Ottobre era ormai alle porte e con se portava l'autunno-la stagione che tutti amano. Le foglie da verdi diventavano gialle fino ad arrivare ad un arancione stupendo per poi cadere sull'asfalto insieme ai corpi inermi delle loro simili. Le giornate incominciavano ad accorciarsi e l'oscurità scendeva prima. Il vento incominciava ad essere più freddo e penetrava attraverso la finestra di camera mia e questo mi svegliò. Aprì gli occhi e notai che fuori era ancora buio. Controllai l'orario sul telefono: 5:05.
Mi alzai e uscì dalla mia camera in cerca di una coperta che poteva compensare lo stupido copriletto che avevo. La sala era immersa nel buoi, mi feci luce soltanto con il display del telefono che riusciva ad illuminare il mino indispensabile per non inciampare.
Stavo per afferrare la coperta posta sul dorso del divano quando sentì dei rumori provenienti dalla cucina. All'inizio pensai che fosse soltanto il vento ma i rumori si facevano sempre più forti e sembrava come se qualcuno stesse frugando da qualche parte.
Potrò sembrava grande e grosso ma in quel momento il cuore mi salì in gola. Pensai a mille opzioni diverse: un ladro non poteva essere, non avrebbe di certo cercato in cucina ma se anche fosse tutto sono a conoscenza che questi palazzi sono pieni di poracci; pensai ad un topo, opzione più che plausibile, visto la zona in qui stavo; forse mia madre? Ma avrebbe accesso la luce, che senso a frugare in cucina senza vederci un cazzo?
Così presi coraggio e mi avvicinai all'interruttore della luce. Feci un respiro profondo e poi lo schiacciai.-"Deanna..!"- esclamai non appena vidi mia madre nel mezzo della cucina. Da un lato ero sollevato dall'altro non troppo -"Che ci fai in piedi alle 5 del mattino, e con tutto buio?"-
-"Sono appena tornata e volevo bere un bicchiere ma non volevo accendere la luce, ho notato che avevi la porta di camera aperta"- rispose prendendo un bicchiere e riempendolo d'acqua presa dal rubinetto
-"Mi hai fatto prendere un infarto"- rimasi sullo stipite della porta guardandola. Stranamente sembrava sobria
-"Scusami. E tu come mai sveglio?"-
-"Avevo freddo e m sono alzato per prendere una coperta"-
-"Capisco. Beh io vado a dormire perché sono cotta. Buona notte"- bevve un sorso d'acqua e svuotò il bicchiere mezzo pieno nel lavandino per poi uscire dalla cucina e chiudersi in camera.
-"Notte.."- dissi io quando ormai era in camera sua.Qualcosa in quello che aveva detto non mi convinceva. Non si era mai disturbata a non fare casino per non svegliarmi. Se ne fregava.
-"No Andrew devi fregartene. Torna a dormire e bona"- mi dissi tra me e me. Non volevo addossarmi anche i suoi problemi.
Tornai in camera e mi rimisi nel letto. Chiusi gli occhi cercando di dormire ma continuavo a pensare a cosa stesse facendo mia madre in cucina. Mi girai sul fianco aspettando che quel pensiero svanisse ma era fisso e non se ne sarebbe andato finché non avrei scoperto cosa nascondeva.Mi alzai e mi diressi nuovamente in cucina. Usai la torcia del telefono per illuminare il percorso per evitare che lei si svegliasse vedendo le luci accese. Appena arrivato in cucina cercai ovunque. Nei mobiletti, nelle tazze, persino nel frigo senza trovare nulla.
-"Che cazzo nascondi?"- dissi a bassa voce e inaspettatamente una voce mi rispose
Mi voltai di scatto preso alla sprovvista
-"Cosa credi che possa nascondere?"- esclamò mia madre accendendo la luce per guardarmi in faccia
-"Non lo so. Cosa facevi in piedi così presto, in cucina e senza nemmeno accendere la luce?"- le chiesi spegnendo la torcia del telefono e appoggiandolo sul piccolo tavolo accanto al frigo
-"Te l'ho gia detto e non te lo ripeterò. Sei libero di pensare quello che vuoi. Notte"- si voltò
-"Ti stavi drogando per caso?"- non avevo nessuna prova per accusarla di quello ma sentivo che quello che mi stava nascondendo era più di un bicchiere d'acqua.
-"Come scusa? Mi stai accusando di drogarmi? Quando mai ho fatto uso di certe sostanze"-
-"Non lo so. Pur essendo mia madre non ti conosco così bene da saperlo. So che non sei mai presente, affoghi tutto il tuo dolore e anche tutti i soldi nell'alcool e.."- non feci in tempo a finire la frase che la sua mano colpì la mia guancia. -"Non permetterti più, sono tua madre"- mi urlò lei lasciando la stanza e chiudendosi a chiave in bagno.

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Nowhere boy
Roman d'amourOgni tempesta ha una sua fine e solo nel momento di quiete capiamo chi è stato abbastanza forte da sopravvivere.