Finale

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Harry sbatté le palpebre, come se credesse di sognare. "Lou?", chiamò piano.

L'omega si riprese un po'. Era stato un colpo vederlo nudo: era perfetto. Riuscì a stento a distogliere gli occhi e a fissarli su quel volto stupito.

"Posso entrare?"

L'alfa si fece da parte, passandosi una mano tra i capelli spettinati. Il cuore gli batteva all'impazzata quando entrò nel salotto. Era tutto diverso.

L'arredamento era stato completamente rinnovato; c'erano dei mobili in legno di quercia, divani con rivestimento di broccato color crema e cioccolato. Il tappeto marrone era folto, le tendine dello stesso colore dell'imbottitura del divano. Anche il caminetto era nuovo, un vero pezzo da esposizione, proprio quello che lui avrebbe scelto.

"È carino qui", commentò trattenendo il fiato e costringendosi a guardarlo in volto.

"Cosa ci fai qui a quest'ora di notte?"

Louis abbassò gli occhi e arrossì. "Prendo lezioni di anatomia." Anche Harry abbassò gli occhi e sorrise. "Beh, avresti dovuto telefonare prima."

"Penso di sì."

"Vuoi che mi metta i boxer o hai superato lo shock?"

L'omega cercò esitante quegli occhi verdi. Gli era sembrato così facile quando ci aveva pensato! E ora diventava sempre più difficile. Più aspettava e più diventava debole. L'alfa aveva un'ombra di barba, ma era fortemente virile, e aveva voglia di toccare quella pelle perfetta.

Si avvicinò osservandolo.

"Io... ti voglio", balbettò.

"Ti ho già detto oggi pomeriggio cosa ne penso."

"Sì, lo so." Allungò la mano per toccarlo e lo vide irrigidirsi; cercò di afferrargli la mano, ma fece scendere lentamente le dita lungo il suo corpo e sentì la stretta dell'alfa allentarsi. Sussultò e rabbrividì.

"No", disse l'alfa con voce roca. Il suo odore alfa che riempiva la stanza era semplicemente delizioso.

Inebriato si strinse a lui e allungò una mano verso il suo viso.

"Baciami", sussurrò. Avvicinò la bocca a quella di lui e lo baciò teneramente. Amò l'immediata risposta dell'alfa, sapeva di whisky. Quel sapore così amaro lo disturbò un po' all'inizio, ma poi gli piacque.

"Lou, non possiamo..." Harry respirava a fatica. "Sei vergine, posso farti male"

"Sì, e tu sarai il mio primo alfa", sussurrò. "Il primo in assoluto" Gli tremavano le mani e si alzò in punta di piedi, stringendosi a lui.

L'alfa sospirò e gemette.

"Sarà così bello...", disse. "La notte più bella..." Si allontanò dal riccio il tempo necessario per chiudere la porta. Poi tornò ed era ancora lì ad aspettarlo.

"Vuoi prendermi in braccio?", gli sussurrò.

Harry si chinò come in trance e lo sollevò dolcemente. Louis si accoccolò contro di lui, sentendo il forte battito del suo cuore; lo portò nella camera da letto buia e lo distese sul letto disfatto.

"Omega...", cominciò con voce soffocata.

"Qui", disse lui mettendogli le mani sui bottoni della camicia.

L'alfa mormorò qualcosa, le dita gli tremavano mentre cercava goffamente di slacciare i bottoni. Louis si mise a sedere, facendo scivolare la camicia e i pantaloni per terra. Si distese di nuovo, il corpo pallido illuminato dalla luce della luna che filtrava dalla finestra. Gli tese le braccia.

Così Come Sei | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora