CAPITOLO DECIMO- Tenerezza

3 0 0
                                    

Non aveva voluto ascoltarlo.
Non una parola di più.
L'aveva lasciato andare e lei, in primis, gli aveva voltato le spalle.
Si sentiva debole, più sola che mai.
Niente che labpotesse mantenere a galla.
Nessuno.

Era tardo pomeriggio ormai, il sole si stava affievolendo dietro i tetti delle case, suo fratello sarebbe rientrato tardi, era in città a finire delle commissioni.
Lei seduta nel prato, la schiena appoggiata all'albero, gli occhi socchiusi e nella mano, incastrata come a non voler essere portata via da quella dolce brezza, una sigaretta.
Aspirava e sputava fuori quel fumo maligno che aveva dimenticato nei mesi scorsi, era tornata ad essere un'anima perduta, e si concedeva come ninna nanna quel gusto amaro che le rimpiva la bocca e le impregnava i vestiti.
L'unica via di fuga.

"Perché fumi?"

Erano passate settimane dall'ultima volta che l'aveva visto.
Ma quelle parole erano rimaste intatte ed indelebili nella sua testa.
Si voltò a guardarlo, l'espressione spenta, come rassegnata.
Lui era lí in piedi, le mani in tasca, i capelli lunghi al vento, gli occhi chiari pieni di nostalgia, la bocca sottile cercava disperatamente di trovare le parole.
Quell'espressione così triste non sembrava sua.

"Perché sto morendo"
Sussurrò lei.

Lui sorriso.
Era così bella quando gli ultimi raggi le baciavano il viso pallido.
Le si avvicinò.
Lei lo guardò, sentí che il cuore sussultava, come ogni volta quando si avvicinava lui.

Le prese la sigaretta dalla bocca e ne face un tirò.
Lei guardò gelosamente il fumo che gli usciva dalle labbra e poi quest'ultime.

"Ora so anche io di fumo"
Sussurrò avvicinandole e buttò via quel che rimaneva del tabacco.

Le posò una mano sulla guancia.
"Baciami come se fossi la tua ultima sigaretta"

Le soffiò delicatamente sulle labbra fino a sciogliersi completamente in un tenero bacio, sapeva di fumo, sapeva d'amore.

No smokingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora