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La cena era terminata nel silenzio più assoluto

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La cena era terminata nel silenzio più assoluto.
Jimin, dopo aver inveito inutilmente contro il fratello, aveva deciso di farla finita con la sua patetica pagliacciata e di chiudere la bocca.

Jimin era così arrabbiato, così furioso, e tutto ciò per via dell'unico fratello maggiore con cui non era mai riuscito ad andare d'accordo.

Taehyung, invece, aveva tenuto stretta la mano tremante di Jungkook tutto il tempo, giocando con il cibo nel piatto con l'altra mano, spostandolo in modo che sembrasse di meno di quello che era all'inizio. Magari sarebbe riuscito ad imbrogliare i suoi hyung.

Jungkook, una volta finita la propria porzione, buttò uno sguardo alla tavola ed a suo fratello, studiando la situazione.

Una strana idea gli balenò in testa, lampeggiante come un fulmino.
D'altronde, non era una novità.
Il cervello di Jungkook viaggiava al doppio della velocità dei pensieri altrui.

Il suo cervello, a volte, o forse spesso, diventava un luogo poco sicuro in cui restare da soli.

«Porto Taehyung in camera, voglio mostrargli una cosa! Addio!»

Jungkook, non potendo udire le eventuali risposte alla sua affermazione, si alzò di scattò, tirando con sé Taehyung.

«Taehyung, non devi assecondarlo per forza. Se non vuoi essergli amico ed hai cambiato idea basta dirlo, tanto non ci sente-» Jimin storse le labbra, rifiutandosi categoricamente di guardare il proprio fratello.

Taehyung, orripilato dalla reazione del suo migliore amico, lo fissò trapassandolo da parte a parte.
Jimin, è questo che si nasconde dietro al sorriso che usi per incantare tutti?

Il moro scosse la testa, guardando Jungkook che, ovviamente, non aveva sentito una sola parola.

«Voglio seguirlo, mi sta simpatico»

Jimin schiuse le labbra, sentendosi tradito dal suo migliore amico, chiedendosi come quest'ultimo avesse potuto preferire suo fratello a lui. Diavolo, siamo amici da una vita!

Jungkook, ignaro di tutto e che aveva evitato gli sguardi stupefatti di Hoseok e Yoongi, tirò per il braccio Taehyung, attirando la sua attenzione.

«Vieni?»

Il moro si aprì timidamente in un sorriso, annuendo.
Jungkook, con il cuore che scalpitava, non se lo fece ripetere due volte.
E così, senza salutare nessuno, trascinò con sé il moro, quasi correndo, per le scale.

«Vai piano!» urlò Taehyung, mentre arrancava dietro i passi frettolosi del corvino, dimenticandosi della sordità dell'altro.

Jungkook lo portò dentro ad una stanza, probabilmente la sua, pensò il moro.

Taehyung poté notare che effettivamente fosse così solo nel momento in cui si rese conto che la stanza in questione era tappezzata completamente da poster di band famose. Quel particolare urlava chiaramente "Jungkook, Jungkook, Jungkook" .

ECLIPSE OF THE HEART | TAEKOOKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora