Sei tu.

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Appena finiscono le lezioni aspetto Alessandro fuori scuola. Vorrei scappare ma qualcosa mi tiene lí. "Ohi eccoti!" Mi guardava e sorrideva, non sapeva che intanto mi tremavano le mani. "Ehi! Andiamo?" Annuisce e saliamo sulla metro, non parliamo tutto il tempo semplicemente guardiamo fuori dal finestrino. Appena arriviamo a casa sua mi sorride "Siamo arrivati!" ha una piccolissima casa, appena entri si avverte un profumo di timo. Da piccola, quando non riuscivo a dormire, mia mamma mi faceva sempre dei massaggi con una crema al timo. A quel ricordo scuoto la testa, come a mandarlo via. "Mhhh.. sei silenziosa.." Alessandro mi guarda perplesso "Ho solo sonno" sorrido cercando di sembrare convincente "Okay, allora vediamo..." tira fuori un foglio da un libro "Cos'é?" chiedo "Oh ehm... i tuoi voti." "I miei voti? Dove li hai presi?" "Ehm.. a una riunione con gli altri professori." risponde lui vago "Non perdiamo tempo! Da cosa vuoi iniziare?" mi porge il foglio con le medie dei miei voti, faccio finta di leggere. "Direi di iniziare da italiano visto che é una delle materie più importanti." "Perfetto!" Mi sorride e penso a quanto mi piacerebbe baciare quelle labbra ma prima che possa fare stupidaggini torno in me. Le ore passano veloci e prima che me ne accorga é sera. "Penso che possiamo fermarci qui, per oggi abbiamo fatto molto!" Annuisco e osservo Alessandro che mette apposto gli appunti il mio sguardo cade ancora sulle sue labbra, poi lui fa una cosa strana alza la testa e mi sorride ma non é uno dei suoi soliti sorrisi é un sorriso carico di desiderio, prima che me ne renda conto le sue labbra sono sulle mie. All'inizio rimango rigida davanti a quel gesto fuori programma ma non dopo molto ricambio al bacio. Le sue labbra sono incredibilmente morbide e calde mentre le mie sono screpolate e fredde, questo fatto mi fa ricordare chi siamo, le mille differenze che abbiamo ma sopratutto mi ricorda che tutto questo non può andarci avanti. Cosa succederà dopo quel bacio? Io sono una ragazzina di sedici anni e lui ne ha ventitré, lui é il mio professore e io la sua alunna, entrambi abbiamo una storia infinita sulle spalle e nessuno conosce quella dell'altro e Gale.. Cosa dirà ora? Mille domande invadono la mia mente, un'enorme senso di sconfitta mi assale e il viso mi si riga di lacrime. Alessandro si stacca dalle mie labbra velocemente "Scusa io.. Non so cosa mi sia preso.. Scusami.. Ti riporto a casa.." "Tranquillo.. Non mi é.. Cioè mi é piaciuto." Sorride "Davvero?" "Davvero." Rispondo io. "Allora perché piangi?" Dice asciugandomi il viso con la manica della sua maglietta "Perché so che non può andare avanti.." "Perché no? Io non ti piaccio..?" "Cosa? No! Non é che non mi piaci é che insomma.. Siamo troppo diversi, in tutto." "Ti importa di quello che può pensare la gente?" Chiede insistendo, mi meraviglio del fatto che la nostra differenza di età non lo tocchi minimamente anche se vorrei baciarlo ancora. "No." "Allora qual'é il problema?" "La nostra differenza di età." "Ti importa davvero?" Ci penso.. Realmente non mi importa, io voglio stare con lui.. O forse no? Non posso avere una relazione, nel caso finisse il mio cuore non la sopporterebbe, ma nel caso funzioni forse potrei fuggire da tutto questo. "Sofia... Ti prego. Nell'istante stesso in cui ti ho conosciuta, ho capito che in te c'era qualcosa di cui avevo bisogno. Ma non era qualcosa. Eri tu." A quelle parole non riesco più a resistere a quelle labbra così lo bacio di nuovo. Forse avrei dovuto smetterla prima che mi innamorassi profondamente. Ma ormai ci sono dentro. "Mi ami?" Chiede lui distaccando le labbra dalle mie "Si." "Allora dimmelo." "Ti amo." Sorride e io continuo a baciargli le labbra ripetutamente. Poggio la mano sulla sua guancia tracciando piccoli segni attorno alle fossette che gli si formano quando sorride. Dopo un po' ci stacchiamo "Forse é meglio che ti accompagnai casa ora." Sembra triste come non volesse lasciarmi "Si, forse é meglio, hai la macchina?" Chiedo poi pensando al fatto che prende la metro con me la mattina "Certo! Prendevo la metro per te.. Per stare con te. Volevo capire cosa avessi di speciale." "Ora hai capito che non ho nulla di diverso?" "Affatto! Sei tu. Tu sei speciale." Mi prende per mano e afferra le chiavi "Andiamo!" Durante tutto il viaggio mi tiene la mano. Desidero le sue labbra ancora è pensare che tra poco tornerò a casa mi rattrista fortemente, domani mattina avrò un motivo per alzarmi e andare a scuola é una cosa fantastica. Arriviamo davanti casa mia e Alessandro parcheggia. "Allora io vado." Appena poggio la mano sullo sportello lui mi afferra l'altra e mi tira verso di lui mi bacia ancora. I suoi baci sono la droga più potente, e io posso confermarlo. "Allora buonanotte!" "Buonanotte!" Dico uscendo appena arrivo davanti al portone sento la sua auto allontanarsi. Apro la porta in fretta e corro in camera. Niente alcool stasera.  

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