вrocca d'acqυa; 2/5

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Taehyung stava armeggiando con le posate, mentre con le mani tremanti si aggirava intorno al tavolo

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Taehyung stava armeggiando con le posate, mentre con le mani tremanti si aggirava intorno al tavolo.
Jimin gli aveva chiesto di rimanere a cena, in modo da poter festeggiare per bene l'inizio della sua indipendenza.
I motivi che potevano spingere a dire di no a quella richiesta erano davvero tanti.

Eppure Taehyung, per l'ennesima volta, si ritrovò ad acconsentire ad una delle richieste del suo miglior amico.
Jimin gli chiedeva sempre tante, tante cose.
Jimin era insaziabile.
Inizialmente aveva davvero pensato di rifiutarsi, non aveva intenzione di rimanere, non dopo quella burrascosa conversazione con Jungkook.

Taehyung, rigirandosi alcuni coltelli tra le mani, si chiese se il corvino sarebbe sceso a cena insieme a loro.
Non sembrava un tipo socievole, esattamente come lui.
Quindi, proprio come Taehyung, probabilmente il corvino avrebbe rifiutato ben volentieri quell'occasione.

«Io i mostri li ho qui dentro»

Taehyung fece cadere una delle posate, mentre mentalmente si ripeteva le parole del corvino.
Il moro ridacchiò, pensando al fatto che ora, tra pochi minuti, anche i suoi mostri sarebbero tornati con lui, seduti al suo fianco nel guardarlo mentre mangiava.
Se Jungkook avesse saputo quali demoni affollavano la sua mente, probabilmente non si sarebbe sentito così solo.

«Vado a chiamare Jungkook-» Jimin posò la scodella con l'insalata sul tavolo, avviandosi verso le scale.
«Voi intanto iniziate a mangiare. Taehyung, mi raccomando, mangia»

Taehyung, mi raccomando, mangia.

Taehyung, mi raccomando, mangia.

Taehyung, mi raccomando, mangia.

«Fanculo» Taehyung bisbigliò l'imprecazione a bassa voce, conficcandosi le unghie nei palmi delle mani. «Parla facile, lui, è così perfetto»
«Hai detto qualcosa, Taehyung?» Hoseok lo studiò un attimo, inclinado leggermente la testa.
Taehyung si grattò nervosamente il collo, scuotendo la testa.
«No, Hobi, pensavo solo ad alta voce»

Hoseok ridacchiò, mentre prendeva posto al tavolo. «Sei sempre tra le nuvole tu»
Taehyung abbozzò un sorriso, stringendosi di nuovo nella felpa.
Stranamente, senza saperselo spiegare, il moro desiderò che Jungkook scendesse e venisse da loro.
Improvvisamente, si sentiva a disagio vicino ad Hoseok, nonostante fossero amici da una vita.
A volte, gli amici, pensava Taehyung, ti stanno vicino ma non ti vedono davvero, solo attraverso.

«Eccoci!» Jimin scese le scale correndo, aperto in un sorriso un po' spento.
Ci aveva davvero messo troppo a chiamare il fratello.
Probabilmente era stato difficile convincere Jungkook.
Taehyung trattenne il respiro, guardando il corvino mentre scrutava i posti vuoti, cercando di decidere dove sedersi.
Il moro incrociò le dita sotto il tavolo, prendendo a fissare il piatto ancora vuoto.

Siediti vicino a me.

Siediti vicino a me.

Ho paura dei miei demoni.

Ho paura dei miei demoni.

«Ti dispiace se ti disturbo con la mia esistenza sedendomi qui?»
Taehyung si riscosse dai propri pensieri, girandosi immediatamente verso Jungkook.
I capelli del corvino erano ancora dietro le orecchie, lasciando così intravedere gli apparecchi per l'udito, ma nonostante ciò alcune ciocche comunque gli invadevano selvagge gli occhi.
Il moro, vedendolo così da vicino, si sentì il fiato mancare.
Jungkook era tremendamente affascinante.

«O-Oh, siediti p-pure» Taehyung sorrise flebilmente, mentre Yoongi, che era alla sua sinistra, gli serviva una porzione di pollo.
«Tieni, Taehyung»
«Grazie Yoongi-hyung» Taehyung si raschiò la gola. «Ne hai messo troppo però»

Yoongi ignorò platealmente la frase del moro, valutando da sé che la porzione che gli aveva messo non era per nulla troppo. Anzi, per uno dell'altezza di Taehyung, era anche poco.

«Che fai, non mangi, piccoletto?»
«C-Come mi hai chiamato?!» Taehyung sbarrò gli occhi, con il cuore che batteva all'impazzata.
«Si fa freddo-» Jungkook iniziò a tagliargli il pollo in piccoli pezzi.
«Le cose fredde, soprattutto se morte, non piacciono a nessuno, fidati di me»

Taehyung si accigliò, fissando l'espressione concentrata del corvino mentre gli tagliava con calma la carne.

«Stasera ci sarebbe voluto essere anche nostro padre ma, per alcuni problemi, non è qui ora» Jimin bevve un sorso d'acqua, studiando di sottecchi il fratello.

Nessuna reazione.

«Vorrebbe tanto incontrarci tutti insieme, magari se Jungkook-»
«Scordatelo Jimin, so che lecchi il culo a nostro padre dalla mattina alla sera ma non ti aiuterò a conquistarlo facendogli credere che mi hai convito a posare l'ascia di guerra»
«Io non gli lecco il culo!»

«Dio, sta zitto, mi stai rovinando la cena-» Jungkook roteò gli occhi, girandosi verso Taehyung.
«Allora, piccolo, mangi o no?»

Taehyung, che sentiva gli occhi di Yoongi e Hoseok su di sé, prese a balbettare. Come diavolo mi ha chiamato?!

«Jungkook, dovresti davvero parlare con nostro padre» Jimin rincarò la dose, asciugandosi il labbro sporco con il tovagliolo. «È cambiato, sente davvero la tua mancanza, da morire-»

«Aish, non ti sopporto-» Jungkook posò rumorosamente le posate nel piatto, prendendo le mani e portandole alle orecchie.

Sotto gli sguardi basiti di tutti, il corvino si tolse gli apparecchi dalle orecchie e li gettò nella brocca piena d'acqua.

«Ops, non posso sentirti, fratellino»

Jungkook ricominciò a mangiare, in un silenzio tutto suo, visto che Jimin gli stava urlando che quello era il quarto paio di apparecchi che distruggeva in quella maniera.

Il corvino, incurante, riprese a mangiare con una sola mano, visto che la sinistra tremava e la teneva sotto il tavolo.

Taehyung, che notò quel gesto, l'afferrò d'istinto, stringendola lievemente.

Jungkook si girò lentamente verso di lui, chiedendosi cosa diavolo volesse dire quel gesto.
Era da tanto che qualcuno non gli toccava le mani, le sue mani piene di cicatrici.

Taehyung, che non aveva toccato nemmeno un briciolo di cibo, mise a tacere i suoi incessanti pensieri sulle calorie che poteva contenere quel dannato pollo nel suo piatto, concentrandosi sul viso di Jungkook.

Taehyung, convinto che il corvino avrebbe letto il labiale, gli mormorò qualcosa mentre questo lo guardava.

«È stata la cosa più figa che abbia mai visto»

ECLIPSE OF THE HEART | TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora