Alicia's pov
<<Alicia, vieni un minuto per favore.>> la voce di Stoccolma mi riporta alla realtà, e mi fa dimenticare per un attimo i pensieri che ruotano impazziti nella mia mente da stanotte.Mi alzo dalla sedia con fatica. Il pancione è ormai molto grande e tempo pochi giorni partorirò.
Il Professore ovviamente ha pensato a tutto, dandomi delle medicine per il post-partum e tutta l'attrezzatura necessaria per farmi partorire.Seguo Stoccolma, guardandola di sbieco. È una bella ragazza, con i suoi boccoli biondi e il suo viso da angioletto, e devo dire che è l'unica insieme a Raquel a non odiarmi, come tutti gli altri. Ma nonostante la sua gentilezza nei miei confronti, non riesco ad aprirmi a lei, non riesco a diventarle amica.
Sono solo una cazzo di gelosa. Cosa pretendo? Stoccolma non c'entra nulla con le mie ossessioni e gelosie malate.<<dove andiamo?>> le chiedo, sentendo nel mio tono un pizzico di freddezza.
Ma lei sembra nemmeno non accorgersene, o forse fa finta di niente.
<<di là, nella stanza comunale. C'è il Professore che vuole parlarci.>> mi spiega, mentre entriamo nella stanza.Vedo tutti seduti al tavolo, tranne Raquel, che sta seduta sul divano. Appena entro i nostri occhi si incrociano, ma io distolgo subito lo sguardo. Non voglio avere più niente a che fare con lei. Non posso cedere a... quei sentimenti che ho provato quando ci siamo baciate, non ora, non quando dobbiamo fare il colpo più grande della storia.
<<Alicia, il Professore.>> la voce di Palermo mi fa quasi sussultare, e vedo che mi sta porgendo la cornetta rossa del telefono.
Annuisco e lo prendo, con mani tremanti.
<<dimmi Sergio.>>
<<allora Alicia, ascoltami bene.>> la voce di Sergio è frettolosa e agitata, come suo solito.
<<fra 48 ore il sindaco di Madrid verrà di fronte la Banca, e insieme a lui ci sarà un esercito di poliziotti e soldati. Dovrete essere pronti Alicia, e far preparare anche gli ostaggi.>>
Fa una pausa, e io trattengo il respiro.
<<ho già dato le indicazioni a Palermo e Oslo: avrete tutte le munizioni che vi servono, fra cui l'Ar500, uno dei calibri più potenti al mondo.
Appena le pattuglie e i carri militari si apposteranno fuori la Banca, voi lancerete la carica, che sarà di fuoco.
Così, staremo 1-0 a per noi.>>Il piano del Professore era ottimo, lo pensai subito allora, ma non sapevo ancora che avrebbe fatto quasi rischiare la vita alla persona più importante che avevo.
Raquel's pov
Alicia é fredda con me. Distante, distaccata e lontana.
Quel bacio fra noi non ci doveva essere, ne sono consapevole, ma è successo, e lo abbiamo voluto noi, che ci piaccia o no.Appena Alicia e Palermo ci spiegano il piano del Professore, che con mio grande disappunto non me ne aveva mai parlato, ci dirigiamo fuori, diretti di sotto, dagli ostaggi.
Esco fuori per ultima, e la vedo sulla soglia della porta.
Mi avvicino a lei e le poso una mano sul braccio. Si irrigidisce immediatamente, procurandomi una fitta al petto.<<possiamo parlare?>> le chiedo, a voce bassa. Lei si gira verso di me, guardandomi negli occhi con aria glaciale.
<<no. Non c'è niente di cui parlare Raquel. L'altra sera eravamo tutte e 2.. in preda agli ormoni, proprio come due ragazzine.>> ride alla sua stessa battuta, ma io rimango seria, sentendomi ferita.
<<sai che non è vero Alicia.>> le sussurro, avvicinandomi a lei. Alza lo sguardo verso di me, improvvisamente seria.
I suoi occhi si spostano sulle mie labbra, guardandole... desiderosa.
<<ti faccio lo stesso effetto che ti facevo in Accademia, lo sappiamo entrambe.>>
Sposto le mia labbra sul suo orecchio, sussurrando.
La sento fremere leggermente e chiude gli occhi, mordendosi il labbro inferiore.
<<stammi lontana Raquel.>> la sua voce è disprezzante e si gira a guardarmi, con occhi freddi. Detto questo si gira e se ne va, scendendo in fretta le scale.
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RALICIA 《Il nostro è un per sempre.》
FanficE se Alicia Sierra entrasse nella banda più temuta di sempre? E se Raquel Murillo, alias Lisbona, dovesse fare i conti con il proprio passato? Alicia e Raquel, due donne estremamente fredde e calcolatrici, ma con una cosa importante che le accumula...