frappè 
la fissò contrariata lui si gira e mi guarda
«cosa ?»

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