Ero schoccata , appena uscita dall'ufficio comune e stavo raggiungendo quello del capo , il messaggio che aveva ricevuto Sharon non era di certo un messaggio di benvenuto. Qualcuno sapeva e adesso che sapevamo ciò ci guardavamo tutti attorno con paura per chi potesse essere lo sconosciuto , sembra essere tornati ai tempi nei quali Sofya riceveva quei messaggi strani da mia madre e mio padre eppure adesso sembra essere più inquietante la storia . C'era stato un omicidio delle mani si erano tinte di rosso e non si poteva tornare indietro !
Busso alla porta e aspetto che mi dica di entrare prima di farlo , lavorare qui è freneticò ma mi permette di pagarmi l'affitto di casa .
Quando apro la porta Steven già sta con la faccia tra le scartoffie e sulla sedia di fronte a lui è seduto qualcuno di spalle < Ortega ti ho fatta chiamare perché le scartoffie di ieri sera > mi batto una mano mentalmente sulla fronte a sol pensiero di quelle scartoffie che non sono riuscita a finire per via dei mille pensieri che ho in testa < lo so mi dispiace cercherò di finire tutto oggi > lui alza i suoi occhi e li immerge nei miei , mi hanno sempre fatto uno strano effetto sembrano due pozzi neri senza un fondo < oggi è già troppo tardi , adesso andrebbe bene >usa sempre questo tono autoritario e severo con me eppure sto dando il mio meglio < mi metto all'opera subito > stringo il pugno , purtroppo questo stage è troppo importante per far sì che possa prendere a calci il figlio di papà che ho davanti < lui ti affiancherà > il moro sulla destra si gira verso di me e per un attimo sento il mio battito accelerare < Damon ..> lui mi guarda serio e impassibile nel suo completo da ufficio nero con la cravatta bianca non è passato molto da quando l'ho visto l'ultima volta eppure ha cambiato aspetto ha i lineamenti più marcato il fisico più imponente < bene visto che vi siete presentati , direi che sia ora di lavorare > Damon si alza dalla sedia prendendo la sua valigetta nera , prototipo del buon lavoratore , e si avvia alla porta < Ortega solo un attimo > mi irrigidisco sul posto ho impiegato tutto il mio tempo per entrare in questa azienda e aver questo stage < la tua negligenza non mi è passata innoservata > serro la mascella e lo guardò dritto negli occhi < se ieri non fossi stata così impegnata oggi avresti già consegnato tutto quello che ti avevo chiesto > con aria di sfida e le mani che sfregano mi osserva come un lupo e la preda <ho fatto quel che potevo erano troppe > già tanto che sto usando un tono pacato con questo figlio di papà che non fa altro che rendermi la permanenza qui un inferno ! Questo posto gli è stato regalato , l'ho capito dal primo momento che l'ho visto per sbaglio alla "Cabina" da Miranda mentre si stava facendo fotografare per la copertina del giornale di qualche liceo < troppe non esiste se è il tuo lavoro > per fortuna la nostra discussione viene interrotta dal bussare della porta così che io posso sgattaiolare fuori e far entrare il prossimo malcapitatoProblema numero uno andato
Adesso tocca all'altro problema !
Damon .
Quando arrivò alla mia postazione lui è già all'opera senza battere ciglio . Non so cosa provo esattamente non so nemmeno se dovrei avercela con lui o meno .< questa parte è tua il resto me lo vedo io > in questo posto c'è aria di autorità < è il mio lavoro so cosa devo fare > lui si gira e mi fulmina con lo sguardo < ok > bene problema risolto non ho più il dilemma , posso avercela con lui .
Dopo una giornata frenetica e un Damon sempre più arrogante mene torno al loft ovvero a casa di Brandon . Non so come abbiamo fatto a rimanere amici e a non strozzarci a vicenda in questi mesi ma devo dire che sono contenta che lui sia qui .
Della mia vecchia vita lui è Sharon sono gli unici che mi sono stati accanto , il problema è che adesso a uno a uno stanno tornando tutti .Quando arrivò sotto al portico vedo sul gradino prima del portone un enorme pacco lascio cadere la borsa e afferrò il biglietto rimanendo di sasso