Capitolo 2

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-Buongiorno Draco, è quasi ora di colazione!-
-Non ho voglia, Blaise.-
-Cos'è successo con la Black?-
-Ha deciso di ritornare ai cognomi e di non rivolgermi la parola fin quando non reagisco, che viscida serpe.-
-In realtà credo sia stata intelligente.- Sussurrò l'amico voltandosi.
-Cosa?-
-Nulla, ed ora sbrigati. Hai già saltato la cena, non costringermi ad usare la magia.-

Draco sbuffò rumorosamente ma, ormai obbligato, decise di alzarsi e prepararsi.
Venti minuti dopo i due camminavano per i corridoi della scuola tra occhiatine indiscrete e brusii fastidiosi.

Tutti conoscevano Draco, anche i ragazzini del primo anno. Le voci giravano. Velocemente.

-Malfoy!- 

Draco alzò lo sguardo verso il richiamo e vi trovò Potter, i fratelli Weasley e Granger.

-Dimmi, Potter-
-Hai visto mia sorella?-

Si riferiva a Renesmee.
Non era sua sorella, ma la sua sorellastra.
La figlia di Sirius Black.

Quattro erano stati gli anni in cui la ragazza era stata succube di cattiveria per via del suo cognome. Erano però ormai tre anni che tutti la temevano, rispettavano... invidiavano.
Era riuscita ad essere tra i dieci maghi apprendisti più potenti di Hogwarts. La sua specialità erano i contro incantesimi.
Che fossero di professori o alunni, Renesmee riusciva a spezzarli senza alcun problema.

-Non mi rivolgerà la parola fin quando non tornerà il vecchio Malfoy, se proprio devo dirla tutta. Quindi no, non so dove sia.-
-Io l'ho sempre detto che tua sorella era più furba di te.- Rise Ron, seguito dagli altri.
-Per questo motivo è una serpeverde, no?- Raddoppiò la dose Blaise.

Non vi era più odio tra le due casate. Vi era solo una competizione pulita e corretta.

-Potter cercala nei sotterranei. C'è una stanza a qualche metro dalla nostra entrata. Quando voleva stare sola andava lì. Solo fa' attenzione, se è lì si starà esercitando con qualche incantesimo.-

Il prescelto annuì e ringraziò il biondino prima di andare via, seguito dai suoi amici.

Blaise parlava e parlava ma Draco non lo ascoltava.
I suoi pensieri erano rivolti verso Renesmee e verso le sue parole del giorno prima.

Non starà al mio fianco fin quando non tornerà il SUO vecchio Draco. Pensava. Ma quale parte del vecchio Draco deve scomparire per essere una persona degna di rispetto?

L'atmosfera a colazione non era poi cambiata tanto dall'ultimo anno.
La sala era molto più grande e maestosa, lo si notava subito, ma l'aria presente nella stanza era sempre la stessa.
Solo il tavolo dei serpeverde era diverso.
Dalla metà all'estremo destro provenivano risate e battute, all'estremo sinistro sembrava invece un rito funebre.
Draco fissava stanco il suo piatto, Zabini fissava preoccupato Draco, Renesmee fissava l'amico speranzosa.

Una cosa Draco l'aveva notata. La sua casa aveva ripreso a stargli vicino, ed alcuni gli rivolgevano anche qualche parola.

Non è a conoscenza però della pesante strigliata ricevuta stamattina ai serpeverde da parte della sua amica.
Renesmee si mostrava furiosa. Furiosa perchè tutti sembravano aver dimenticato che Draco avesse combattuto al loro fianco durante la guerra, furiosa perchè quella che doveva essere la seconda famiglia di Malfoy non era al suo fianco.
Urlò per quasi trenta minuti quella mattina, ma alla fine riuscì a vincere contro la paura dei suoi amici.

Draco aveva i suoi difetti, tutti ne erano a conoscenza.
Ma tutta la casata era a conoscenza dell'orgoglio e del rispetto che Malfoy aveva verso la sua casata.

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