Erano passate poche settimane dall'inizio della scuola e le giornate si assomigliavano tutte man mano che andavano avanti.
Tutto in realtà andava anche fin troppo bene, compreso il mio rendimento. Non ero una cima certo ma non ero nemmeno tra i peggiori della classe. Peter continuava a pregarmi di entrare nella squadra di baseball nonostante mostrai più volte il mio interessamento per il football. In realtà non volevo che si offendesse e farmi da subito un primo nemico, quindi rimandavo sempre ogni discorso sulle squadre. Non sono un codardo solo che in un certo senso mi faceva un po' pena ma sapevo che prima o poi avrei dovuto dirglielo senza troppi giri, mancava sempre meno alle prime selezioni e dovevo presentarmi senza nascondermi.La giornata era iniziata per il meglio e la speranza che continuasse era molta. Alla prima ora c'era la noiosa lezione di matematica alla quale non presta minimamente attenzione. Mi limitai a scarabocchiare qualcosa con la matita sul mio piccolo banco di legno passando i 45 minuti a fissare l'orologio sopra la lavagna.
-"Amico, fissandolo non lo farà andare più veloce"- bisbigliò Peter ridendo
-"Lo so ma sembra non finire più quando si parla di matematica"- mi lasciai cadere sullo schienale della sedia appoggiando le mani dietro la testa inclinandola leggermente all'indietro. Per qualche minuto rimasi fermo in quella posizione fissando il soffitto. Non mi ero mai reso conto del colore orrendo che avevano scelto per dipingere, credo fosse un bianco panna -forse di una panna lasciata a marcire nel frigo. In sottofondo la voce della professoressa mi impediva quasi la concentrazione che stavo utilizzando per capire se il puntino nero che stavo fissando era un ragno oppure una semplice macchiolina.
-"Andrew, ci sei ancora?"- bisbigliò nuovamente Peter facendomi distogliere lo sguardo dalla macchia-ragno con un colpo della sua mano.
-"Si, ho solo trovato qualcosa di più interessante della matematica"- risposi indicando il punto dove che stavo fissando -"Secondo te è una macchia o un ragno?"- chiesi a Peter mentre era concentrato nel trovare il punto esatto dove guardare
-"Chambers e Cooper. Vedo che qualcosa ha attirato tutta la vostra concentrazione. Volete illuminare anche il resto della classe?"- esclamò la professoressa spaventandoci leggermente. Ero così distratto a fare altro che mi ero dimenticato della sua presenza. Guardai prima il mio compagno e poi la donna in piedi accanto alla cattedra. Il resto degli alunni si era girato nella nostra direzione, come se stessero aspettando anche loro di conoscere il motivo.
-"Mi stavo solamente chiedendo se quel punto fosse una semplice macchia nera o un ragno"- risposi senza interrompere il contatto visivo con la professoressa e con dito puntai verso il soffitto. Alcuni alzarono il capo alla ricerca del misterioso puntino mentre altri risero pensando che la mia fosse una battuta. Tutti tranne la docente che era rimasta immobile nella stessa posizione di prima con le braccia conserte.
-"Riprendiamo la lezione ragazzi. E Andrew cerca di non farti trasportare troppo dalla meraviglia dei nostri soffitti"- il tono sarcastico della professoressa mi stupì, non credendo che una che insegni matematica possa essere simpatica o sarcastica.
Finita la lezione di matematica seguì quella di storia, altrettanto noiosa anche se non così tanto come la precedente, poi scienze e altre materie non troppo noiose.
Ad ogni cambio dell'ora e durante la ricreazione cercai Rachel nei corridoi. Nelle ultime settimane era diventata come una routine per vederla anche solo per pochi minuti. Come se incrociare il suo sguardo o anche solo scorgere la sua presenza mi facesse sentire bene.
Ma in quella giornata non si era ancora mostrata e la mia giornata da bella era diventata meno bella e sarebbe solo andata peggio. All'uscita della scuola mi diressi verso il cortile per fumare finalmente la mia sigaretta che mi stava chiamando da ore ma mi bloccai quando una figura dai capelli rossicci attirò la mia attenzione
-"Ma che cazzo.."- dissi sotto voce quando misi a fuoco la figura. Era Addison, la mia ragazza, in piedi davanti all'entrata del cortile che mi salutava con la mano. Nella mia testa frullavano un'infinità di domande sul perché fosse venuta fino alla mia scuola e per di più come sapeva a che ora finissero le lezioni. Non era per niente il tipo che si presenta sotto la scuola del suo ragazzo per fargli una sorpresa, lei odiava questo tipo di cos
-"Che ci fai qui?"- mi avvicinai a lei senza però cercare un qualsiasi tipo di contatto.
-"Ciao amore.."- mi abbracciò lasciandomi nuovamente di stucco. Non era un caso che si trovasse qui, aveva bisogno o di soldi o di sesso o qualsiasi tipo di favore come minimo.
-"Addison, che ci fai qui e perché mi abbracci? "- chiesi prendendole le braccia e distanziandola da me.
-"Come?..Sono la tua ragazza, non posso?"- il suo sguardo e il tono della voce con cui pronunciava le parole non mi convincevano.
-"Emm da quando sei un tipo così affettivo?"- la guardai negli occhi infilando la mano in tasca per prendere il pacchetto di sigarette ma mi bloccai non appena continuò a parlare
-"Mi fa male sapere che pensi questo di me caro. Comunque non devo chiederti nulla. Nulla di troppo.."- Non rimasi impressionato dalla sua richiesta e sbuffando le chiesi –"Che cosa vuoi Addison?"-

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Nowhere boy
RomanceOgni tempesta ha una sua fine e solo nel momento di quiete capiamo chi è stato abbastanza forte da sopravvivere.