Nuvola tossica

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Una coltre di nubi velava il cielo e l' umidità della pioggia appena cessata formava una cappa di calore inusuale per il mese invernale di gennaio. In quel punto in cui la terra sprofondava sotto il suolo, i gas di scarico emanati dalla lunga coda di macchine che attendeva di traversare il sottopassaggio, non si disperdevano. Intrappolate al di sotto di quell' arco di roccia, le esalazioni, invisibili agli occhi dei passanti, s'addensavano in una nuvola dal sapore verde e pungente, che seccava il fiato e corrodeva i polmoni, che diventavano ad ogni inalazione sempre più arsi. Vi era l'illusione di aspirare acido e neanche accostarsi la sciarpa alla bocca, e poi su, fin sopra a coprire il naso, allietava il respiro. L'esposizione a quel male era di breve durata, tuttavia un sapore amaro persisteva sulle lingue di coloro costretti ad attraversare quel buco nel suolo, anche una volta oltrepassato.

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