Senza di lui.

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Appena arrivo in classe c'é Gale ad aspettarmi, "Ciao rompiscatole!" dice scherzando, adoro Gale, può conoscere tutto di te ma il suo comportamento nei tuoi confronti non cambierà mai. "Gale!" lo saluto con la mano "Che é successo ancora?" alzo gli occhi al cielo "Oddio quanto sei Sherlock Holmes! Che ti importa?" mette le mani incrociate sul petto e si finge arrabbiato "Signorina Unger vorrei ricordarle che siamo amici e che quindi mi importa di te." lo dice con una voce talmente buffa che scoppiamo a ridere entrambi "Okay, okay, hai vinto! Beh a causa della mia media del quattro verrò bocciata..." "Che razza di notizia é?!" "Fammi finire!! Dicevo... Ma Alessandro é preoccupato e quindi vado a fare ripetizioni a casa sua." concludo orgogliosa, Gale rimane in silenzio per un po', quanto basta per farmi innervosire "Allora? niente 'sono felice per te' bla bla bla.." Gale continua a non rispondere  "Gale rispondimi! Di qualcosa.." finalmente si decide a parlare "Ne abbiamo già parlato no?" chiede con le braccia ancora conserte, rimango meravigliata dal suo comportamento "Cosa stai dicendo Gale?" chiedo ancora piú nervosa "Dico solo che é troppo grande, pensavo lo avessi capito!" risponde sulla difensiva, "Dio quanto mi fai innervosire! vado solo a prendere qualche ripetizione! Solo per non perdere l'anno!" "Strano! non ti ho mai visto cosí felice di studiare!" risponde acidamente. Per fortuna entra la prof e ci fa mettere seduti, altrimenti Gale sarebbe finito con una penna nell'occhio, comunque non mi siedo accanto a lui,  ma al primo banco da sola. Appena inizia la lezione faccio finta di essere interessata, partecipo, faccio domande... solo per dimostrare a Gale di saper stare benissimo anche senza di lui e che il fatto che avessimo litigato non mi pesasse nemmeno un po'.

Durante la terza ora la bidella bussa alla porta "Avanti" dice la professoressa scocciata "Professoressa, devo lasciare qui tre ragazzi, entrate." la prof si irrità ancora di piú e lo si capisce dalla sua espressione. Ricorda: Mai, e dico mai! interrompere la lezione alla professoressa di Italiano! Lei può fare irruzione nella tua classe quando vuole, senza motivo! Ma anche se stessi morendo non devi disturbarla. 

"Quí c'é una sedia libera" dice una mia compagna indicando il posto accanto al mio, odio profondo. "Okay mi ci metto io!" esclama un ragazzo.. Andrew! "Ehi! ma guarda chi c'é! La mia amica!" amica? ma si ci siamo parlati mezza volta! bah, comunque sia é una carta a mio favore, vedendolo Gale avrebbe capito che non é l'unico amico che ho. "Ciao Andrew." rispondo sorridendo e lui ricambia "Allora, come stai?" "Benissimo!" esclamo con un tono abbastanza alto da farmi sentire da Gale "Perché urli?" chiede Andrew sospettoso del mio comportamento "Perché vuole che io la senta." risponde Gale da dietro, mi innervosisco ancora di piú "Non ascoltarlo Andrew, crede che il mondo giri attorno a lui é un ragazzino!" Andrew sorride e scarabocchia qualcosa sul mio quaderno.. Il suo numero! "Cosí ogni tanto usciamo! Mi sei simpatica!" esclama, non ho capito cosa ho detto di cosí simpatico ma annuisco comunque, poi mi accorgo che la prof ci sta fissando in attesa che siamo in silenzio e divento rossa dalla vergogna, mentre Andrew fa una risatina che la irrita ulteriormente. L'ora seguente avrei avuto Alessandro e il tempo sembrava non passare mai. 

Appena suona la campanella Andrew si alza per tornare alla sua classe "Allora a presto!" Mi fa l'occhiolino ma non ci faccio molto caso. Il mio prof di matematica sarebbe entrato da un momento all'altro in tutto il suo splendore! Mi alzo dal posto e vado alla porta a vedere quando arriva e lo vedo nel corridoio con duemila foglio dirigersi verso la mia classe mi vado subito sedere. ma senza farci caso mi siedo accanto a Gale, maledetta forza dell'abitudine! "Che vuoi ora?" mi chiede scocciato "Scusa, ho sbagliato posto." e me ne ritorno al mio banco. "Buongiorno ragazzi!" ci saluta Alessandro "Oh prof.. lascia che la aiuti.." una voce femminile che proviene dal'ultimo banco, Vanessa. Vanessa é.. come dire in parole educate.. un gran troia. Si é fatta mezza scuola solo in secondo e ogni settima si porta a casa un ragazzo diverso. Si fa strada tra i banchi spostando gli zaini con i piedi, poi mi rendo conto di come é vestita... Minigonna di pelle portata abbastanza calata da far capire che indossa un perizoma, una maglietta scollata sia davanti che dietro che mette in bella mostra il seno rifatto e tacchi vertiginosi. Non é bella in viso ma la da in cambio di qualche complimento quindi ha molti ragazzi appresso. Qualcuno fischia in senso di approvazione quando passa ma lei si limita a fissare provocatamente il fisico del prof. "Ehm.. non serve" dice lui educatamente "Ma no prof.. Lei fa sempre tante cose per noi, mi permetta di ricambiare." gli si avvicina e gli prende i fogli e li fa "accidentalmente" cadere "Oh! che sbadata! scusi! li raccolgo subito!" si abbassa con la grazia di un ippopotamo facendo alzare di piú la mini gonna e mettendo in bella vista metà sedere. Okay, io la ammazzo! Mi alzo di scatto dal nervoso "Ci penso io tu copriti!" "Ma che vuoi tu?" chiede lei innervosita "Senti, ti si vede il culo o ti metti qualcosa di decente o la smetti di fare la troia in giro! Perché a me umilmente fa schifo vedere il tuo culo ogni volta che ti muovi." Le parole mi sono uscite senza che me ne accorgessi e la tensione é cosí densa che si puó tagliare con un coltello, Vanessa per la prima volta non controbatte semplicemente se ne va al posto e sta zitta. Raccolgo in fretta i fogli e li poso sulla cattedra del professore "Grazie" mi dice ma io sono talmente imbarazzata da non rispondere.. torno al mio posto desiderando che quella cosa non sia mai accaduta, e come al solito non seguendo la lezione. 

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