CAPITOLO: 7
Pov di Harry
Oggi è sabato e non c’è scuola. Per molte persone questo giorno è considerato un giorno di svago nel quale ci si può divertire con gli amici fino a tardi dato che il giorno seguente non si deve andare a scuola, un giorno in cui ci si può alzare tardi e rilassarsi dopo una pesante settimana, ma non per me.
Sono solo le 7.00 di mattina e io sono già sveglio, ho fatto una doccia veloce e sto preparando la colazione per me e mia madre. Ho un sacco di cose da fare oggi e se non mi organizzo bene credo proprio di non potercela fare.
Vado in camera di mia mamma e mi avvicino a lei. “ Mamma, mi dispiace svegliarti così presto ma tra poco devo uscire a sbrigare un po’ di cose e volevo avvisarti che ti ho preparato la colazione.” Le sussurro e lei piano piano apre gli occhi.
“ Harry non preoccuparti, hai fatto bene a svegliarmi.” Si alza un po’ e io le sistemo il cuscino dietro la schiena per farla sedere.
“Te lo porto adesso il vassoio con la colazione?”
“No, voglio provare a venire a mangiare in cucina con te.” Scosta le coperte e cerca di alzarsi. Io la guardo in disaccordo. Non voglio che si affatichi, lo fa già abbastanza quando non ci sono io a casa. I dottori le hanno consigliato massimo riposo.
Mamma si siede sulla sedia vicino al calorifero ed io nell’altra difronte a lei. Le metto davanti una tazza di latte, un piatto con dei biscotti e alcune fette di pane tostato e un barattolo di miele e marmellata.
Entrambi prendiamo una fetta di pane e ci spalmiamo, io un po’ di marmellate e lei un po’ di miele.
Mentre racconto a mia mamma come è andata la mia prima settimana a scuola ed è davvero contenta quando le parlo di Liam e di altri amici che ho conosciuto.
Nella piccola città dove vivevamo prima non avevo tanti amici, ero visto da tutti come il ragazzino abbandonato dal padre che si vestiva sempre con i soliti vecchi vestiti, dato che non potevo permettermi di comprarne altri con il basso stipendio che portava a casa mia madre prima della sua malattia.
Le cose sono peggiorate dopo quando abbiamo scoperto del tumore di mamma e le sue condizioni fisiche sono peggiorate. Mia madre ha dovuto lasciare il lavoro perché era troppo debole e i soldi non bastavano.
Tutti i miei “amici” mi consideravano un’ associale perché non uscivo mai con loro quando mi invitavano, ma il problema era che non avevo proprio tempo, sarei uscito volentieri se no. Ogni giorno dopo scuola lavoravo in un bar vicino casa e quando ritornavo mi prendevo cura di mia madre e facevo i compiti assegnati. Non sono uno studente eccellente ma mi piacerebbe molto frequentare l’università per laurearmi in medicina.
“Dove devi andare dopo?” chiede mia mamma e io mi risveglio dai miei pensieri.
“ Ho delle cose da fare per la scuola e poi devo passare dall’ospedale per prendere le tue analisi.” Le rispondo ma in verità non devo andare a scuola. Prima di passare in ospedale devo andare a portare i soldi dell’affitto di questo mese che non ho ancora dato al proprietario. A mia madre avevo detto che avevo già pagato tutto prima del trasloco.
Dopo aver mangiato due fette di pane con marmellata e aver bevuto la mia tazza di latte mi alzo e metto le mie cose da lavare. Anche mia madre si alza, non ha mangiato neanche la metà della fetta di pane, anche se voglio dirgli di risedersi e finire di mangiare non le dico niente perché so che odia quando mi preoccupo troppo. Dice sempre che le viene da vomitare quando mangia troppo e io non voglio forzarla.
“Vai a sdraiarti mamma, qui sistemo io e poi esco.” La accompagno al letto e risistemo velocemente la cucina.
“Non penso di riuscire a tornare per pranzo, se non riesci a cucinare qualcosa c’è della pasta di ieri sera in forno, basta solo riscaldarla un po’.” Le dico sullo stipite della porta.

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False Identity.
Novela JuvenilIsabel Lancaster, ragazza bella ricca e popolare. Ottiene tutto ciò che vuole senza alcuna fatica. L’unica cosa che gli interessa è divertirsi ed essere sempre al centro dell’attenzione. Harry Styles, ragazzo che per vivere e mantenere la madre mala...