Tu, che mi hai dato un senso

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Martino

Apro piano la porta della camera. La stanza è scura, si intravedono dai piccoli fori della tapparella abbassata solo le luci dei lampioni che illuminano la città.
Nico è sotto le coperte, girato verso la finestra. Riesco a vedere solo i suoi capelli arruffati sul mio cuscino.
Mi avvicino cautamente ed entro anche io nel letto.
Subito dopo i suoi piedi si intrecciano con i miei, questo vuol dire che è ancora sveglio.
Faccio un sussulto sentendo i suoi piedi congelati.
<<Ehi, sono Osvaldo, ti va di parlare con me?>> dico con voce sottile e avvicinando il pupazzo al suo viso.
<<Mi dispiace Osvaldo, ma ho tanto sonno, parla con Martino che ha tante cose da dirti>>. Ok, è ancora incazzato.
<<Martino è cattivo, io voglio parlare con te>>
<<E perché è cattivo? Cos'ha fatto?>>
<<Perché si è comportato da coglione. Non doveva lasciarti solo per una stupidaggine. E ora è profondamente pentito. Vuole sistemare tutto e farebbe qualsiasi cosa per farsi perdonare>> la mia voce è tornata normale. Lui non risponde.
<<Mi dispiace tanto. Ti amo>> gli sussurro e a quel punto si gira verso di me e mi guarda con un'espressione affranta.
<<Sembri davvero un coglione quando fai quella vocina>> scoppiamo a ridere entrambi. Gli accarezzo una guancia e al mio tocco chiude gli occhi.

<<Scusa...>> il suo sorriso scompare all'improvviso ritornando ad essere triste, forse più di prima.
<<Perché ti scusi?>>
<<Lo sai. Sono io il problema, non tu. In fondo volevi solo aiutare un tuo amico. Non puoi starmi sempre appiccicato. Non voglio essere una palla al piede...>>
<<Ehi, smettila, tu non sei affatto una palla al piede. Sono io che ho sbagliato, dovevo renderti partecipe e non abbandonarti così.
Tu sei tutto per me, senza di te nulla ha più senso, perché tu me l'hai dato da quando sei comparso nella mia vita.
Preferisco 1000 volte sopportare le tue altalenanze che non averti qui al mio fianco.
Nico, io mi sono innamorato di te e di quello che sei, non ti cambierei mai per nessun'altro.>>
Una lacrima gli riga il viso, e con il pollice della mano la asciugo accarezzandolo.
<<Non lasciarmi mai, hai capito?>> dice con voce tremante.
<<Mai! Per nessuna ragione al mondo. Tu sei mio>> gli lascio un bacio proprio dov'era scesa la lacrima.
<<E questo sarebbe un bacio?>>
<<Dimmi tu dove lo vorresti?>>
<<Sulla fronte>> mi avvicino di più e appoggio le mie calde labbra sulla sua fronte fredda.
<<Così va meglio?>>
<<No, ora sul naso>> sorrido e glielo do pure lì.
<<E ora sulle labbra>>
<<Lo vuoi a stampo o posso intrufolare anche la lingua?>>
<<Oh quante storie, dammi sto bacio e finiamola qui!>> si mette sopra di me e le nostre labbra si uniscono creando una danza piena di passione e amore.
<<Sei sicuro di volerla finire qui?>>.

Fine

L'antidoto per la vita    || Martino&Niccolò ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora