6

124 2 0
                                    

In questa stanza non sono presenti finestre ma i condotti dell'aria fanno arrivare aria sufficente per sopravvivere qui dentro, quindi credo non vedrò la luce del sole per un bel po' ma solo la squallida luce di questa misera lampadina..mi sveglio controvoglia e faccio per andare al bagno quando sento dei rumori, forse è il fratello di Tomas che si prepara per andare a lavoro, mi chiedo se è a conoscenza di tutto questo, o crede sia solo una stanza da ristrutturare perché non vi è nulla all'interno..in ogni caso inizio a urlare più forte che posso e a sbattere i pugni contro la porta ma sembra che non mi senta nessuno, ma poi improvvisamente si apre e inizio a nutrire qualche speranza di salvezza ma subito perdo ogni speranza nel vedere Tomas..
"Sei fortunata che questa stanza sia abbastanza insonorizzata da aver fatto credere a mio fratello che ci fosse un problema con le tubature..se avesse scoperto qualcosa sarebbe stato un grosso problema, devi imparare a stare buona amore mio"..
Mi dà un pugno nello stomaco e mi piego in due a terra e poi mi tira per i capelli e mi trascina nella stanza come fossi un oggetto..
"Questa giornata è incominciata proprio male, ti consiglio di non farmi incazzare, ora aspettami qui e stai zitta e ferma"..
..esce dalla stanza ma non riuscirei a muovermi nemmeno se volessi, lo stomaco mi fa malissimo per il pugno di prima...dopo un 10 minuti ritorna nella stanza con un vassoio con sopra due toast con la marmellata di albicocche come piace a me e un bicchiere di succo alla pesca..prima avrei detto che mi conosceva proprio bene ma ora so che è solo perché mi ha seguita per anni e mi vengono in mente le giornate quando mamma mi preparava questo tipo di colazione ed ero contentissima ma poi immagino lui fuori dalla finestra come uno stalker malato che guarda tutto e mi sento male..
"Mi dispiace per poco fa, so che è tutto nuovo per te, ma con un po' di collaborazione da parte tua vedrai che ti troverai benissimo qui con me, e adesso mangia che hai bisogno di mantenerti in forze"..
..vorrei sputargli tutto in faccia ma ho così fame che mangio tutto ciò che è sul vassoio, dopotutto ha ragione ho bisogno di mettermi in forze sì ma per scappare da lui, di certo non per restare qui a farmi trattare come un oggetto..
"Visto che quando vuoi sei una brava bambina obbediente?"..mi bacia e di lezione dall'ultima volta ricambio per non rischiare un'altro morso doloroso,.. deve credere che piano piano mi sto arrendendo alla vita che mi aspetta così arriverà il momento quando meno se lo aspetta in cui scapperò e quel giorno desidererà di avermi uccisa..
Dopo aver posato il vassoio ritorna e si stende vicino a me e inizia a palparmi una tetta e ho paura di come andrà a finire..
Come temevo inizia a spogliarmi e poi fa lo stesso con i suoi vestiti e incomincio a piangere, non voglio che succeda ancora ma credo sia inutile protestare..
"Piccola dovresti essere felice di farlo con me e non piangere, mi sento offeso da questo tuo comportamento"..
"Come posso essere felice? Questo è chiaramente uno stupro!"..
"BASTA ORA MI HAI ROTTO I COGLIONI, NOI STIAMO INSIEME E NON C'È NIENTE DI MALE IN UNA COPPIA CHE FA L'AMORE"..
"MA TI SENTI ALMENO QUANDO PARLI? IO DI CERTO NON HO DECISO DI ESSERE UNA COPPIA, HAI FATTO TUTTO DA SOLO E QUESTO NON È FARE L'AMORE SE NO NON STAREI PIANGENDO IMPLORANDOTI CON GLI OCCHI DI NON FARLO"..
Urlare mi fa sentire bene è come uno sfogo per me e mi fa sentire ancora un minimo coraggiosa, il problema? È che in tutta questa storia il coraggio è ciò che devo abbandonare se voglio sopravvivere, infatti da come mi sta guardando mi sa che ora ci saranno le cosiddette "conseguenze spiacevoli"..
