Capitolo 9: Daniele

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Costrizione.

Quella parola riecheggiò tra noi come una muta condanna. Ma che andavo a pensare? Che problema c'era?

Mio padre ne aveva fatto ricorso per il mio bene, per riportarmi nella giusta direzione e questo uno come Luke non poteva capirlo fino in fondo.

Ma la vera domanda era come aveva fatto a intuirlo?

«Cosa ti fa credere che questo non sia il vero me?»domandai cercando di mascherare il disgusto. In fondo stavo parlando con feccia, esseri inferiori della peggior specie. Forse era per questo che lo aveva sospettato.

Luke sfoderò l'ennesimo sorrisetto. Quanto lo odiavo.

«La prima volta che ci siamo incontrati eri tanto inesperto quanto innocente, anche se poi hai ucciso Ethan e tutti gli altri con foga. Sei ancora in debito con me per questo affronto».

«Sono cambiato com'è giusto che sia».

«Tu credi? Io invece penso che tu abbia avuto dei dubbi su quello che tuo padre ti ordinava di fare e per questo lui ti ha Costretto per indurti a farti fare ciò che vuole lui».

«Non ne hai la certezza che sia Costretto. Non ne hai le prove»mentì. Una prova forse poteva averla ma la luce era troppo poca perchè se ne accorgesse.

«Non sembra ma so riconoscere una Costrizione quando ce l'ho palesemente di fronte. Hai gli occhi che sembrano avere una patina lattescente sulla superficie, il tratto distintivo per riconoscerla. Se avessi assunto la tua vera forma non me ne sarei accorto così facilmente, ma alla fine credimi lo avrei scoperto».

Ah, se n'era davvero accorto. Strinsi i denti adirato.«E con questo? Sarò anche sotto Costrizione ma di certo questo non ti fermerà dal cercare di uccidermi. E se ciò non accadrà sarai te a morire».

Luke sembrò posizinarsi piú comodo, e il suo peso sullo sterno comiciava a farsi sentire. Era abbastanza mingherlino certo ma la massa che aveva erano un fascio di muscoli, guizzanti sotto la pelle lattea.

«Non sembra ma sono piú un amante dei combattimenti leali. Questo non sei tu»dichiarò tanto da farmi sopprimere una risata aspra.

«Per quanto ancora pensi di andare avanti con questa farsa? Smettila di prendermi in giro ed agisci».

Con mia estrema irritazione Luke mantenne la calma. «La mia prossima mossa potrebbe non piacere a tuo padre, sai?»

A quelle parole m'irrigidì. «Che cos'hai intenzione di fare?»

«Ti libero dalla Costrizione. Odio combattere con un burattino manovrato dalle mani di un altro».

«Lo dici come se a quelli come te non piacesse soggiogare qualcuno».

Lui roteò gli occhi. «Non in combattimento. Quelli li voglio genuini e reali, senza finzione».

«Disse quello che mi ha gettato della sabbia contro gli occhi».

«Te mi avrai senza dubbio spaccato il ginocchio».

«Non mi sembra che ti abbia fatto tanto male»ribattei. Dovevo continuare a farlo parlare, solo così gli avrei fatto abbassare la guardia. Dovevo solo essere paziente.

«Solo perchè non mostro il mio dolore non significa che non ce l'abbia. Così come te che continui a ripetere che tuo padre l'ha fatto per il tuo bene ma non è detto che realmente tu sia d'accordo».

A quelle parole digrignai i denti. Come osava mettere in dubbio l'operato di mio padre con qiell'arua arrogante?
«Non puoi fare nulla».

«È qui che ti sbagli, mio caro Mezzo Pennuto. Non sono solo gli Arcangeli e i Demoni Purosangue a poterlo esercitare sui propri figli. Anche i Mezzi Demone della mia Landa sono in grado, in modo meno incisivo forse, ma siamo gli unici mezzosangue a saperlo fare».

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