Nuovo professore.

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Sono riuscita a dormire tutta la notte, oggi sarà dura. Mi alzo e vado giù, dovrei mangiare, dovrei per mia zia.. Apro il frigo, qualcuno ha fatto la spesa per me, sicuramente zia. Mangio un tramezzino e vado a vestirmi, non ho fatto i compiti, capiranno. Tra l'altro é questa la cosa che mi innervosisce più di tutte, che qualunque cosa io faccia oggi o i giorni a seguire non mi diranno niente, mi tratteranno diversamente dagli altri facendomi ricordare il tutto, si comporteranno così gentilmente come non hanno mai fatto facendomi sentire diversa da quello che ero prima. Effettivamente é così. Sono diversa, ma non voglio me lo facciano pesare. Nemmeno mi trucco prima di andare a scuola, non mi importa quello che pensano di me, non più. Prendo la metro e arrivo fino davanti la scuola, fino a qualche settimana fa questo posto mi dava gli incubi, ora non fa così paura, ora ho provato di peggio che qualche insufficienza, nota o rimprovero. Appena arrivo sull'atrio una mia compagna di classe mi vede e si avvicina, no ti prego! "Ciao.. Sofia.." "Ciao" rispondo, mi rivolge un sorriso enorme "ho saputo.. Mi dispiace" "già.. Anche a me." e me ne vado. Forse sono stata maleducata, non importa, sono già stanca di questo luogo. Cammino dritta nel corridoio evitando le occhiate della gente "Sofia!" Sento chiamare, continuo a camminare senza nemmeno voltarmi, forse se fingo di non aver sentito mi lascia in pace.. Chiunque sia.. "Sofia aspetta!" Ma che vuole questo dalla mia vita? Mi giro di scatto "Che c'è?" Chiedo seccata, é David.. Il mio ex ragazzo, non mi parla da quando abbiamo litigato.. "Ehm.. Ascolta, so che abbiamo litigato molto tempo fa, ma non voglio che tu pensi che a me non importi di quello che é accaduto." Ora mi sta veramente facendo innervosire. "Senti, va bene okay? Sto bene. Lasciami stare." Rispondo nervosa, voglio tornare a casa ora. Corro in classe. Appena entro le attenzioni della classe si poggiano tutte su di me. Sguardi meravigliati, altri pieni di compassione, altri.. Indescrivibili tutti puntati su di me. "Che c'è?" Chiedo seccata dal loro comportamento e tutti tornano a fare le proprie cose. Mi siedo in prima fila perché gli altri posti sono occupati e inizio a fissare la cattedra in attesa che le prof entrino, facciano le loro noiose lezioni e suoni la campanella dell'uscita. Le prime 2 ore passano come secoli, nella terza entra un nuovo prof. Giovane avrà 20 anni, "Comodi ragazzi" ci dice appena ci alziamo per salutare, chi é? Fino a due settimane fa non c'era! "Ehi! Sei nuova?" Mi chiede "No." Rispondo "Oh.. Non ti ho m.." Gli altri compagni gli devono aver fatto capire che non é il caso di continuare con le domande perché immediatamente sposta lo sguardo sul registro senza finire la frase. "Buongiorno prof!" Tutta la classe si gira e Gale sventola all'aria il libretto "ho il permesso!" Il professore si limita ad annuire e a firmare. "Ciao Sofia" dice appena mi nota, visto che il resto dei posti sono occupati si siede accanto a me "Ciao Gale." Gale mi é sempre stato simpatico, si fa gli affari suoi e non fa domande. Il perfetto compagno che mi ci vuole ora. "Allora..che ne pensi del nuovo professore di matematica?" Mi chiede facendomi l'occhiolino "Bah.." "Sai.. Da quando é arrivato tutte le ragazze in questa classe sono diventate amanti della matematica." Mi dice tirandomi una gomitata "Smettila.. Mi é indifferente" rispondo stanca "Sono contento che a te non fa lo stesso effetto! Sei sempre stata diversa, sei mancata in questi giorni." "La professoressa Sturter? Che fine ha fatto?" Chiedo, in realtà non mi importa molto, però odio la matematica e passare un'altra ora a fissare il vuoto non mi aiuterà a guarire dalla mio niente, devo socializzare come ha detto zia Letizia "Oh, é incinta" "Checcosa?" Chi ha avuto il coraggio di mettersi con quella vecchia lavastoviglie brontolona? Gale fa una risatina alla mia reazione e inizia a scarabocchiare il suo quaderno degli appunti. A questo punto non c'è niente da dire così inizio a seguire la lezione, a fine lezione c'è la pausa ma io decido di restare in classe "Sofia Unger vero?" Chiede il professore di matematica all'improvviso "Si perché?" "Mi sono presentato agli altri compagni, ma a te no. Io sono il nuovo professore di matematica Alessandro Neri" "Piacere" dico meravigliata. Quale prof farebbe caso a una come me? Quale prof si preoccuperebbe di presentarsi a tutti? Lui. Alessandro Neri. "Sarà il nostro prof per tutto l'anno?" Mi scappa "Si, per vostra sfortuna" mi risponde ridendo, "fortuna.." Bisbiglio "Cosa?" Chiede lui "Ehmmm no, niente.." "Puoi dirlo, mica mi offendo!" Per la prima volta mi sento a mio agio, chi sei? Un angelo? "No prof, ho detto per nostra fortuna.. Cioè perché l'altra professoressa non era esattamente simpatica.." Mi sorride e la campanella suona, "Okay, allora ciao Sofia" "Ciao" e mi ricordo dove sono. Il resto delle lezioni passano in fretta stranamente e mi ritrovo a casa. Immersa nel vuoto più totale di nuovo. Non é cambiato niente. Anche se penso di tornare a scuola domani, solo per non essere bocciata e poi perché spero ansiosamente di ritrovare i pezzi del mio puzzle in qualcuno.

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