Si alza, sfila la cintura dai suoi pantaloni per terra e con un sorriso da pazzo sadico mi dice all'orecchio.."tu imparerai ad amarmi e se non lo capirai con le buone, ecco cosa succede amore mio".. mi dà un bacio sulla fronte prima di iniziare a colpirmi su tutto il corpo e incomincio ad urlare a squarciagola ad ogni colpo, è un dolore insopportabile, spero finisca presto, non so quanto posso resistere.
Dopo 10 minuti si stanca e lascia cadere la cintura per terra, poi viene vicino a me che non ho nemmeno la forza di muovermi che sento male ovunque e mi dice.."mi hai fatto fare una bella sudata, ci vuole una bella venuta rigenerante non credi?"..
Si posiziona sopra di me e non ho la forza ne di dire niente e né di respingerlo, così incomincia una nuova agonia, inizia ad entrare e uscire dentro di me ad una velocità irregolare..ormai sono morta dentro, ma vorrei esserlo per davvero arrivata a questo punto.
Una volta finito si distende affianco a me e si accende una sigaretta, non credevo fumasse, il fatto è che qui dentro non ci sono finestre quindi è abbastanza insopportabile l'aria dopo un po', ho sempre odiato il fumo passivo..
"Sai ho incominciato a fumare per placare lo stress che mi assaliva ogni volta che realizzavo di non poterti avere, solo che ora è diventato un vizio"..
"Già è insopportabile stare qui con te, puoi almeno evitare di intossicarmi?"..
"Ma allora non hai imparato proprio niente da poco fa?.. continui ad usare la tua lingua lunga nel modo sbagliato, io ti amo e non voglio farti del male, ma tu devi imparare a tenere la bocca chiusa"..detto ciò mi spegne la sigaretta sul seno e inizio nuovamente ad urlare, lo fa per altre 3 volte, la accende e la spegne, e poi ancora e ancora..poi finalmente si alza e se ne va.
Vado nel bagno a farmi una doccia per levare lo schifo che ho addosso e mi sento male appena vedo la mia figura allo specchio, sono piena di segni rossi e viola su tutto il corpo e sul mio seno sono presenti orribili bruciature..mi viene quasi da vomitare la colazione "gentilmente offerta" da quel pazzo maledetto..ma devo mettermi in forze per scappare..mi metto sotto la doccia, il contatto con l'acqua è un po' doloroso per via dei lividi ma ne ho bisogno.
Appena esco dalla doccia vado in camera è trovo un reggiseno e una mutanda che non sono mie, forse sono di sua madre e poi una maglietta che credo sia sua che mi arriva alle ginocchia, preferivo mille volte i miei vestiti sporchi alla maglia di quel mostro, ma non avendo altro la infilo e poi mi viene in mente un'idea..incomincio a smanettare con il reggiseno di sua madre e lo rompo con i denti in mezzo e faccio fuoriuscire il ferretto che percorre la coppa, una volta staccato cerco di rinfilarlo per non dare sospetti..
A ora di pranzo entra in camera per portarmi qualcosa da mangiare, quasi mi meraviglio che questo mostro non mi faccia morire di fame..
"Grazie, Tomas ti volevo chiedere una cosa"..cerco di dire il più gentilmente possibile..
"Ma certo amore tutto quello che vuoi"..
"Ecco vedi, mi sento un po' a disagio con la biancheria di tua madre, quindi mi chiedevo se.."
"Non dire altro, domattina scendo a comprarti della biancheria nuova se prometti di essere sempre così dolce e gentile"..
"Grazie"..si avvicina per baciarmi e lo assecondo tanto è solo questione di ore e me andrò finalmente via da qui, devo solo aspettare il momento giusto.

Ho paura del mio migliore amicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora