Capitolo II

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Pov's Dylan

La vedo in lontananza, sta parlando con una signora o meglio quasi litigando con quest'ultima che sembra la preside della scuola. La guardo ed è girata di schiena, anche il suo didietro non è male dai con quei pantaloni beige dell'uniforme poi gli fanno un sedere pazzesco.
È dall'anno scorso che faccio una fissa con questa ragazza, mi diverte darle fastidio, il mio obbiettivo è sempre stato smascherare la sua falsa innocenza, farla piangere non so per quale motivo mi da fastidio vederla così sorridente non ne capisco il motivo davvero soprattutto vederla cosi indistruttibile, non capisco come fa, suo padre è un'assassino, tutta la scuola la evita, la giudica, la insulta, ha pur ricevuto minacce di morte ma non capisco come faccia comunque a sorridere mi innervosisce vederla così forte. Per questo mi diverto a ferirla per farle perdere quel sorriso tipico da "io sono invicibile".
Poco dopo esce un bamnino dalla scuola, Jocelyne si inginocchia per essere alla sua altezza e lo esamina, come per assicurarsi che va tutto bene e poi lo abbraccia. Mi avvicino e noto che il bimbo ha vari lividi sul viso e sento dei singhiozzi che non sono suoi ma di Jocelyne.
Mi fermo, e guardo questa scena. Jocelyne che piange, abbracciando quello che presumo sia il fratello. Ho sempre desiderato vederla piangere e ora che succede vorrei solo correre e abbracciarla, per confortarla.
Si alza e dalla scuola esce una bambina con due treccine, presumo sia la sorella, la prende per mano e si incammina nella mia direzione stringendo la spalla del bambino e tenendo la manina della bimba.
《 Che ci fai ancora qui? 》 Chiede lei lanciandomi uno sguardo assassino.
Non so nemmeno io che ci faccio qui...
《 Stavo per andarmene》 la guardo negli occhi e noto che mi sta osservando così decido di andarmene sul serio e salgo sulla mia macchina la guardo dal retrovisore andarsene, e io continuo a chiedermi il perché sono qui, il perché l'ho accompagnata, il perché ho voluto abbracciarla.
Decido di andarmene e per tutto il tragitto verso casa il suo viso mi resta disegnato nel cervello, e i suoi singhiozzi mi rimbombano in testa. Mi pento di tutto quello che le ho fatto passare, ed è la prima volta che mi succede, non capisco cosa mi sta succedendo. Mi passo nervosamente la mano tra i capelli e decido di mettere un po' di musica per distrarmi.
Appena arrivo a casa trovo sul letto di camera mia Daphne, ovvero la mia ragazza.
《 Dove sei sparito? Lo sai che devi portarmi a casa dopo scuola perché la mia macchina è dal meccanico》mi ero completamente scordato che dovevo portarla a casa. 《 Avevo una cosa urgente da fare》 le rispondo, mi avvicino a lei per baciarla ma mi spinge.
《 Sicuramente il basket... Sei un'idiota Dylan, metti sempre il basket prima di me》prende la sua borsa e se ne va da camera mia sbattendo la porta.
Mi lancio sul letto stanco della giornata, ultimamente Daphne è davvero fastidiosa, le sue urla mi irritano come non mai. Daphne è una bellissima ragazza, i capelli castani e lisci che le ricadono sulla schiena, ha un paio di occhi verdi, è alta e snella ha un corpicino fantastico, infatti è una modella, fa degli spot pubblicitari e posa per varie riviste da quando ha undici anni ormai ed è anche molto intelligente, diciamo che se Jocelyne non fosse arrivata lei sarebbe la prima della classe, solo che la sua intelligenza non la fa vedere o meglio nessuno se ne accorge, tutti la vedono come la modella che ha tutto fuori e nel cervello non ha nulla. Ma non è affatto così. L'unica pecca è che ha un carattere davvero insopportabile, ha una autostima di lei altissima insomma ha quella voglia di essere messa sempre al primo piano, su tutto. I suoi genitori conoscono i miei da quando siamo bambini, io sono figlio unico e lei è stata la mia prima amica, il mio primo amore, infatti eravamo fidanzati alle medie, ma poi mi ha lasciato per Kevin Brown il ragazzo che fa sbavare tutte le ragazze del liceo insomma, il coglione di turno ma dopo qualche anno si è resa conto che senza di me non può stare ed è dal terzo anno di liceo che stiamo assieme.
A casa non c'è nessuno, i miei sono sicuramente andati da qualche parte per il lavoro, c'è solo Penny la domestica che sarà indaffarata al momento.
Sono completamente solo in una villa enorme ed anche questa volta pranzo da solo su un tavolo per dodici persone e mentre mi lamento della mia continua solitudine mi viene in mente Jocelyne.
Ancora lei, continua a girarmi nella testa così chiamo Andrew e Blake i miei migliori amici per distrarmi.

Pov's Jocelyne

《 Dovrebbe dire ai suoi alunni di lasciare in pace mio fratello, gli atti di mio padre non definiscono chi siamo, spero per lei che sia la prima e ultima volta che mio fratello si faccia picchiare》dico alla preside.
Mio fratello esce dalla scuola il viso coperto di lividi, i suoi dread gli coprono la fronte ma intravedo una ferita.
Mi inginocchio e lo esamino per bene nonostante i suoi "Va tutto bene lasciami" e poi lo abbraccio scoppiando a piangere.
Questa situazione non avrebbe dovuto toccare pure lui, è così piccolo ancora, non dovrebbe subire questo, e io non posso praticamente fare nulla. Aspetto che esca anche Olly dalla scuola e mi incammino verso casa, ma mi fermo appena vedo Dylan in piedi che mi fissa senza il solito sorrisetto patetico che ha sempre.
《 Che ci fai ancora qui? 》 chiedo schietta.
Lo guardo più del dovuto, non so nemmeno come mai lo osservo, è moro, piuttosto alto rispetto a me, ha quello sguardo da seduttore che copre due occhi nocciola fini, è robusto, credo faccia qualche sport , ha un braccio tatuato che fino ad oggi non avevo veramente notato.
《 Stavo per andarmene》 stranamente non mi ha ne insultata, ne fatto una battuta orrenda e nemmeno fatto uno scherzo di pessimo gusto, è solo salito sulla sua macchina ed è andato.
Continuo a camminare verso casa e quando arrivo preparo qualcosa da mangiare per poi lanciarmi sul divano.

***
Sono al Enigmatic Bar , il posto in cui lavoro tutte le sere tranne la domenica dalle otto alle undici come cameriera, la mia migliore amica Anna è seduta sullo sgabello di fronte a me che continua a parlare di Chris, il suo fidanzato sorseggiando la sua vodka lemon. Si passa la mano tra i capelli blu e poi li stringe in una presa. Le accarezzo la spalla 《 Non preoccuparti, Chris è un'idiota》gli dico per farla stare meglio.
《 Hai ragione è davvero un'idiota, crede che può farsi perdonare con quel braccialetto carissimo che mi ha comprato》 nel Bar entra Josh con un paio di amici. È così bello, ha un paio di occhi azzurri mozzafiato e i capelli corti castano/biondo, è alto circa un metro e ottanta e fa box come sport di conseguenza ha un fisico davvero perfetto, mi fermo a guardarlo, al suo braccio c'è una ragazza, è bionda, ha un abito nero corto fino al ginocchio che le fascia le sue bellissime curve.
E guardarli insieme mi fa male, mi ha già rimpiazzata con lei, non ha nemmeno cercato a riconquistarmi, a quanto pare non sono stata importante per lui.
Io e Josh ci siamo conosciuti grazie a Anna durante una festa l'anno scorso, quando mio padre si è fatto arrestare è l'unica persone che ha voluto conoscermi nonostante tutto, se ne fregava di mio padre, o di mia madre che era quasi sempre mezza ubriaca la sera, grazie a lui ho imparato a non farmi influenzare da quello che dicevano gli altri su di me, Josh è stata la mia ancora di salvezza, sapevo che potevo contare su di lui per tutto ciò che avevo bisogno, si occupava di me, di Olly e di Lewis ci portava in giro, insomma, ho passato i migliori momenti della mia vita con lui, e stato il mio primo tutto, il mio primo bacio, la mia prima volta, il mio primo amore e dopo lui non ho avuto nessun'altro, un giorno voleva che iniziassi a spacciare per il suo capo siccome avevo il profilo della ragazza "che la polizia non fermerebbe mai", ho rifiutato e ci siamo messi a litigare di brutto gli ho chiesto di smetterla si spacciare, ho visto il suo lato pericoloso e mi sono allontanata, aveva promesso di smettere, mi aveva chiesto di dargli del tempo ma ha rotto la sua promessa. Mi manca, mi manca tutto di lui non lo posso negare, mi è mancato il suo tocco, questa mattina a scuola mi ha di nuovo fatto tremare senza nemmeno sfiorarmi, odio l'effetto che mi fa dovrei anche smettere di pensare a lui, ormai avrà un sacco di ragazze attorno a lui, non mi devo fare del male da sola.
《 Jo mi stai ascoltando?》 La mia attenzione viene catturata da Anna che mi ha dato un pizzicotto sulla mano, si volta seguendo la direzione del mio sguardo e vede Josh.
《 Sei ancora presa da quel coglione? Jocy cara non pensarci più ha preferito il suo stupido "lavoro" invece che te, guardati sei sexy, bella, intelligente e tutto quello che vuoi ne troverai un'altro di ragazzo fidati》 Sorrido alla mia amica e torno a sistemare le bottiglie sul bancone.
《 Passami una bottiglia di Vodka Jo》la voce di Josh mi arriva nelle orecchie e mi fermo stringendo lo straccio che ho tra le mani.

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