Mi sentii il sangue ribollire dall'estrema rabbia, era come se fossi una bomba ad orologeria in procinto di esplodere. Salii le scale dell'edificio in fretta e arrivata all'appartamente sbattei con forza la porta alle mie spalle. Presi una sigaretta dalla borsa ed uscii alla svelta in balcone. Mi sentivo eccessivamente nervosa ed avevo bisogno di qualcosa che mi rilassasse o che almeno ci provasse.
Il calore emanato dalla fiamma dell'accendino si propagò sul mio viso e quasi non mi scottai il dito. "Accidenti!" Dissi ad alta voce dolorante tenendo premuto sul pollice. "Sei sempre la solita." Continuai a colpevolizzarmi.
Dopo qualche minuto trascorso all'esterno la mia pelle cominciò a rabbrividirsi. L'inverno era ormai alle porte, le temperature stavano calando e adesso la sera a New Orleans era caratterizzata da vento gelido e nebbia fitta, con accentuate probabilità di temporali.
Non riuscivo a smettere di pensare a quanto accaduto all'esterno del Caffè Chèrie, all'arroganza nelle parole di Stella che però si erano rivelate veritiere. Stella aveva sempre avuto la capacità di farmi sentire un gradino più basso rispetto a lei ed oggi ne avevo avuto l'ennesima dimostrazione. Era stata lei quella che stamattina mi aveva sputato in faccia i miei sentimenti per Austin e come risposta ero scoppiata a ridere per evitare l'argomento. Sapevo bene che Austin ed io eravamo soltanto amici, ma forse non avevo mai voluto accettare i miei veri sentimenti nei suoi confronti. Dopo aver scoperto che usciva insieme a lei qualcosa dentro di me si era rotto, forse la speranza. Non tenevo rancore per nessuno dei due, forse il mio unico problema era solamente l'invidia. Invidia per qualcosa che non potevo mai più avere, perché finora ero stata troppo codarda per andare a prendermelo.
La suoneria del cellulare mi distolse dai miei pensieri e prendendolo vidi un messaggio da parte di Lily. Mi ero completamente dimenticata di lei ed ero andata via senza nemmeno salutarla.
"Davvero un'ottima amica." Mi colpevolizzai nella mia mente.
"Tutto bene?"
Scrisse e capii subito che facesse riferimento a Austin perché tutti, compresi alcuni clienti che stavano lasciando il locale, avevano assistito a quella scena nel parcheggio. Tutti presenti eccetto uno, ora che ci pensavo bene. "Michael." Bisbigliai ad alta voce.
Ad udire quel nome mi sentii scaldate il cuore, come se tutta la rabbia ed il rimorso di qualche minuto prima fossero svaniti. Mi ero completamente dimenticata della nostra uscita di stasera ed avevo tanto bisogno di svagarmi i pensieri.
"Si, stasera serata importante."
Scrissi a Lily con un sorriso in viso. Il solo pensiero di lui mi fece tornare la gioia di vivere ed una sensazione di calore e conforto mi abbracciò come se in quel momento si trovasse ad un passo da me. Riuscivo perfino a percepire il suo solito buon profumo e sentendolo chiusi istintivamente gli occhi per godermi il momento. Una brezza di aria fresca mi assalii nuovamente, ma stavolta parve più piacevole, come se avesse portato via con se la mia malinconia e l'avesse sostituita con questa gioia inaspettata, accompagnata dalla voglia matta di rivedere Michael.
"Cosa c'è stasera?"
Il messaggio di Lily mi riportò alla realtà ma il viso di Michael era ancora impresso nella mia mente. I suoi bellissimi occhi castani, nei quali mi ci perdevo tutte le volte e il suono della sua risata era una dolce melodia per le mie orecchie, che adoravano ascoltarla.
"Michael. Ti racconterò domani."
Scrissi velocemente dirigendomi verso l'armadio, in cui cercare qualcosa di carino da indossare. Tutto ciò che vidi furono jeans e magliette, fatta eccezione per qualche rara gonna o vestito. Adocchiai un abito rosso dalla bratelle sottili e decisi di indossarlo. Mi diedi un'occhiata attenta allo specchio, l'abito era molto aderente e mi arrivava sopra le ginocchia. A prima occhiata mi parve troppo eccessivo, non ero mai stata il tipo di ragazza che indossava abiti del genere ma stasera desideravo con tutta me stessa fare colpo su Michael e dopotutto faceva bene osare ogni tanto.
Decisi di indossare quel vestito e mi sistemai con del leggero trucco sul viso e un rossetto opaco rosso, il tutto accompagnato da un paio di stivaletti neri col tacco. Diedi un'altra occhiata allo specchio e mi piaceva ciò che vedevo, mai mi ero sentita tanto felice.
Tornai in soggiorno e presi il cellulare, non sapendo bene come contattare Michael. Non avevo il suo numero, ci eravamo dati appuntamento senza però scambiarci i numeri. Accendendo lo schermo del cellulare però, ciò che vidi mi stupii.
"Passo a prenderti alle otto?"
Un messaggio da un numero sconosciuto, pensai subito che si potesse trattare di Michael e lo sperai con tutte me stessa, anche se la cosa mi mise paura. Come faceva ad avere il mio numero? Che lo avesse chiesto a Lily o Austin? Me lo avrebbero sicuramente detto.
"Chi sei?"
Scrissi incuriosita ed impaurita allo stesso tempo dalla risposta. Presi la borsa che avevo lasciato all'ingresso e pochi secondo dopo udii nuovamente la suoneria del cellulare.
"Secondo te?"
Rispose con estrema velocità. Tenni gli occhi fissi sul cellulare per qualche istante, non sapendo bene cosa rispondere e a un tratto ne arrivò un altro.
"Scendi, sono sotto."
A quelle parole rabbrividii, cominciando ad agitarmi. Come faceva a sapere dove abitavo? La cosa diventava ogni secondo sempre più inquietante.
Il campanello suonò distogliendomi dai miei pensieri, mi voltai verso la porta e iniziai a fissarla. I miei muscoli si irrigidirono e non riuscivo a compiere un passo.
Ripensai alla notte che mi ero sentita osservata all'esterno del palazzo, a quella figura misteriosa nel vicolo e alla paura che mi avesse provocato. E se si trattava di lui?
Il campanello suonò per la seconda volta. Feci un profondo respiro, mi presi di coraggio ed andai ad aprire.
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Provaci ancora
Mystery / ThrillerUna ragazza, afflitta dalla sofferenza, si chiude in se stessa. Dopo essere stata ferita e delusa dalla persona a lei più vicina, la madre, smette di provare qualsiasi sentimento altrui, chiudendosi nel suo piccolo mondo. Riuscirà ad aprirsi? Qualc...