CAPITOLO TERZO- Negazione

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"Smettila di pensare che tutto possa andare male!"

La sua voce rimbombò nella macchina che sfiorava i 180 in autostrada, le sue mani strette al volante mentre gli occhi fissi sull'asfalto, i suoi occhi blu erano di ghiaccio, le folte ciglia aggrottate.

Lei era avvolta nel silenzio, abbracciata dall'angoscia di quella lunga nottta passata in ospedale ad aspettare.
Aspettare cosa?
Dei risultati che ovviamente non avevano presagito nulla di nuovo, nulla di buono.
E quelle parole sembrava volerle ripetere più a se stesso che a lei.

Che male le faceva ammettere di non sopportare quella tensione.
Quei sospiri e quegli sguardi che si ostinavo ad essere comprensivi ma mostravano solo tanta, tanta compassione per lei, vittima del fato, sepolta da una sorte avversa.

Ma lei era pronta, lui no.
Non lo era mai stato.
Aveva paura di perderla, tutto il suo mondo.
Lei.

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